Milano: stanze a peso d’oro per gli studenti

Nel capoluogo lombardo una stanza singola costa in media 500 euro; ma i prezzi crescono in quasi tutti i centri universitari italiani

Immobiliare.it ha svolto un’indagine sul mercato dei posti letto per gli universitari in trasferta, prendendo in esame 14 città italiane. In quasi tutte i canoni ad agosto 2016 sono aumentati tra il 4 (per le singole) e il 2% (per le doppie), attestandosi in media sui 280 euro per il posto letto e sui 400 euro per le stanze private.

Milano è in testa alla classifica del costo degli affitti e registra prezzi da capogiro per le stanze singole, che si attestano mediamente sui 510 euro mensili. Tale cifra supera del 28% la media nazionale.

Sempre a Milano un posto letto in una stanza doppia può arrivare a costare fino a 345 euro (+2 rispetto al 2015), mentre per una singola collocata in centro città si devono sborsare fino a 600 euro mensili. Non va molto meglio agli studenti romani, dato che la Capitale si colloca al secondo posto della classifica: i prezzi medi della singola si attestano sui 440 euro, con una crescita rispetto allo scorso anno del 6%; un posto in doppia costa mediamente 300 euro (+3%).

Firenze si colloca al terzo posto ma, in controtendenza rispetto alle altre città entrate nella ricerca, mostra una tendenza al calo dei prezzi: per una singola si spendono 355 euro (-4% rispetto al 2015) e 250 per una doppia (-9%). In aumento i prezzi di Torino e Siena (+8%), che scalzano Bologna, ora sesta, e si collocano rispettivamente al quarto e quinto posto; netto il distacco rispetto alle città universitarie del Sud Italia, dove il risparmio per gli studenti è considerevole. Infatti, a Catania e Palermo vivere da “fuori sede” è decisamente più facile: una singola costa appena 200 euro, e le doppie arrivano fino a 180.

Se la vita per gli 850mila studenti che ogni anno decidono di frequentare un’università lontana da casa non è semplice, è altrettanto dura per i lavoratori al di sotto dei 35 anni che cercano una stanza in cui vivere: una scelta cui spesso sono costretti a causa della precarietà del proprio impiego e dai bassi salari. Anche per i lavoratori, infatti, i prezzi mostrano una tendenza all’aumento (+9% a Padova e Venezia); calano solo a Palermo (-8%) e Firenze (-4%).

 

 

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