Conferire il Tfr al Fondo Mario Negri

Per gli iscritti al Fondo Mario Negri la devoluzione del Tfr alla previdenza complementare offre una serie di vantaggi
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Destinare il Tfr alla previdenza complementare incrementa il risparmio previdenziale, permette di usufruire di una forma di tassazione agevolata delle prestazioni e può essere utile in caso di perdita dell’attività lavorativa.

Per gli iscritti al Fondo Mario Negri la devoluzione del Tfr alla previdenza complementare non costituisce un obbligo ma una facoltà, poiché le organizzazioni costituenti il Fondo (Confcommercio, Confetra e Manageritalia), nel disciplinare tale istituto, hanno ritenuto opportuno dare agli iscritti la possibilità di diversificare il proprio risparmio previdenziale e, quindi, decidere liberamente se conferire il proprio Tfr alla previdenza complementare o mantenerlo in azienda.

Le riforme della previdenza pubblica che si sono succedute nel nostro Paese negli ultimi venti anni, tuttavia, con l’introduzione del sistema contributivo, hanno portato a una diminuzione costante del tasso di sostituzione tra l’assegno pensionistico e l’ultimo stipendio percepito; conseguentemente, pur versando la medesima percentuale contributiva in vigore negli anni ‘80 del secolo scorso, siamo destinati a percepire un trattamento pensionistico inferiore rispetto a chi ha avuto accesso al pensionamento fino a pochi anni fa, e per meno tempo, poiché anche l’età pensionabile viene progressivamente incrementata e il momento del pensionamento differito.

Queste circostanze portano necessariamente a ripensare le scelte effettuate in passato e a investire più risorse possibili sull’integrazione della pensione pubblica, a sostegno del soddisfacimento dei bisogni economici al momento della quiescenza, o anche prima di tale data, se ci si dovesse trovare nella condizione di poter usufruire della Rendita Integrativa Temporanea Anticipata (Rita), una forma di ammortizzatore erogato dal fondo di previdenza complementare se si perde l’occupazione cinque (o, in alcuni casi, dieci) anni prima del pensionamento di vecchiaia.

Il notevole vantaggio fiscale riservato alle prestazioni erogate dai fondi di previdenza complementare, come il Fondo Mario Negri, rispetto all’imposizione fissata per la liquidazione del Tfr rimasto in azienda è un ulteriore significativo aspetto economico da considerare.

Il confronto con gli altri Fondi pensione negoziali

Il Fondo Mario Negri si distingue nettamente dagli altri fondi pensione negoziali sia sotto il profilo fiscale che normativo:

  • Deducibilità dei contributi: per i dirigenti iscritti al Fondo Mario Negri i contributi, in fase di versamento, sono interamente deducibili dal reddito imponibile, senza tetto massimo. Nei fondi pensione negoziali rivolti ad altre categorie di lavoratori, la deducibilità è invece limitata a un massimo di 5.164,57 euro annui.
  • Conferimento del Tfr: per il Fondo Mario Negri non esiste un obbligo di conferimento del Tfr alla previdenza complementare. Si tratta di una scelta libera dell’iscritto. Al contrario, nella generalità dei fondi pensione negoziali la destinazione del Tfr alla previdenza complementare è automaticamente obbligatoria in mancanza di una scelta esplicita entro sei mesi dall’assunzione, e resta comunque subordinata all’adesione volontaria al fondo da parte del lavoratore.
  • Adesione al fondo: nel Fondo Mario Negri l’adesione è obbligatoria per contratto per tutti i dirigenti inquadrati nel ccnl di riferimento. Nella generalità dei fondi negoziali, invece, l’adesione al fondo è volontaria e solo dal momento dell’adesione del dipendente sorge l’obbligo per il datore di lavoro di versare la sua quota di contribuzione.

Queste differenze rendono il confronto tra i fondi più complesso di quanto appaia a prima vista. È quindi essenziale approfondire con attenzione le condizioni offerte, soprattutto in termini di flessibilità, fiscalità e obblighi contrattuali.

 La rivalutazione degli accantonamenti

Tendenzialmente, la rivalutazione degli accantonamenti delle quote di Tfr dovrebbe risultare più favorevole nella previdenza complementare, poiché il Tfr mantenuto in azienda è soggetto a una rivalutazione annua fissa pari all’1,50% e a una rivalutazione variabile pari al 75% dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati. Si tratta di una rivalutazione contenuta, ma costante, che non prevede il segno meno.

Le somme devolute alla previdenza complementare sono, invece, investite tramite l’utilizzo degli strumenti presenti sul mercato, in base ai principi di efficienza della gestione, di diversificazione e di appropriatezza delle scelte strategiche di investimento. Ciononostante, è possibile che circostanze eccezionali possano occasionalmente generare risultati negativi.

Ad esempio, il 2022, con l’inizio del conflitto in Ucraina, è stato uno dei peggiori anni per gli investimenti nella previdenza complementare, con rendimenti negativi in tutte le classi di attività, ad eccezione del comparto garantito, per quanto riguarda il Fondo Mario Negri, Fondo che ha dimostrato la sua solidità e capacità di recupero registrando nel biennio successivo (2023–2024) utili pari a 466 milioni di euro, recuperando così ampiamente le perdite del 2022.

Il conferimento del Tfr al Fondo Mario Negri

Il Tfr può essere conferito in modalità tacita o esplicita. Nel primo caso, in assenza di una scelta entro sei mesi dall’assunzione, il Tfr confluirà automaticamente al Fondo Mario Negri, nel comparto “Garantito”. In caso di scelta esplicita, l’iscritto può optare anche per i comparti “Bilanciato medio termine” o “Bilanciato lungo termine”.

I rendimenti sono tassati al 20%, mentre per il Tfr in azienda si applica un’aliquota del 17%. Tuttavia, la tassazione delle prestazioni finali erogate dal fondo pensione è molto più favorevole rispetto alla tassazione separata del Tfr in azienda (in media tra il 35% e il 39%).

Nel Fondo Mario Negri, le prestazioni pensionistiche sono invece tassate con una tassazione sostitutiva pari al 15%, riducibile fino al 9% in base all’anzianità contributiva (0,30% in meno per ogni anno successivo al quindicesimo).

È possibile modificare il comparto di gestione del Tfr accedendo all’ Area Riservata e selezionando l’opzione Switch.  Il cambio di comparto si può effettuare decorso un anno dal momento del conferimento Tfr; tale vincolo non opera per i conferimenti Tfr in forma tacita. Lo switch da un comparto all’altro può essere effettuato più volte nel corso della permanenza nel Fondo Mario Negri, ma sempre dopo un periodo di un anno dall’ultima richiesta di variazione del comparto Tfr.

È importante ricordare che la scelta effettuata on line deve essere formalizzata e confermata con la sottoscrizione di un modulo, generato dal sistema, che deve essere inviato al Fondo Mario Negri via pec all’indirizzo contributi@pec.fondonegri.it e per conoscenza a iscrizioni@fondonegri.it.

Simulazione comparativa

A parità di importo investito (es. 100.000 euro), e considerando un orizzonte di 10 anni:

  • Tfr lasciato in azienda: 80.088 euro netti
  • Tfr conferito nel comparto Garantito del Fondo Mario Negri: 102.708 euro netti
  • Tfr conferito nel comparto Bilanciato lungo termine: 109.305 euro netti

 Il Tfr pregresso

Dal 2007 è possibile conferire anche il Tfr pregresso al Fondo Mario Negri, previa intesa con il datore di lavoro. Questa possibilità è preclusa ai lavoratori di aziende con più di 50 dipendenti, poiché in questo caso il Tfr è destinato per legge al Fondo Tesoreria Inps. Il conferimento del Tfr pregresso al Fondo ha valore anche ai fini dell’anzianità contributiva, con effetti anche sul calcolo dell’aliquota di tassazione delle prestazioni.

Considerazioni finali

I dati statistici e i rendimenti storici dei fondi sono strumenti fondamentali per compiere scelte informate, ma investire nella previdenza complementare non è mai una decisione semplice. È necessario valutare attentamente molteplici fattori: i comparti disponibili e il loro profilo di rischio, la reversibilità della rendita, i costi di adesione, la flessibilità dei versamenti aggiuntivi, l’età del lavoratore, le necessità familiari e, non ultimo, l’eventualità di dover riscattare le somme prima del pensionamento.

Fortunatamente, il Fondo Mario Negri si distingue come un’eccellenza sia per costi contenuti che per qualità delle prestazioni. Ma per tutti, indipendentemente dal fondo scelto, è fondamentale affidarsi a specialisti. In Manageritalia, professionisti competenti sono presenti in tutte le associazioni territoriali e nel Fondo stesso, per fornire supporto personalizzato e aiutare ogni dirigente a compiere la scelta più adatta al proprio percorso previdenziale.

Fondo Mario Negri vs Altri Fondi Pensione Negoziali

  Fondo Mario Negri Altri Fondi Pensione Negoziali
Adesione Obbligatoria per i dirigenti (ccnl terziario e altri settori rappresentati da Manageritalia) Volontaria
TFR al fondo Facoltativo Obbligatorio
Deducibilità contributi Integrale Fino a 5.164,57 €/anno
Apertura posizione senza Tfr Automatica al momento della nomina Solo su volontà del lavoratore
Scelta comparto d’investimento Tfr Garantito / Bilanciato medio / Bilanciato lungo In base all’offerta del fondo
Rivalutazione Tfr in azienda 1,5% fisso + 75% inflazione Idem
Rendimenti previdenza complementare Variabili, soggetti a gestione finanziaria Idem
Tassazione rendimenti 20% Idem
Tassazione prestazioni finali 15% (riducibile al 9%) Idem
Tassazione Tfr in azienda Aliquota media ultimi 5 anni (35–39% per dirigenti) Idem
Riscatto anticipato Aliquota fissa 23% su somme anticipate Idem
Reversibilità Prevista, criteri analoghi a quelli Inps Su opzione dell’iscritto, a fronte di penalizzazioni sull’importo della prestazione
Assistenza specializzata Presente in tutte le sedi Manageritalia + Fondo stesso Presente in alcune categorie o tramite Patronato

 

Rendimenti 2015/2024 Fondo Mario Negri (conti individuali e Tfr conferito)

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