L’uomo è sempre stato affascinato dal futuro. La nostra innata curiosità ci porta a fantasticare sul domani, cercando di prevedere ciò che sarà, ciò che ci aspetta. Lorenzo de’ Medici scriveva: “del doman non v’è certezza”. Eppure, partendo dal presente e osservando l’emersione di alcune tendenze oggi, è possibile ipotizzare scenari futuri quantomeno sensati e plausibili. E anche senza stregoni o sfere di cristallo, dalle varie ipotesi emerge una certezza: la tecnologia sarà sempre più centrale nella vita dell’uomo.
Del resto, già oggi ogni aspetto della nostra vita è influenzato dagli strumenti tecnologici a nostra disposizione, anche se non si tratta esattamente degli strumenti che l’uomo immaginava anni addietro. Per esempio, molte sono le vignette futuriste della prima metà del 900 che ritraggono l’ipotetico uomo del XXI secolo a bordo di fantastiche macchine volanti. Eppure, nel 2020 ancora ci tocca viaggiare su strada.
Certo, lo facciamo in modo più intelligente, più comodo e più sicuro rispetto ai tempi passati. E molto probabilmente, tra pochi anni non dovremo nemmeno più preoccuparci di guidare. Infatti, la guida autonoma è una delle tecnologie più promettenti del momento e molti colossi internazionali – Tesla, Apple e Uber per citarne alcuni – investono svariati milioni sulla ricerca in questo campo per aggiudicarsi un ruolo centrale nel futuro dell’automotive. Il potenziale impatto della diffusione di veicoli autonomi è enorme e diversi settori ne saranno interessati, come quello dei trasporti o quello assicurativo. Anche l’approccio di persone e famiglie al trasporto sarà influenzato, con una forte tendenza verso la condivisione di veicoli appartenenti a vaste flotte, almeno per quel riguarda il trasporto nelle città.
La guida autonoma è solo una delle possibili applicazioni abilitate dal grande sviluppo dell’automazione e dell’Intelligenza Artificiale, che unito ai costanti miglioramenti nel campo della robotica, ha portato esperti e analisti a parlare di una nuova rivoluzione industriale. Queste innovazioni tecnologiche, infatti, porteranno a enormi benefici in termini di efficienza e produttività, aprendo nuovi mercati e promuovendo la crescita economica. Tali speranze sono controbilanciate da preoccupazioni circa la possibile insorgenza della disoccupazione tecnologica. Purtroppo, alcuni impieghi perderanno la loro utilità, ma lo scenario non è necessariamente pessimistico. Infatti, questa transizione – a cui già oggi stiamo assistendo – richiederà non solo riqualificazione e aggiustamenti delle figure professionali, ma anche la nascita di nuovi impieghi che potrebbe generare un aumento netto di posti di lavoro nell’intero settore industriale.
Anche le continue innovazioni nell’ambito biomedico hanno un ruolo fondamentale nel plasmare la vita del domani. La medicina del futuro sarà personalizzata, con trattamenti ad hoc basati sulla genetica e lo stile di vita dei pazienti, ma anche sul contesto in cui essi vivono. L’attuale approccio a misura unica basato sul “paziente medio” lascerà il posto a terapie sempre più personalizzate che massimizzeranno l’efficacia delle cure prescritte dagli operatori sanitari. Sempre più importante sarà il ruolo delle biotecnologie, destinate a diventare sempre più potenti e a rivoluzionare l’approccio ad alcune patologie. Già oggi, abbiamo a disposizione tecnologie per modificare direttamente la sequenza di DNA di organismi complessi, anche in età adulta. È quindi lecito pensare che, in futuro, interventi di ingegneria genetica ci consentiranno di “correggere” i difetti dei nostri cromosomi, o addirittura di scegliere il miglior corredo genetico possibile per i nostri figli.
Mentre gli sviluppi in ambito biomedico ci permettono di immaginare una vita più lunga e sana, i cambiamenti climatici ci presentano uno scenario decisamente spaventoso. La sostenibilità ambientale sarà un tema cruciale per l’uomo del domani, ben più di quanto lo sia oggi. Le energie rinnovabili assumeranno un’importanza sempre maggiore. L’agricoltura e l’allevamento saranno sostenibili, e ci abitueremo a cibi geneticamente modificati, o addirittura generati in laboratorio. Eppure c’è la possibilità che questo non basti. Il ritardo tra le misure messe in atto dalle nazioni per raggiungere i loro obiettivi climatici – ad oggi insufficienti – e gli effetti desiderati potrebbe essere troppo lungo. Potremmo quindi essere costretti non solo a salvaguardare il nostro pianeta, ma anche a tentare di “ripararlo” attraverso il geohacking. Infatti, già oggi assistiamo allo sviluppo di progetti mirati ad aumentare la riflettività delle nuvole per ridurre la radiazione solare, o fertilizzare alghe oceaniche per eliminare più velocemente l’anidride carbonica atmosferica. Ovviamente, a causa degli enormi danni potenziali, l’ingegneria climatica deve essere considerata l’ultima strategia di emergenza per affrontare i cambiamenti climatici, ma vi è una buona probabilità che dibattiti sulle prospettive di tale disciplina diventino sempre più frequenti nei prossimi anni.
Se da una parte assisteremo a importanti sforzi per salvaguardare e “curare” il nostro pianeta, dall’altra l’uomo del futuro cercherà di avere un ruolo sempre più importante anche al di fuori di esso, nello spazio. Marte sembra essere la prossima frontiera nell’esplorazione dello spazio, e già oggi ci sono diversi progetti finalizzati allo sbarco dell’uomo sul pianeta rosso, o addirittura alla sua colonizzazione. I viaggi spaziali potrebbero diventare l’ultima frontiera delle vacanze di lusso, con navi – spaziali – da crociera che consentiranno a diversi passeggeri di godere di viste mozzafiato, e di emozionarsi di fronte alla vastità del cosmo. Lo spazio potrebbe anche diventare fonte di importantissime risorse per l’uomo. Si stima che un singolo asteroide possa contenere risorse minerarie dal valore di triliardi di dollari, e sia agenzie spaziali nazionali che privati stanno attivamente studiando come accaparrarsi tali risorse. L’attività mineraria sugli asteroidi, infatti, porterebbe alla riduzione dei costi per l’esplorazione e la ricerca scientifica, e alla nascita di nuove economie, consentendo all’umanità di entrare realmente nell’era spaziale.
Questi sono solo alcuni dei possibili scenari che potrebbero realizzarsi nei prossimi anni. È importante realizzare, già oggi, che ognuno di essi presenterebbe all’uomo di domani un’infinità di opportunità, ma potrebbe anche generare tutta una serie di minacce. Per evitare evoluzioni catastrofiche, dobbiamo abituarci a riflettere in maniera critica e attenta sul futuro, cercando di sviluppare una visione di lungo periodo. Bisogna smettere di pensare che il futuro non ci riguarderà, o che saranno altri a risolvere i problemi che nasceranno. Dobbiamo, invece, immergerci a fondo nel futuro, ponendoci le giuste domande e dando mai nulla per scontato. Solo in questo modo possiamo provare a indirizzare le cose nel verso giusto e a guadagnarci il nostro posto nel mondo di domani. Del resto, come diceva Malcom X, “il futuro appartiene a coloro che si preparano per esso oggi”.
Guido Walter Di Donato, ingegnere biomedico e dottorando @ NECSTLab, Politecnico di Milano