Flessibilità: il nodo dei costi

L’11 febbraio si svolgerà presso la Commissione Lavoro della Camera una riunione con i rappresentanti del ministero del Lavoro e dell’Inps finalizzata ad aggiornare le stime sui costi delle eventuali correzioni della riforma Fornero in materia di flessibilità derivanti della proposta di Cesare Damiano (PD) contenuta nell’Atto Camera n. 587, come definito dal comitato ristretto il 27 gennaio.


Il problema dei costi è il nodo chiave da sciogliere per far proseguire l’iter di un provvedimento più volte annunciato ma rimasto ancora al palo per questioni che travalicano il dibattito politico interno e coinvolgono nel loro insieme quello della tenuta dei conti pubblici e delle relazioni tra Italia e Unione Europea.

Segnaliamo, a tal proposito, questo articolo pubblicato da Alberto Brambilla sul Corriere della Sera qualche giorno fa in cui si auspica l’approvazione della proposta Damiano sostenendo che sarebbe la soluzione che meglio risponde alle necessità del sistema e dei lavoratori poiché non inciderebbe eccessivamente sui conti dello Stato, consentirebbe di eliminare gli effetti negativi dell’opzione donna e del ricalcolo contributivo dell’opzione totalizzazione, chiudendo finalmente un ciclo di riforme pensionistiche iniziato oltre 20 anni fa.

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