Nel nostro focus abbiamo già trattato della previdenza complementare, disciplinata dal D.lgs. 252/2005 e rappresentante il secondo pilastro del sistema pensionistico italiano, con finalità integrative della previdenza obbligatoria.
Tra le forme pensionistiche complementari possiamo distinguere:
- fondi pensione chiusi, di origine negoziale, disciplinati dall’art. 3 del D.lgs. 252/2005 (istituiti, ad esempio, attraverso contratti e accordi collettivi, anche aziendali; attraverso accordi tra lavoratori autonomi o tra liberi professionisti promossi dai loro sindacati o da associazioni di rilievo almeno regionale);
- fondi pensione aperti istituiti da imprese di assicurazione, società di gestione del risparmio, banche, società di intermediazione mobiliare, disciplinati dall’art. 12 del D.lgs. 252/2005;
- piani individuali pensionistici (PIP) istituiti da imprese di assicurazione, previsti all’art. 13 del D.lgs. 252/2005;
- fondi pensione preesistenti, già istituiti al 15/11/1992, dunque antecedentemente al D.lgs. 124/1993 (abrogato dal D.lgs. n.252/2005), connotati da proprie specificità rispetto ai fondi di successiva istituzione.
In questo articolo ci dedicheremo, in particolare, ai fondi pensione aperti, ai PIP e alle soluzioni che Assidir – agente assicurativo di Manageritalia – offre alle Alte Professionalità. Ne parliamo con Maurizio Pezzi referente di Assidir per Milano e area est Lombardia.
Perché un libero professionista dovrebbe aderire a una forma pensionistica complementare?
È sotto gli occhi di tutti che la pensione pubblica non garantisce più e ancora maggiormente in futuro non garantirà più una rendita sufficiente a mantenere il proprio tenore di vita dopo il raggiungimento della quiescenza; diventa, quindi, necessario procurarsi durante il corso della vita lavorativa un’idonea integrazione, iniziando ad attivare quanto prima una previdenza complementare per beneficiare dei maggiori interessi determinati da un lungo periodo di durata abbinandoli al vantaggio fiscale previsto dalla normativa.
Quali sono le principali caratteristiche e i vantaggi dei fondi pensione aperti e dei PIP rispetto ai fondi negoziali?
I fondi negoziali hanno generalmente costi di gestione più contenuti e da questo punto di vista risultano più convenienti. Però la possibilità di aderirvi è subordinata a determinati requisiti, che non sempre un libero professionista può avere (ad esempio: lavorare in un certo settore o avere un contratto in corso con un’azienda operante in un determinato settore, essere iscritto a un albo di categoria, etc.); col frequente cambio di attività e diversificazione dei rapporti di consulenza potrebbe venire a mancare una certa continuità di versamento dei contributi destinati a costituire la futura rendita. Invece i Fondi pensione aperti, oltre ai vantaggi tipici stabiliti dalla normativa sui fondi pensione, prevedono libertà e flessibilità di scelta del versamento annuo, consentendo appunto continuità nella contribuzione. Anche i PIP (Piani Pensionistici Individuali) svolgono la stessa funzione caratterizzandosi come strumenti di risparmio molto prudenti e conservativi per la presenza delle Gestioni Separate assicurative, ma prevedono costi annuali superiori ai Fondi Pensione Aperti e quindi vanno valutati con attenzione.
Quali soluzioni offre Assidir agli Executive Professional iscritti a Manageritalia che intendono aderire a una forma pensionistica complementare?
Assidir ha a disposizione fondi pensione aperti, con primarie Compagnie del mercato italiano, che garantiscono professionalità, affidabilità a lunghissimo termine, costi contenuti nel panorama del mercato su prodotti del medesimo tipo. Ma il valore aggiunto che siamo in grado di offrire è fornire un servizio di supporto per comprendere nel dettaglio gli aspetti di programmazione a medio, lungo e lunghissimo periodo per costituire a favore dell’Executive Professional una pensione adeguata alle aspettative e alle disponibilità economiche. Assidir, inoltre, in un’ottica di “check-up assicurativo”, pone particolare attenzione anche alle esigenze dei familiari dell’associato a Manageritalia. Per i figli, ad esempio, si può iniziare presto (anche se non si è ancora maggiorenni) ad accantonare in queste forme previdenziali proprio per beneficiare del lunghissimo periodo e per iniziare a prevenire il futuro sempre più incerto.
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