Sappiamo bene che il territorio italiano è sparpagliato di piccole e medie imprese.
Rappresentano il 98% delle imprese italiane, impiegano il 50% dei lavoratori e hanno la necessità di prepararsi alle sfide del piano nazionale Industria 4.0.
Per arrivarci occorre formare i lavoratori attraverso una formazione innovativa che li prepari ad affrontare le nuove sfide del mercato, una formazione 4.0. Ma visto che ancora troppo poche aziende vi fanno ricorso (dati Inapp rapporto 15/16: solo il 7,3% dei lavoratori italiani è impegnato in programmi di formazione permanente) sono in rampa di lancio i roadshow dedicati a imprenditori, direttori del personale e consulenti del lavoro, che si terranno nel primo semestre del 2018 in aree ad alta densità di Pmi, quali Bologna, Parma, Rimini, Vicenza, Verona e Treviso, organizzati dal Fapi.
Il piano di incontri territoriali è stato preceduto dal convegno Coltivare il Talento Fapi 4.0 tenutosi a Roma, durante il quale si è fatto il punto della situazione sulle necessità formative dei lavoratori. Ma anche di chi è fuori dalle aziende per via del paradosso, espresso più volte, dell’aumento di posti vacanti per mancanza di personale specializzato e di nuove professionalità.
Tra gli interventi che si sono susseguiti durante il convegno citiamo quello dell’economista e dirigente di ricerca Istat Leonello Tronti: “in presenza di una ripresa economica, in Italia ancora più debole della zona euro, se con il piano Industria 4.0 si potrà avere un aumento di produttività, grazie ai nuovi macchinari e tecnologie, non è detto che cresca la domanda interna se non riprenderanno gli investimenti pubblici e privati.
Alle imprese private spettano soprattutto gli investimenti che devono andare nella formazione del capitale umano”