Carella: superare le iniquità della previdenza

Nel commento ai dati diffusi oggi l’auspicio di un cambiamento

In Italia i percettori di pensioni superiori a 39.579 euro lordi l’anno, corrispondenti a circa 2.300 euro netti al mese, sono 923.027, il 5,77% del totale. Su di loro poggia gran parte dell’onere fiscale sulle pensioni, visto che circa la metà dei pensionati (8 milioni su 16 milioni) paga meno del 9% dei 51,5 miliardi di Irpef mentre il 33% ne paga quasi l’80%. Il grosso dell’imposizione fiscale (oltre il 36%) grava quindi su circa un milione di pensionati.

I numeri e il commento sono contenuti nel settimo Rapporto sul bilancio del sistema previdenziale italiano, curato dal Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali, presentato oggi alla Camera dei Deputati.

“Si conferma ancora una volta quanto da tempo sosteniamo circa l’iniquità del welfare italiano – afferma Guido Carella, presidente di Manageritalia – un sistema che, nonostante si alimenti principalmente con le tasse pagate dai contribuenti del ceto medio, li continua a penalizzare pesantemente. Auspichiamo che vengano accolte le istanze che, tramite CIDA, abbiamo portato in rappresentanza dei manager al Tavolo di confronto aperto presso il ministero del Lavoro in queste settimane”.

“Abbiamo la necessità di rassicurare i cittadini, specialmente i giovani, sulle prospettive di un sistema che non è affatto allo sbando – continua Carella – occorre poi superare il meccanismo di quota 100 e intervenire sulla flessibilità in uscita, per evitare i rischi dello scalone e per consentire ai lavoratori più anziani di mettere le proprie competenze al servizio del mondo del lavoro, anziché di escluderli come accade attualmente”

Da qui è possibile scaricare il rapporto integrale.

Il commento al rapporto di Mario Mantovani, presidente CIDA e vicepresidente Manageritalia.

Facebook
LinkedIn
WhatsApp

Potrebbero interessarti anche questi articoli

Cerca