“HO TENTATO DI AFFOGARE I MIEI DOLORI, MA HANNO IMPARATO A NUOTARE” dice una celebre frase attribuita a Frida Kahlo. E questa pittrice messicana, negli ultimi anni così rivalutata e celebrata, di resilienza per far fronte alle tante avversità che ha affrontato ne ha dovuta mettere in campo tanta. Con la resilienza è infatti possibile possibile fare del dolore, dello scacco, della perdita un motivo di arricchimento e di irrobustimento della personalità.
Viviamo in una società sempre più complessa e in un periodo storico caratterizzato da epidemie, crisi economiche, inquinamento, cambiamenti climatici, guerre, crollo dei valori tradizionali ecc. tutti fattori che generano incertezze per le prospettive future, rendendo sempre più precaria e fragile la condizione esistenziale.
Lo stress legato al “logorio della vita moderna”, come recitava un famoso slogan pubblicitario di qualche anno fa. Il filosofo Seneca dice però che la “virtù” intesa come valore, vitalità, slancio creativo, capacità di affrontare le capacità e le sfide, si affievolisce senza una costante messa alla prova. Gli esseri umani sono “progettati” per affrontare e superare le avversità.
Ne sono evidenza il sistema immunitario, che si rinforza in virtù di un continuo “incontro/scontro” con agenti tossici o microrganismi pericolosi e la stessa selezione naturale che favorisce l’evoluzione della specie verso forme di vita più adatte alla sopravvivenza e alla competizione.
Con il termine “resilienza” comprendiamo tutte quelle componenti biologiche, psicologiche, sociologiche e culturali che contribuiscono a dare all’ essere umano un assetto più solido, flessibile e stabile.
Pertanto, sviluppare la RESILIENZA è premessa fondamentale per lo sviluppo e il mantenimento del benessere psicologico. Non è una “competenza” acquisita una volta per tutte. E con la resilienza siamo in grado di gestire e imparare dai momenti avversi e ripartire migliori e diversi da prima.
La resilienza è quindi una dotazione variabile che richiede un aggiustamento costante nel corso della vita: un allenamento continuo che si pone tra il carico di rischi e di stress e le risorse disponibili in quel particolare momento della nostra vita.
Un bilanciamento continuo tra limiti e le difficoltà esistenziali da un lato, e, dall’altro, il patrimonio di autostima e fiducia accumulato nel tempo.
Si vince e si perde. Da ogni caduta si può tuttavia ripartire più umani e meglio attrezzati di prima. Il segreto sta proprio nell’utilizzare, veri o presunti, nostri fallimenti.
Resilienti non si nasce, piuttosto lo si diventa nella misura in cui impariamo “il mestiere” di vivere superando fatiche e difficoltà, come nelle arrampicate in vetta.
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