Fino al 3 febbraio sarà possibile visitare a Milano presso Palazzo Reale la più ampia rassegna antologica dedicata al pittore Carlo Carrà (1881-1966). Sono 131 le opere provenienti da collezioni italiane e internazionali, insieme a un corposo nucleo di documenti, filmati e fotografie.
La mostra si svolge a trent’anni dall’ultima a Palazzo Reale e a cinquantasei di distanza da quella curata da Roberto Longhi.
Sotto i riflettori la ricca produzione di un artista che ha saputo attraversare le principali correnti della prima metà del Novecento: futurismo – di cui fu uno dei fondatori – cubismo, primitivismo, pittura metafisica, nature morte, decorazioni. Carrà diede un contributo originale a ciascun movimento, con uno stile inconfondibile che lo portò a un’enorme fama.
La vita dell’artista fu sempre lontana da eccessi e scandali, decisamente “borghese”, ma il suo riconoscimento non fu immune da una certa presa di distanza da parte dei critici legata al fatto che uno dei suoi periodi più fecondi fu il ventennio fascista, con le sue importanti commissioni come la decorazione del Palazzo di Giustizia.
Un omaggio che la città di Milano rivolge a uno degli artisti che qui trovò ispirazione, opportunità e che lui stesso considerava all’avanguardia e terreno fecondo per dar vita a diverse sperimentazioni.