Educazione finanziaria, tavola rotonda a Museo del Risparmio di Torino

Una vera e propria lezione di educazione finanziaria per gli iscritti di Manageritalia Piemonte e Valle d’Aosta

È stata una vera e propria lezione di educazione finanziaria quella che gli iscritti di Manageritalia Piemonte e Valle d’Aosta hanno potuto seguire, giovedì 18 maggio scorso, al Museo del Risparmio di Torino. E non poteva essere scelto luogo più adatto per l’iniziativa, organizzata proprio nei giorni in cui a Milano si svolgeva la tredicesima edizione del Salone del Risparmio, per la tavola rotonda “Risparmi, investimenti e pianificazione finanziaria” a cui hanno partecipato il presidente di Manageritalia Piemonte e Valle d’Aosta Daniele Testolin, Marilisia Guida e Simone Bertasi della Sezione Educazione Finanziaria della Banca d’Italia e Tiziana Vallone, vicepresidente Manageritalia Lombardia e coordinatrice del gruppo di lavoro Educazione finanziaria di Manageritalia. Al centro dell’incontro l’importanza di affrontare la pianificazione finanziaria a tutela dei propri risparmi ottimizzando gli investimenti. Pianificare è infatti il presupposto per vivere meglio oggi e domani: il risparmio permette di mantenere consumi coerenti con le nostre esigenze e investire significa valorizzare i nostri risparmi. Due le parole d’ordine come principio guida: tempo e diversificazione.

Perché la pianificazione finanziaria è un investimento sul futuro? Strumenti finanziari o mattone? Come investire consapevolmente e con prudenza gestendo il rischio finanziario? Tenere i nostri risparmi sul conto corrente ci mette al riparo dai rischi? Ponendo e rispondendo a questi, e altri, quesiti si è dipanato l’intervento di Marilisa Guida e Simone Bertasi. Per giungere a queste conclusioni: vale sempre la regola che ad alto rendimento corrisponde un alto rischio; pianificare per risparmiare e assicurarsi contro i rischi della vita; investire i propri risparmi per farli fruttare e battere (almeno) l’inflazione; diversificazione e tempo sono i nostri alleati e sono la chiave per superare i paradossi tipici della situazione degli investitori; costi e impulsività dei comportamenti sono, invece, i nostri nemici.

È nota e storica la propensione al risparmio degli italiani ma risulta sempre più evidente la necessità di investire, anche solo per non diventare più poveri. L’erosione del potere d’acquisto determinata dall’inflazione impone di non lasciar il denaro sul conto corrente. Investire è dunque utile per contrastare la perdita del potere d’acquisto ma non solo, anche possibilmente per fare fruttare i nostri risparmi.

Ma l’investitore si trova ad affrontare due paradossi principali: risparmia per ridurre l’incertezza del suo futuro ma, al contempo, è costretto a collocare i propri risparmi in forme di investimento che hanno un futuro incerto poiché i mercati sono imprevedibili e l’incertezza e impossibile da eliminare; la variazione di valore degli investimenti nel tempo può creare in lui apprensione se controlla troppo spesso il loro andamento e può spingerlo a prendere decisioni sbagliate.

Il concetto di diversificazione è antico, una citazione per tutte:

Le mie merci non son tutte stivate nel ventre di un solo vascello, né tutte destinate ad un solo luogo, né dipende l’intera mia sostanza dalla buona fortuna di quest’anno

William Shakespeare, Il mercante di Venezia

Con i vari strumenti finanziari disponibili – azioni, obbligazioni, titoli di stato, titoli di debito, fondi comuni di investimento, ETF (Exchange Traded Fund), contratti future, swap, d’opzione e a termine, fondi pensione, ecc. – è possibile diversificare facilmente. La raccomandazione è prestare attenzione ai costi nel caso del risparmio gestito da intermediari. Da considerare sempre è l’orizzonte temporale: la magia del tasso di interesse composto dimostra, appunto, come il tempo sia sempre un alleato.

Attenzione, infine, a non cadere nelle trappole comportamentali, comuni e frequenti quando si prendono decisioni finanziarie. Qualche esempio, tra quelli messi a fuoco sul portale di educazione finanziaria di Banca d’Italia: l’overconfidence, cioè l’attitudine ad avere un’eccessiva sicurezza, o un’eccessiva fiducia nelle proprie capacità e conoscenze; la diversificazione ingenua; la contabilità mentale.

«Educare al rapporto rischio e rendimento e mettere in guardia anche sui rischi comportamentali a fronte di una mappatura dei rischi che evolve in continuazione è forse l’aspetto più complesso – ha sottolineato Marilisa GuidaL’invito è rivolgersi a personale qualificato».

Dello stesso avviso Tiziana Vallone: «Raccomando di appoggiarsi ad advisors competenti per muoversi in un mondo complesso. Per quanto riguarda Manageritalia siamo favoriti perché abbiamo un contratto che in qualche modo lavora per noi e possiamo contare su tre pilastri. Oltre alla previdenza obbligatoria abbiamo infatti quella complementare del Fondo Mario Negri e l’Associazione Antonio Pastore».

Il presidente Daniele Testolin ha anticipato: «Abbiamo già messo a punto un’iniziativa di supporto che presto sarà avviata: si tratta di Tetris, vi aggiorneremo».

Il vicepresidente Giuseppe Candela ha sottolineato la necessità di sensibilizzare sulla cultura finanziaria: «Ringrazio tutti coloro che hanno lavorato, anche dietro le quinte, per la riuscita di questo evento».

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