Apparenza e bellezza sempre più importanti per trovare lavoro?

L'aspetto fisico è un criterio di assunzione e di promozione. Una persona attraente è giudicata più intelligente, ambiziosa ed equilibrata, secondo gli esperti. Un aspetto trascurato ha lo stesso impatto di un buco di un anno nel cv

In una società in cui le discriminazioni sono percepite culturalmente come sempre meno accettabili e denunciate come tali, l’apparenza resta un criterio di assunzione o di promozione? Per il sociologo Jean-François Amadieu non c’è alcun dubbio che gli individui più attraenti hanno migliori opportunità di essere assunti durante il processo di selezione e di scalare i gradini di un’azienda.

Amadieu cita uno studio condotto dall’Osservatorio delle discriminazioni, secondo il quale, di fronte a CV identici, la candidatura di un uomo d’apparenza standard ottiene il doppio di risposte positive di quella di un uomo dal viso sgraziato. “I selezionatori sono inconsciamente guidati nella loro scelta dall’apparenza dei candidati, nonostante pretendano di appoggiarsi su strumenti d’apprezzamento oggettivi per giudicare le competenze dei candidati, spiega. A questo proposito, un aspetto poco curato ha quasi lo stesso impatto di un buco di un anno in un CV e più di un percorso professionale incoerente.

Secondo il professor Albert Mehrabian, l’impatto che noi abbiamo su qualcuno è legato nel 55% dei casi al nostro viso, nel 38% dalla nostra voce e solamente dal 7% su ciò che noi diciamo.

Un fisico gradevole permetteremo non solo di essere assunti più facilmente, ma anche di guadagnare di più. Uno studio condotto negli Stati Uniti intitolato “Beauty, productivity and discrimination: lawyers’ looks and lucre” ha dimostrato che gli avvocati più seducenti erano quelli che raggiungevano le migliori cifre d’affari e si mettevano in proprio. I meno attraenti, al contrario, rimanevano dipendenti di uno studio e le loro retribuzioni ne risentivano. Altri studi hanno dimostrato che un candidato dal fisico poco avvenente ma considerato competente viene assunto con uno stipendio minore di quello di un candidato dal fisico gradevole.

Si tende ad attribuire ai belli ogni genere di qualità. Una persona dal fisico attraente è giudicato più intelligente, ambiziosa, calorosa, socievole ed equilibrata. Al contrario, quella meno attraente è percepita come trascurabile e meno dotata.

Per quanto riguarda le persone in sovrappeso, queste sono percepite come meno competenti, efficaci, dinamiche e intelligenti e ricevono in media tre volte in meno risposte positive di un candidato standard durante la ricerca di un impiego, sempre secondo l’Osservatorio delle discriminazioni. Essere in sovrappeso è percepito come un indicatore di cattiva salute, presente o futura e come il segnale di una personalità debole, osserva Jean-François Amadieu.

La credenza che l’apparenza rifletta delle capacità intellettuali e una personalità affabile può avere delle conseguenze spiacevoli a livello di paese, come ricorda Malcolm Gladwell. Nel suo libro Blink lo scrittore riporta la storia di Warren Harding, un uomo dall’intelligenza mediocre ma dalla bellezza incredibile, eletto 29esimo presidente degli Stati Uniti perché assomigliava all’idea che il popolo americano aveva di un presidente dal grande aspetto. Secondo il parere unanime degli storici Warren Harding è stato il peggior presidente che abbiano conosciuto gli Stati Uniti, sottolinea Gladwell. Viso rassicurante, sopracciglia spesse, capelli sale e pepe, spalle massicce e carnagione dorata gli davano un’aria sana e vigorosa.

Numerose persone, consapevoli dell’effetto Warren Harding hanno fatto ricorso alla chirurgia estetica. A Losanna, la clinica di cura estetiche Entourage serve una vasta clientela composta da capi di impresa, politici, promotori immobiliari alla ricerca di una nuova immagine. Le persone esposte mediaticamente o la cui attività professionale richiede un contatto con la clientela hanno una coscienza acuta del valore sul mercato della bellezza, conferma Fabrice Pfulg, cofondatore e CEO d’Entourage.

Certi dettagli possono essere secondo il contesto dei veri passi falsi. Per un posto nella funzione pubblica, ad esempio, arrivare al colloquio con una borsa di marca può essere mal visto.

Per quanto riguarda il restyling, è una tappa inevitabile nella ricerca di un’occupazione. La consulente d’immagine a Ginevra Myriam Hoffmann aiuta numerosi disoccupati a lavorare sul loro aspetto, con l’obiettivo di migliorare la loro immagine agli occhi dei selezionatori. “L’immagine voluta da chi assume è un elemento da decodificare e acquisire. La style coach Emmanuelle Diebold conferma: “Chi assume deve essere rassicurato. Il look di un candidato deve in particolare corrispondere all’impresa per cui si candida.

Anche l’altezza di un individuo sembra essere discriminante. Molti studi condotti in Francia e negli Stati Uniti dimostrano che essere alti è un fattore di successo sociale e che gli uomini di altezza superiore alla media percepiscono delle retribuzioni più elevate e si vedono attribuiti più responsabilità legate all’inquadramento.

Altra discriminazione, infine, legata al genere. Essere donna non significa solo conoscere una carriera più difficile ma trovarsi in una condizione in cui essere seducenti è quasi obbligatorio, afferma Jean-François Amadieu. Tutto ciò rappresenta allo stesso tempo un problema poiché le donne sono regolarmente vittime del pregiudizio che associa la bellezza alla stupidità, come conferma uno studio di Marko Pitesa, professore all’Università del Maryland. Un uomo bello, al contrario, viene considerato più competente.

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