Le proposte di Manageritalia per affrontare le sfide del futuro: welfare integrato

Prospettive e priorità di un ambito chiave per lo sviluppo. Il welfare integrato – pubblico, privato e contrattuale – è uno dei 6 temi affrontati nella relazione del presidente di Manageritalia Mario Mantovani per la parte pubblica della centesima Assemblea Manageritalia “I manager per l’Italia”

Nel corso della 100esima Assemblea Manageritalia, nella parte pubblica “I manager per l’Italia”, il presidente di Manageritalia Mario Mantovani ha toccato 6 temi determinanti per il futuro nella sua relazione introduttiva. Tra questi, il welfare integrato: pubblico, privato e contrattuale.

La crescente domanda di welfare, coniugata a un’evoluzione demografica avversa e a una crescita dei redditi bloccata da decenni, richiede soluzioni nuove e la collaborazione di tutti gli attori in grado di mettere in campo risorse e capacità di gestione.

AMBITI E PROPOSTE DI POLICY

  • Riconoscimento e razionalizzazione normativa del welfare contrattuale, specialmente in ambito fiscale, distinguendolo da altre forme di welfare privato individuale.
  • Stabilizzazione delle norme, dando modo di programmare la gestione nel lungo periodo.
  • Esclusione dagli ipotizzati plafond delle tax expenditures delle voci del welfare contrattuale, della previdenza complementare e dell’assistenza sanitaria integrativa.
  • Relativamente a quest’ultima e all’emanazione da parte del ministro della Salute del decreto sui Lea e del nuovo tariffario, chiediamo che vengano consultati i fondi di assistenza sanitaria integrativa e le organizzazioni datoriali e sindacali che hanno costituito i fondi sanitari cosiddetti “non doc”.
  • Mantenimento dell’attuale “quota Sacconi”, pari al 20%.
  • Incentivazione della previdenza complementare contrattuale, anche superando il sistema alternativo (azienda/fondo) di destinazione del Tfr.
  • Possibilità di accesso generalizzata ad asili nido, scuole materne e attività ludico-educative nei periodi estivi per tutti i bambini sotto i 14 anni.
  • All’art. 5 della delega (comma 1, lett. d, n. 9), laddove si parla della “revisione del sistema di tassazione dei rendimenti delle attività delle forme pensionistiche complementari secondo il principio di cassa”, introdurre la possibilità di compensazione rispetto ai rendimenti negativi degli ultimi due anni.
  • Ampliamento del modello alla gestione dei rischi, alla formazione e alle politiche attive, con omogeneità normativa e di trattamento fiscale.

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