On the road: tappa a Manageritalia Toscana

Un rapido giro per l’Italia per vedere da vicino come sono ripartite dopo l’estate le Associazioni territoriali. Oggi ci confrontiamo con Riccardo Rapezzi, presidente di Manageritalia Toscana

La Toscana sta con fatica ripartendo dopo la brusca frenata dovuta alla pandemia, ma le prospettive economiche sono positive. Manageritalia Toscana, con una nuova sede e le molte collaborazioni con gli stakeholder del territorio, è sempre al fianco dei manager per supportarli in ogni fase della vita lavorativa… ma non solo! Ne parliamo con il presidente Riccardo Rapezzi.

Come è ripartita la vostra attività dopo la pausa estiva?
«Siamo finalmente ripartiti in presenza nella nuova sede, in una zona centrale e facilmente raggiungibile, con la possibilità di accogliere gli associati presso i nostri uffici e supportarli in tutti i servizi. Abbiamo comunque mantenuto anche gli incontri online, che alcuni associati continuano ad apprezzare per ovvie ragioni logistiche».

Secondo il vostro osservatorio, qual è la situazione circa l’occupazione dei dirigenti?
«In linea generale, fortunatamente non abbiamo riscontrato una flessione significativa nei dati occupazionali dei dirigenti associati; solo durante la pandemia abbiamo registrato alcuni accordi temporanei di riduzione della retribuzione, soprattutto in aziende che operano nei settori più duramente colpiti dalla crisi, quali il turismo. Negli ultimi mesi, invece, abbiamo potuto osservare l’ingresso di nuovi dirigenti, in particolar modo nelle aziende legate ai settori dell’innovazione, dell’economia digitale e dell’alta tecnologia».

Quali sono i servizi al momento più richiesti dai manager? Quali le novità?
«I servizi più richiesti in questa fase sono certamente quelli “tradizionali”: richieste di rimborso sanitario e consulenze contrattuale, assicurativa e previdenziale. La novità è invece SOS Manager, lanciato nella scorsa primavera: con la collaborazione di una professionista esperta in ambito psicologico offriamo una possibilità di supporto a tutti i nostri associati che vogliono gestire attivamente il loro benessere psicofisico».

Come state collaborando sul territorio con i vostri stakeholder per contribuire alla ripresa e alla crescita?
«Collaboriamo spesso e volentieri con gli enti e le istituzioni del territorio. Ad esempio, la nostra ultima Assemblea, dedicata al tema degli investimenti pubblici per il rilancio dell’economia toscana, è stata un’importante occasione di dialogo con il Comune e con l’Università di Firenze, e con Eurosportello Confesercenti, membro della rete Enterprise Europe Network, finanziata dalla Commissione europea a supporto dei processi di innovazione, internazionalizzazione e trasferimento tecnologico. Stiamo inoltre supportando, tramite l’attività di Mentoring manageriale, il progetto Impresa Campus UNIFI 2021, percorso gratuito di training e accompagnamento, finalizzato a stimolare la nascita di idee di business innovative e diffondere competenze imprenditoriali tra i giovani del mondo universitario, promosso da CsaVRI (Centro di Servizi di Ateneo per la Valorizzazione della Ricerca e la gestione dell’Incubatore universitario) con la collaborazione della Fondazione per la Ricerca e l’Innovazione e il contributo della Fondazione Cassa Risparmio di Firenze».

Quali sono le prospettive economiche per la Toscana?
«La Toscana sta con fatica ripartendo dopo la brusca frenata dovuta alla pandemia: nel 2020 il Pil toscano è crollato ai livelli di venticinque anni fa, con una perdita di 23 mila posti di lavoro. Il grande malato in quest’ultimo periodo è stato il turismo, ma anche la meccanica, la pelletteria, il cuoio e le calzature, il tessile, l’abbigliamento e, nei servizi, commercio e trasporti hanno avuto duri contraccolpi. Nel 2021 si stima però una decisa ripresa del prodotto interno lordo e vi è una grande aspettativa sull’impatto positivo del PNRR e nella ripresa delle esportazioni. I dati macroeconomici per la Toscana indicano una crescita tendenziale del Pil, su base annua nel 2021 di oltre il 6%. Guardiamo con fiducia anche ai fondi del Next generation Europe, che potrebbero valere per la regione 12 miliardi da qui al 2026 (due miliardi l’anno) e garantire 40 mila nuovi posti di lavoro. Insomma, le prospettive economiche della Toscana sono positive, e noi anche!».



 

 

 

 

 

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