Pensionati e tartassati

Nel nostro paese il meccanismo delle detrazioni penalizza i pensionati, che si ritrovano a pagare più dei lavoratori con lo stesso reddito

I redditi degli italiani sono sotto scacco per tanti motivi: non c’è lavoro, quando c’è lo si paga sempre meno, le tasse per chi le paga non calano…
Ma non sta meglio chi, dopo aver lavorato a lungo, percepisce una pensione, per tanti meritata, per tutti troppo bassa, per pochi privilegiati scandalosa e immeritata. Di fatto, sappiamo chi ha lavorato a lungo avrà pure dignitose pensioni, ma pagate eccome con fior di contributi.
Proprio sui pensionati però, come diciamo da tempo, è in atto un meccanismo diabolico che, da una certa sogli in poi, non rivaluta la rendita al costo della vita con il risultato che le pensioni diventano sempre meno dignitose, chiede a ogni piè sospinto di rinunciare a qualcosa per il bene comune e, beffa nelle beffe, prevede una tassazione addirittura punitiva.
Proprio di questo – mettendo insieme vari dati, tra i quali alcuni elaborati da Manageritalia – ha parlato recentemente un articolo di Panorama che si apre così:

«Nel nostro paese il meccanismo delle detrazioni penalizza i pensionati, che si ritrovano a pagare più dei lavoratori con lo stesso reddito. Ma è solo una delle tante stranezze di un sistema tributario sempre pronto ma colpire dove è più facile. Mentre la lotta all’evasione non decolla».

Ecco, per uscire da questo impasse e non innescare inutili guerre generazionali o di altro tipo, serve agire e in fretta per rilanciare la crescita. Senza questa non ci sarà mai fine all’accanimento contro i soliti noti e soprattutto non ci sarà nulla da distribuire a chi oggi ha meno e deve poter contare sulla solidarietà quando necessaria, ma ancor più su un lavoro e dignitoso. Un modo per crescere davvero tutti senza accanirsi su una torta sempre più piccola o una coperta sempre più stretta.

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