Occhi: come prendersene cura quando si lavora per tante ore al pc?

La principale richiesta dei pazienti che attualmente si rivolgono all’oculista è quella di ottenere non la migliore visione ma la più confortevole.

Il concetto di comfort assume un significato importante in quest’era dinamica, dove lo stress visivo rappresenta ormai un aspetto importante. Grazie a telefonini, palmari e computer la distanza tra occhi e immagini è molto breve e il nostro sistema accomodativo (che ci permette di mettere a fuoco) viene sottoposto a un notevole sforzo, durante tutta la giornata lavorativa.

Chi vive in questo dinamismo ricerca un importante supporto dal suo apparato visivo. Il concetto di ottenere la visione di 10/10 è ormai superato, l’obiettivo sono la qualità visiva e il comfort. 

Vista in HD

Partiamo da un presupposto oggettivo: oggi si vede molto meglio rispetto a qualche anno fa. La tecnologia ha infatti migliorato la qualità degli stimoli esterni, quindi tutto ora è in HD. Di conseguenza le stesse aziende del settore oculistico ed ottico utilizzano la tecnologia HD per migliorare i propri mezzi: dalle lenti intraoculari alle lenti a contatto asferiche, atte a formare un’immagine retinica più definita e di migliore qualità. 

Vista e computer

Le moderne applicazioni hanno indotto un’attività prevalentemente dipendente dagli schermi: oltre alle 8 ore lavorative trascorse al videoterminale, dobbiamo aggiungerne di ulteriori impegnate con gli smartphone.
I fastidi che ne conseguono sono molteplici: neurologici, visivi, posturali, e variano da persona a persona, oltre che dal modo e dal tempo trascorsi davanti ai nuovi device.
Spesso i pazienti riferiscono all’oculista sensazione di bruciore agli occhi, associato a secchezza oculare, cefalea e contrazione alle spalle e al collo a causa della postura tenuta durante le ore al monitor. 


Ma cosa accade ai nostri occhi?
Studi sugli effetti degli schermi sulla vista umana risalgono a molti anni fa; nel 2015 è stata pubblicata una revisione degli articoli scientifici sull’argomento in cui si ammette che non esiste ancora chiarezza, anche perché sono necessari approfondimenti sul tema di smartphone e tablet, di recente introduzione, per l’uso dei quali è necessaria una distanza di visione più prossima. 


Prendiamo tuttavia in considerazione i numerosi fattori che condizionano il benessere visivo:

  • la luce emessa dai computer ha una forte componente blu, che tende ad affaticare la vista
  • i monitor a bassa definizione non consentono la visione ben definita dei caratteri, inducendo il sistema visivo a un costante stress di focalizzazione
  • quando è sottoposto a stress, il nostro sguardo tende a posarsi su oggetti lontani per rilassarsi, ma con uno schermo costantemente davanti diventa difficile ridurre l’affaticamento. 

L’oculista consiglia 

  • Utilizzare uno schermo ad alta definizione consente una migliore qualità visiva.
  • Lo schermo andrebbe tenuto a circa 50 cm di distanza, posizionandolo in modo da non tenere il capo continuamente rivolto verso l’alto.
  • Le aziende di lenti oftalmiche offrono lenti con filtro giallo, al fine di compensare la radiazione blu. Sono lenti sia correttive che neutre.
  • Esistono software in grado di rendere più gialla la luce emessa dai monitor, Apple ha ad esempio inserito un’opzione su iOS, fruibile da iPhone e iPad.
  • Ricordarsi di fare delle pause, distogliendo gli occhi dallo schermo, sbattere le palpebre, alzarsi dalla postazione e muoversi. Anche il vostro collo vi sarà riconoscente.
  • Utilizzare sempre lacrime artificiali, soprattutto quando si avverte sensazione di secchezza oculare. Nel caso i fastidi dovessero divenire persistenti ed essere associati a dolore, fotofobia, rossore o aumento della secrezione, rivolgersi al medico oculista. 

È importante effettuare una visita oculistica periodica: per chi ha difetti visivi, meglio una volta all’anno, per i diabetici e gli ipertesi si raccomanda invece un controllo ogni 6 mesi.
L’oculista si occupa del benessere oculare e ha sicuramente la possibilità di associare al mezzo correttivo anche il consiglio più idoneo per ogni caso specifico. 

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