Il D.lgs. 81/2025 (decreto correttivo) introduce disposizioni anche in tema di coefficienti di redditività e di operazioni in reverse charge per i contribuenti forfettari.
Abbiamo già trattato nel focus della riclassificazione dei codici ATECO entrata in vigore il 1° gennaio 2025 e adottata operativamente ad inizi aprile 2025. Per i contribuenti forfettari il codice ATECO riveste rilevanza anche ai fini fiscali, in quanto il reddito imponibile è determinato applicando all’ammontare dei ricavi o dei compensi il coefficiente di redditività stabilito per l’attività svolta.
Orbene, l’art. 1 del decreto correttivo stabilisce che fino all’ approvazione dei nuovi coefficienti di redditività elaborati in base alla classificazione delle attività economiche ATECO 2025, i contribuenti in regime forfettario continuano a determinare il reddito imponibile applicando all’ammontare dei ricavi o dei compensi il coefficiente di redditività in base alla classificazione ATECO 2007, individuato dunque secondo il codice che corrisponde all’attività svolta considerando la classificazione precedentemente in vigore.
Per quanto concerne le novità relative al versamento IVA dei contribuenti forfettari per acquisti in reverse charge, l’art. 6 del decreto correttivo titolato “Semplificazione dei termini di versamento IVA da parte dei soggetti forfetari che effettuano acquisti intracomunitari”, modifica le scadenze di versamento dell’IVA, stabilendo che i forfettari versano l’imposta relativa agli acquisti di beni o servizi per i quali è applicabile l’inversione contabile (art. 17, D.P.R. 633/1972), compresi quelli intracomunitari, entro il 16 del secondo mese successivo a ciascuno dei trimestri solari.
Il D.lgs. 81/2025 è pubblicato anche a questo link sul sito di Normattiva, il portale della legge vigente.
