Blocco perequazione: prossime mosse

Mercoledì 29 luglio 2015 Manageritalia ha partecipato a una riunione, presso la sede di CIDA, con i rappresentanti dello Studio Orrick, finalizzata a individuare la migliore strada da percorrere per la tutela degli interessi dei pensionati dopo l’approvazione della Legge n.109 che, com’è noto, non ha previsto rimborsi per i trattamenti di importo superiore a 6 volte il minimo e ne ha previsti in misura irrisoria per tutti gli altri.


Al termine di un approfondito esame tecnico della questione è stato deciso di avviare una serie di cause pilota in varie città italiane finalizzate ad avere dalla Magistratura di merito nuove ordinanze di rinvio alla Consulta per ottenere la dichiarazione di illegittimità costituzionale della recente legge n. 109. Sono state, inoltre, riassunte dallo Studio Orrick due cause già pendenti presso il Tribunale di Avellino e il Tribunale di Palermo. La discussione di queste cause riprenderà con le udienze previste rispettivamente per il 5 ottobre e per il 28 ottobre 2015.


D’intesa con lo Studio Orrick attiveremo anche delle azioni presso la Corte dei Conti per la tutela di pensionati pubblici.

Lo scopo che vogliamo raggiungere con queste azioni è quello di veder riconosciuto, a tutti i pensionati penalizzati dal blocco, l’integrale rimborso di quanto loro trattenuto illegittimamente. Questa soluzione presenta il vantaggio, in caso di esito positivo, di ottenere il riconoscimento del diritto a favore di tutti gli interessati avendo le pronunce della Corte Costituzionale l’effetto di cancellare dall’ordinamento le norme considerate illegittime.


Confidiamo che la Consulta richiamerà il Legislatore a dare piena e completa attuazione alla sua precedente sentenza n.70 del 2015 dichiarando quindi la illegittimità della legge 109/2015 che, anziché prevedere rimborsi per tutti i pensionati penalizzati dal blocco ha stabilito rimborsi limitati o addirittura nessun rimborso.

Continuiamo a seguire gli sviluppi della vicenda, di cui riferiremo tempestivamente su tutti i nostri canali.


Questa comunicazione è ripresa da una nota pubblicata oggi sul sito della CIDA, a questo link.

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