Con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale n. 138 del 16 giugno 2017, dei decreti 23 maggio 2017, n. 87 e 88, attuativi dell’Ape sociale e del pensionamento dei lavoratori precoci, e l’emanazione nella stessa data della circolare n. 100 dell’Inps (con la quale l’Istituto fornisce istruzioni alle proprie sedi territoriali per la presentazione delle domande per accedere all’Ape sociale) è possibile finalmente attuare parte delle disposizioni previdenziali contenute nella Legge di Bilancio per il 2017.
Poiché entrambe le agevolazioni sono legate a limite di spesa annui, è importante presentare tempestivamente le domande, per poter rientrare nel numero dei beneficiari autorizzati.
Con riferimento all’Ape sociale, occorrerà presentare una doppia domanda:
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Inizialmente, si presenta la “Domanda di riconoscimento delle condizioni per l’accesso all’APE sociale”, a seguito della quale l’Inps verifica la sussistenza delle condizioni “potenziali” di accesso all’Ape, sia personale sia di copertura finanziaria. Per coloro che hanno maturato i requisiti o li matureranno entro il 31.12.2017, tale domanda deve essere presentata entro il 15 luglio 2017. Chi maturerà i requisiti entro il 31.12.2018 deve presentare la prima domanda entro il 31 marzo 2018.
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Una volta ottenuto il via libera (che per le domande pervenute entro il 15 giugno, verrà comunicato entro il 15 ottobre 2017) si potrà fare domanda vera e propria per l’anticipo.
Sarà comunque possibile presentare la domanda di cui al punto 1 in date successive al 15 luglio 2017 ed al 31 marzo 2018, purché essa pervenga entro e non oltre il 30 novembre di ciascun anno. Tali richieste saranno prese in considerazione dall’Inps nell’anno di riferimento, nel caso in cui residuino risorse ed all’esito di un ulteriore monitoraggio a cura dell’Istituto.
L’invio delle domande è effettuato esclusivamente in via telematica tramite i consueti canali. Con riferimento alle richieste pervenute entro il 15 luglio 2017, relativamente alle quali i requisiti siano stati attestati dall’Inps, l’Ape sarà in ogni caso riconosciuta, ma eventualmente posticipata se i fondi non saranno sufficienti a coprire la relativa spesa.
In questa seconda ipotesi le domande saranno ordinate secondo il criterio del raggiungimento del requisito anagrafico per l’accesso alla pensione di vecchiaia o di quello contributivo (41 anni) per i precoci. Quindi se le risorse non saranno sufficienti saranno tutelati prima i lavoratori prossimi alla pensione.