Il presidente di Manageritalia Toscana Riccardo Rapezzi ha aperto i lavori del Precongresso di fronte a una cinquantina di manager associati con un monito: «La Conoscenza, al centro dell’interesse del Paese, ha elementi di fragilità e debolezza a causa del forte disallineamento tra la formazione scolastica e accademica dei giovani e le competenze richieste dal mercato del lavoro causando effetti negativi sulla competitività e sulla crescita. Noi manager in questo abbiamo un duplice ruolo: manutenere quella nostra e contribuire a rendere efficace quella che accompagna i giovani sino all’ingresso nel mondo del lavoro».
«I dati sull’innovazione – ha concluso il presidente – dicono che le cose non vanno male, ma siamo carenti rispetto all’Europa, per il livello dell’istruzione terziaria e dell’apprendimento continuo e nella collaborazione tra piccole e medie imprese innovative. Serve quindi fare ancor più sistema e squadra».
Gli interventi
Manageritalia Toscana, che da tempo collabora sul territorio, ha coinvolto nei suoi lavori congressuali alcuni stakeholder più in linea con il tema della conoscenza e del mondo del lavoro.
Andrea Arnone, prorettore Università di Firenze al trasferimento tecnologico e ai rapporti con il territorio e con il mondo delle imprese ha detto: «Il nostro Paese deve crescere attraverso l’innovazione digitale, tecnologica… che dopo l’economia deve permeare tutta la società. Le nostre aziende però devono riorganizzarsi, avere un’apertura verso l’internazionalizzazione e revisionare il proprio modello di business con manager che siano in grado di gestire questa transizione. Credo sia fondamentale che i manager trasferiscano le loro competenze tecnologiche ai giovani e a tutta l’azienda».
Secondo Cristina Grieco, assessore regionale istruzione, formazione, lavoro, alla formazione manca, per fare da ponte tra scuola e lavoro, il coinvolgimento di tutti gli attori: «Di fronte alle trasformazioni che il mercato del lavoro dovrà affrontare nei prossimi anni bisogna agire in rete». «Gli interventi – continua l’assessore – devono essere coprogettati in base a quelle che sono le esigenze vere delle imprese attuali ma anche future. Manageritalia potrebbe assumere un ruolo nel sistema della formazione professionale, soprattutto in relazione alla sfida di industria 4.0. Manageritalia Toscana e Regione Toscana possono collaborare nella definizione di quelle che sono le esigenze di formazione, ma anche nella coprogettazione degli interventi e per dare una mano alle imprese che attraversano una fase di debolezza».
Sara Funaro, assessore comunale educazione, università e ricerca, formazione professionale, diritti e pari opportunità, pensa invece che si debba migliorare l’orientamento scolastico: «Dobbiamo creare un meccanismo multidisciplinare per dare la possibilità ai ragazzi di orientarsi su aspettative e potenzialità e, dall’altra parte, sviluppare la risposta sul territorio. Parallelamente dobbiamo analizzare il fabbisogno delle imprese. Se vogliamo fare un lavoro che dia realmente risultati concreti non possiamo escludere nessuno. A partire da Manageritalia e da tutte le realtà territoriali, dobbiamo fare un lavoro di sinergia. Dobbiamo creare una cabina di regia costante che prima faccia un’analisi e poi monitori gli aggiustamenti da fare».
«Si parla sempre dei cervelli in fuga invece bisognerebbe preoccuparsi di quelli che rimangono e fare chiarezza su quello che a loro serve davvero – ha detto Nicola Spagnuolo, direttore del Cfmt, Centro di formazione management del terziario. «L’impegno di noi manager deve essere in qualche misura più orientato ad affiancarli. È vero che i cicli scolastici non sono più idonei ma io sono più ottimista e penso che i ragazzi di oggi altroché se sono preparati, dopodiché devono avere delle altre competenze che nel mondo del lavoro attuale servono».
Sono poi seguite le testimonianze di due consiglieri di Manageritalia Toscana che hanno raccontato ai presenti gli obiettivi raggiunti con i numerosi progetti realizzati nel settore della formazione e della conoscenza sul territorio: Maurizio Mastrogiovanni, project leader di GIOTTO (GIOvani talenti TOscani), e di StAlteLAV (alternanza scuola lavoro nelle scuole toscane); Giuseppe Sulpizio, project leader Prioritalia.
L’impegno dei manager
Tra le decisioni prese al Precongresso di Manageritalia Toscana, oltre alle mozioni votate per portare il contributo al Congresso nazionale del 15 e 16 novembre a Milano, c’è la definizione di un patto, chiamato “L’ImPatto dei manager di Manageritalia Toscana”, per impegnarsi pubblicamente, di fronte alle istituzioni e all’intera cittadinanza, a mettere in campo una serie di iniziative a favore della comunità. Per continuare e rafforzare, nell’attuale momento economico, l’impegno ormai consolidato e concreto per lo sviluppo e la crescita del proprio territorio, impegnandosi con il contributo volontario dei propri manager in attività di significativo valore civico e sociale.
In Toscana si partirà prendendo a modello l’esperienza che Prioritalia ha maturato in questi anni attraverso una serie di progetti già realizzati sul territorio, come VO.LA.RE. – acronimo di VOLONTARIATO, LAVORO, RESPONSABILITÀ e già premiato al Forum P.A. 2019 nell’ambito “Pubblica Amministrazione Sostenibile” – che concretizza l’impegno della comunità dei manager su due fronti: quello del disagio occupazionale (soprattutto dei giovani disoccupati e degli inoccupati) e quello del supporto alla microimprenditorialità (startup).
Il progetto pilota dovrebbe svilupparsi in Valdera. Infatti, dopo un primo incontro, il sindaco di Calcinaia Cristiano Alderigi si farà promotore dell’iniziativa con i rappresentanti dell’UNIONE VALDERA (circa 80mila abitanti coinvolti dei Comuni di Bientina, Buti, Calcinaia, Capannoli, Casciana Terme-Lari, Palaia, Pontedera) per avviare una piattaforma progettuale e valutare insieme le possibili iniziative da mettere in campo per contribuire alla crescita economica e sociale del territorio.
I dati
Alcuni dati (vedi grafico) dimostrano che l’innovazione è presente sul territorio della regione Toscana sia nel confronto con l’Europa che con l’Italia. I gap sono soprattutto nel livello dell’istruzione terziaria, nell’apprendimento continuo, nella collaborazione tra pmi innovative, nella spesa in R&S del settore privato, nella collaborazione pubblico privato e quindi nella richiesta e registrazione di brevetti e marchi e nell’istruzione terziaria. C’è una sorta di parità con Europa e Italia solo nell’innovazione non legata a R&S, ma piuttosto nei processi e prodotti, nell’organizzazione e nel marketing.
Innovazione nella Regione Toscana rispetto a media Eu e Italia