Ipertensione arteriosa: una condizione da non sottovalutare!

Oggi si celebra una giornata per puntare i riflettori su questo killer silenzioso

L’ipertensione arteriosa è una condizione caratterizzata dalla costante presenza di livelli pressori a riposo maggiori alla normalità (135/85 mmHg).

“In più del 90% dei casi – spiega la dottoressa Clara Villa, cardiologa di Humanitas Gavazzeni di Bergamo – l’ipertensione si manifesta senza alcuna causa apparente (si dice idiopatica o essenziale), mentre nella rimanente percentuale dei casi sussistono fattori predisponenti, come malattie renali ed endocrine. È una condizione molto diffusa, soprattutto nei Paesi industrializzati, e da non sottovalutare perché rientra tra i fattori di rischio per l’insorgenza di malattie cardiovascolari, anche fatali, tra cui infarto, ictus, insufficienza renale e scompenso cardiaco”.

Purtroppo l’aumento dei valori pressori non sempre si accompagna alla comparsa di sintomi (per questo si parla di “killer silenzioso”), specie se avviene in modo non improvviso. “In ogni caso, i sintomi legati all’ipertensione arteriosa non sono specifici – continua la dottoressa Villa – e per questo possono essere sottovalutati o trascurati. Alcuni dei sintomi possono essere cefalea persistente (soprattutto al risveglio), palpitazioni, capogiri, affaticamento, perdita di sangue dal naso, disturbi della vista”.

Tra le cause rientrano uno stile di vita poco sano, sedentarietà, l’aumento di peso, una dieta troppo ricca di sale e grassi, abitudine al fumo, lo stress, ma anche l’invecchiamento, che ha effetto sull’elasticità delle pareti dei vasi sanguigni, e la familiarità con la malattia. La fotografia degli ipertesi in Italia attesta un’incidenza del 30% nella popolazione generale, di cui però solo la metà ha una diagnosi medica precisa. L’ipertensione è collegata al 40% dei decessi per ictus e al 25% di decessi per malattia coronarica.

“Fare diagnosi precoce di ipertensione arteriosa – conclude la cardiologa – significa prevenire i danni ad essa legata e, quindi, malattie cardiovascolari anche invalidanti. La prevenzione inizia da un controllo costante dei valori pressori e passa attraverso il miglioramento del proprio stile di vita, evitando fumo, alcool e diete grasse, bevendo molta acqua e facendo esercizio fisico. Se questo non bastasse, si può aggiungere una terapia farmacologica, indicata dallo specialista. Ma seguire uno stile di vita sano resta fondamentale”.

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