Si può essere amici sul lavoro?

L’Academy of Management Review ha di recente pubblicato uno studio dal titolo Il lato oscuro dell’amicizia sul lavoro

È possibile instaurare una sincera amicizia sul luogo di lavoro? La domanda è al centro di un recente studio intitolato Friends Without Benefits: Understanding the Dark Sides of Workplace Friendship, pubblicato sulla rivista Academy of Management Review. 

Sebbene molti studi abbiano ipotizzato che le amicizie sul posto di lavoro conducano a risultati organizzativi positivi, un crescente numero di ricerche suggeriscono criticità associate alle amicizie sul luogo di lavoro.

Il motivo è semplice: le quattro caratteristiche che definiscono l’amicizia (informalità, volontarietà, visioni comuni e aspetti socio-emotivi) vanno in contrasto con i quattro elementi fondamentali della vita d’ufficio (ruoli formali, vincoli involontari, scambi professionali e obiettivi strumentali). 

Secondo Julianna Pillemer e Nancy P.Rothbard dell’Università di Pennsylvania, autrici dello studio, può succedere addirittura che le amicizie sul lavoro siano controproducenti. A tal punto da arrivare a minacciare gli obiettivi aziendali. «Ci sono complessità e tensioni che sorgono a causa del lavoro che rendono l’amicizia più difficile da mantenere», ha spiegato Nancy Rothbard. «L’amicizia ha natura informale, volontaria, è basata sullo scambio e sulla necessità; se ho bisogno di te, risponderai. Ma le aziende, al contrario, si basano su ruoli formali e sugli obiettivi da perseguire che non sono necessariamente obiettivi relazionali. Queste diverse caratteristiche della vita organizzativa a volte si scontrano con i principi di un’amicizia».

La teoria delle due esperte è che essere amici e colleghi contemporaneamente può dimostrarsi a lungo andare molto complicato, un lavoro tutt’altro che semplice. Perché mentre le amicizie diventano più profonde quando si risolvono conflitti e discussioni (alla prima discussione superata, in genere un’amicizia vera matura, cresce, si fortifica) in ufficio no. 

«Sul lavoro gli individui sono più propensi ad amplificare i conflitti, allontanandosi dal risultato e dai target da raggiungere» spiegano le esperte. Oppure può succedere esattamente il contrario: le persone tenderanno a privilegiare gli aspetti emotivi e l’amicizia anteponendoli al lavoro. Il risultato, in entrambi i casi, sarà un disastro.

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