Terremoto: Manageritalia adotta la Chiesa del Gesù della Mirandola

L’adozione ha preso il via ieri sera con una cerimonia alla presenza delle massime autorità e dei cittadini, proprio a poche ora dal 6° anniversario del terremoto del 29 maggio 2012. I manager con la loro azione vogliono portare l’attenzione di tutti sulla necessità di una rapida ricostruzione architettonica e sociale dei luoghi cardine della città di Mirandola prima del terremoto. L’appuntamento è ora il Memoria Festival, che si svolgerà dal 7 al 10 giugno in città

«L’adozione e l’azione di Manageritalia per ridare vita alla Chiesa del Gesù è per la città determinante. Abbiamo quasi completato la ricostruzione di scuole, abitazioni e aziende, ora dobbiamo velocemente riprenderci i luoghi cardine della nostra vita sociale. La chiesa del Gesù, l’unica di proprietà del Comune, è da sempre nel cuore e nella tradizione dei mirandolesi per la sua storia e per ospitare tanti momenti determinanti nella vita delle persone come matrimoni e battesimi. Con l’aiuto dei manager e della loro organizzazione, ora che i fondi ci sono, dobbiamo alzare l’attenzione su questo “simbolo” cittadino, far partire i lavori e scandire e dare visibilità alle varie tappe necessarie per ritornare a viverlo. Noi ci contiamo molto e il loro impegno e la loro determinazione sono una garanzia per far accadere le cose nei tempi stabiliti». Così il sindaco di Mirandola, Maino Benatti, ha aperto ieri sera la breve, ma partecipata cerimonia che ha dato il via all’adozione della Chiesa del Gesù da parte di Manageritalia.

«Manageritalia» ha detto Paolo Longobardi, presidente Manageritalia Emilia Romagna «ha già operato con le sue Associazioni territoriali a supporto delle troppe zone colpite da terremoti negli ultimi anni. Spesso si è trattato di sviluppare progetti per la ripresa economica, in questo caso vogliamo prenderci carico anche dei non meno importanti aspetti sociali. Il nostro obiettivo è tangibile e scalare. Dobbiamo coinvolgere tutti per dar voce e forza alla necessità di far partire in fretta il progetto di ricostruzione della Chiesa del Gesù, già finanziato integralmente, ma ancora ai nastri di partenza. E poi dobbiamo accompagnarlo nelle varie tappe che prevedono di riportare ad essere viva e visitabile la chiesa anche durante la ricostruzione e di darle un ruolo anche di attrattività per tutto il territorio. Noi manager siamo soliti adottare progetti in azienda e con l’aiuto di tutti portarli a termine con costi e tempi certi. Questo vogliamo fare anche qui, con l’aiuto di tutti quelli che vorranno supportarci e seguirci. A sentirci presto per condividere le prossime tappe e i primi segni tangibili di questa adozione e azione comune che sarà scandita anche dalle informazioni, dagli obiettivi e dai tempi che compariranno su una targa digitale che presto sarà apposta davanti alla chiesa».

A seguire la cerimonia – che ha visto presenti anche l’assessore alla ricostruzione Roberto Ganzerli, l’assessore Loretta Tromba, l’ingegnere e architetto Federico Paci, progettista del restauro con lo Studio Paci, l’intero consiglio direttivo di Manageritalia Emilia Romagna con il vicepresidente nazionale Mario Mantovani, oltre a tecnici comunali e cittadini – c’è stato, alle ore 20 presso l’aula magna Rita Levi Montalcini, uno spettacolo molto partecipato del mentalista Vanni De Luca, per scoprire tutti i segreti per una memoria e una mente eccezionali. Anche questo un modo per non dimenticare in attesa del Memoria Festival, che si svolgerà nella città dei Pico dal 7 al 10 giugno.

La Chiesa del Gesù di Mirandola fu conclusa da Alessandro II Pico nel 1689 e consacrata nel 1695 legando la sua storia anche all’annesso convento dei Gesuiti. La chiesa, ricca di stucchi e altari lignee di grandissimo pregio e interesse storico ora conservate a Sassuolo, ha vissuto, con l’annesso convento, da protagonista tutta la vita della città. Dalla cacciata dei Gesuiti nel XVIII secolo, alle invasioni Napoleoniche, al periodo bellico sino al fatidico 29 maggio 2012. In questo periodo il convento annesso è passato a sede dell’Ospedale Santa Maria Bianca, poi ad archivio storico comunale, biblioteca civica e centro culturale. Insomma, un simbolo della città che non può non tornare a svolgere il suo ruolo centrale.

Facebook
LinkedIn
WhatsApp

Potrebbero interessarti anche questi articoli

Cerca