10 errori da evitare quando si licenzia un collaboratore

Una situazione difficile e stressante. Vademecum per manager

Licenziare un nostro collaboratore è decisamente stressante e forse può essere considerato uno dei compiti più difficili per un manager. 

I motivi per terminare un rapporto di lavoro di solito non mancano. In questi casi, molto spesso si attende più del dovuto prima di compiere questo passo.

Mentre arrivano le inquietanti notizie di licenziamenti via Whatsapp, benché apparentemente legittimi, in questo articolo Susan M. Heathfield ci offre 10 consigli da prendere seriamente in considerazione. 

1) Incontrare sempre la persona in un colloquio faccia a faccia. Questo non solo per correttezza e rispetto, ma anche perché gli altri collaboratori hanno memoria lunga e in tempi in cui la comunicazione viaggia veloce sui social network, il caso contrario può avere conseguenze pesanti in termini di pubblicità negativa.

2) Evitare il “fulmine a ciel sereno”. Insomma, il licenziamento dovrebbe essere già nell’aria ed essere la conseguenza di una serie di tentativi non riusciti, feedback negativi, coaching senza risultati. Il manager in sostanza dovrebbe fare il possibile per tirare fuori il meglio dai suoi collaboratori. 

3) Coinvolgere un testimone. Potrebbe essere utile iniziare un colloquio di questo tipo con un testimone, meglio delle HR, per evitare che la persona possa essere trattata in modo scorretto durante questa delicata fase e allo stesso tempo che questa non si rivalga per comportamenti poco appropriati da parte del manager.

4) Non tirarla per le lunghe. Non far sì che la conversazione duri più del previsto insomma.

5) Non far credere che la decisione non sia definitiva. Evitare, in sostanza, le false speranze. 

6) Chiedere di restituire ciò che non gli/le appartiene. Non far sì che la persona lasci l’azienda con oggetti, benefit e tutto quanto è di proprietà dell’azienda.

7) Evitare drammi sul luogo di lavoro. Non permettere che la persona ritorni dai suoi ex colleghi dopo aver appreso la decisione. Questo per evitare situazioni difficili da gestire, pianti o un linguaggio inappropriato sul luogo di lavoro. Gli scambi potranno essere fatti in un altro contesto al di fuori di quello aziendale.

8) Bloccare gli accessi. Non permettere che l’ex dipendente abbia ancora accesso alle informazioni di sistema (server, email ecc.)

9) Assumere un atteggiamento costruttivo e positivo. Il consiglio è di terminare il colloquio con una nota positiva, dando qualche utile indicazione sulla direzione che la persona potrebbe prendere come prossimo step, indicando opportunità e dando ulteriori consigli. In fondo, la persona che non è stata adatta per quella posizione potrebbe rivelarsi eccellente in un altro ruolo. 

10) Check-list. Avere sempre una check-list con tutte le informazioni da fornire, le policy aziendali e i diritti del ex dipendente. 

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