Manageritalia Marche: siamo Innovation Manager in azienda e nella società

Tanti manager all’Assemblea e Precongresso di Manageritalia Marche ad Ancona il 19 ottobre. Al centro dei lavori congressuali il tema trasformazione del lavoro per supportare i manager e con loro aziende, lavoratori e società nel prendere il meglio dall’innovazione tecnologica

“Dobbiamo supportare ancor più i nostri manager – ha detto Paolo Moscioni, presidente Manageritalia Marche aprendo i lavori del precongresso – per entrare appieno nella trasformazione dei modelli di business, dell’organizzazione del lavoro e del loro ruolo per poi insieme a loro coinvolgere e portare i benefici dell’innovazione tecnologica a tutti, anche nella società e nei nostri territori. Questo il senso dell’incontro di oggi: raccogliere istanze e idee dei manager e dei nostri stakehoder sul territorio e portarli come stimoli e mozioni al Congresso nazionale del 15 e 16 novembre a Milano”.


Enrico Loccioni, Presidente Gruppo Loccioni, intervenendo nella tavola rotonda sulla trasformazione del lavoro ha detto: “Territorio tradizioni e comunità sono attualissimi driver di trasformazione e crescita delle aziende e valori antichi da riprendere. Bisogna mixare innovazione e tradizione e in questo noi imprenditori abbiamo bisogno di farlo facendoci affiancare da manager esterni che mettano a supporto di questi obiettivi la forza della cultura e gestione manageriale e dell’innovazione tecnologica, di business e organizzativa”.

Franco Amicucci, Amicucci Formazione, ha detto: “L’aggregazione al lavoro non è più nell’industria, ma oggi è sempre più nel terziario. Dobbiamo considerare le competenze da sviluppare, allenare e tenere in forma alla luce delle nuove tecnologie e i manager devono farlo per loro stessi e poi portarlo a tutti in azienda e fuori, anche dialogando con il mondo della scuola e della formazione continua. Il manager ha sempre più un ruolo di mettere insieme di relazionale le persone e il business aziendale con le nuove tecnologie, e di farlo anche fuori dall’azienda, arrivando anche alla società”.



Massimiliano Polacco, direttore Confcommercio Marche centrali, ha tracciato la linea che deve accomunare imprenditori e manager: “Serve un aggiornamento continuo nel cambiamento delle tecnologie e nella loro messa a terra a supporto dei modelli di business esistenti, anche modificandoli o creandone di completamente nuovi. In questo i manager devono essere l’enzima che fa da collante e da potenziante”

Giampaolo Lapesa, responsabile Manageritalia Executive Professional Marche, ha parlato di questa nuova associazione nata all’interno di Manageritalai recentemente per rappresentare ancor più puntualmente quei manager e alte professionalità che operano con contratti libero professionali. Ha poi informato sul voucher per l’Innovation Manager del MISE che permette alle aziende, soprattutto alle Pmi, di finanziare sino al 50% del costo, per un massimo di 40mila euro annui, dell’inserimento temporaneo in azienda di un Innovation Manager, che dovrebbe dare alle imprese una strategia e un piano strutturato per abbracciare appieno e con profitto l’innovazione tecnologica e digitale attuale e futura”.


Chiudendo la tavola rotonda che ha moderato e animato, Sabrina Dubbini, responsabile didattica Istao, ha detto: “Il manager deve lavorare oggi sempre più nel sottile e difficile livello della motivazione, collaborazione e partecipazione dei lavoratori nell’imparare a fare sistema”.

In chiusura il presidente Moscioni ha detto: “Porteremo, forti dell’ascolto continuo dei manager nostri associati e del territorio e di quanto emerso anche oggi, il nostro contributo al Congresso nazionale di Milano il prossimo 15 e 16 agosto.

Non ci sono dubbi che noi dobbiamo supportare sempre meglio i nostri manager in una professione sempre più sfidante. Ma ancor meno dubbi ci sono che i manager debbano diventare gli ambasciatori dell’innovazione in azienda e nel mondo del lavoro. Ma noi come organizzazione insieme ai nostri manager dobbiamo diventare gli Innovation Manager che portano cultura, pratica e opportunità dell’innovazione anche fuori, su tutto il territorio e nella società, Dobbiamo tirarci dietro e coinvolgere tutti o l’innovazione non sarà mai un successo”.

Alcuni dati (grafico 1) dimostrano che l’innovazione c’è ed è presente sul territorio della regione, ma molto scarsa sia nel confronto con l’Europa che con l’Italia nella Ricerca, nella collaborazione tra pubblico e privato e nella Collaborazione tra Pmi innovative.

Drammatico anche il gap con la sola Europa del grado di istruzione terziaria. Bene e superiore a Europa e Italia il livello di registrazione di marchi e brevetti.

Per quanto riguarda i dirigenti in regione il calo continua: -16,3% dal 2008 al 2017, -24,3% Ancona, -26,8% Macerta, – 5,6% Pesaro e Urbino, solo Ascoli positiva con +4,8%. Sostanzialmente stabile il 2017 con un -0,4% in regione, Ancona (-1%) e Pesaro e Urbino (-1,5%) ancora negative, mentre Ascoli Piceno (+1,9%) e Macerata (+1,3%) crescono. Un calo ben più ampio di quello avvenuto a livello nazionale -5% dal 2008 al 2017 e -0,1% nel 2017. A crescere solo le donne, ma questo è ormai un dato di fatto.


Grafico 1 – Innovazione nella Regione Marche rispetto a media Eu e Italia



 

Legenda

Le due linee colorate sono le Marche rispetto all’Italia e all’Europa che sono =100. Più in dettaglio:

Se l’Italia è 100: la linea arancione le Marche rispetto a Italia (se line arancione > 100 allora le Marche sono meglio di ITALIA)

Se l’Europa è 100: linea blu è le Marche rispetto a Europa (se linea blu > 100 allora le Marche sono meglio di EUROPA)


IN SINTESI LA LETTURA DEI DUE GRAFICI È SEMPRE “SE MAGGIORE DI 100, LA REGIONE PERFORMA MEGLIO DEL BENCHMARK”

Facebook
LinkedIn
WhatsApp

Potrebbero interessarti anche questi articoli

Cerca