Free from… il business dei cosmetici green

Dopo il food con i prodotti senza glutine o lattosio, il settore del beauty: cresce il mercato dei prodotti di bellezza senza ingredienti sintetici come il nichel, i parabeni, la paraffina o i siliconi

Prima c’era il food, ora anche il beauty. Da qualche tempo il fenomeno del “free from” – che riguarda molteplici categorie alimentari (dalla pasta senza glutine ai formaggi senza lattosio, dalle merendine senza olio di palma ai biscotti senza burro) – sembra aver contagiato il settore della cosmesi. Così, sullo scaffale, possiamo trovare creme, detergenti e fondotinta senza nichel, parabeni, paraffina, siliconi e così via.  

Certo, il fenomeno non è nuovo. Ciò che è mutata è l’entità e la diffusione dell’offerta. In passato questo genere di cosmetici si trovava soprattutto nei canali specializzati (in primis farmacia ed erboristeria) ed era proposto da marche specializzate (Bionike, per esempio, si posiziona da sempre come brand “nickel tested”). Oggi, invece, si possono acquistare anche al supermercato oppure in profumeria con la “firma” dei più svariati brand. Giusto per fare un paio di esempi: Deborah Milano ha lanciato una linea di make up (Formula Pura), priva di parabeni, siliconi, petrolati, fragranze, mentre Garnier propone Coconut water, uno shampoo fortificante senza siliconi.

La conferma del successo del mercato arriva anche da Cosmetica Italia. Secondo l’associazione nazionale delle imprese cosmetiche il mondo “green” genera un fatturato di 950 milioni di euro, pari al 9% del totale del fatturato beauty italiano. Un bel business, che, nei prossimi anni, potrebbe crescere ancora. Un po’ perché aumentano i casi di allergie e intolleranze da contatto, un po’ per un effetto moda…

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