Legge di Bilancio 2023: facciamo il punto

Una Finanziaria non espansiva ma anticipatrice delle grandi riforme da attuare. Tra le novità, la formazione di figure di alta professionalità nel turismo, anche attraverso Scuole di eccellenza

La legge di bilancio per il 2023 (Legge n. 197/2022,) ha prorogato molte misure adottate dal Governo precedente, ma ha anche anticipato alcune direttrici della riforma fiscale che la nuova compagine governativa intende avviare nel corso del 2023, con luci e ombre in termini di equità tra classi contribuenti. Tra le novità, vanno segnalate due norme che riguardano il comparto turistico, che vengono incontro a delle richieste più volte avanzate dalla Community Turismo di Manageritalia. Vediamo in dettaglio le misure che riguardano i lavoratori, i professionisti, i pensionati, le donne, le giovani coppie e i lavoratori del settore turistico.

Taglio del cuneo fiscale

La prima direttrice cui si è ispirata la manovra di bilancio è il taglio parziale del costo del lavoro, ovvero dei contributi previdenziali a carico dei lavoratori dipendenti, di 2 punti percentuali, già introdotto nel 2022 dal Governo Draghi per tutti i lavoratori con redditi inferiori a 35.000 euro (articolo 1, comma 281). A questo il Governo Meloni ha aggiunto lo sconto di un ulteriore punto percentuale in favore di chi guadagna meno di 25.000 euro l’anno, con un visibile aumento in busta paga. Più in dettaglio si reintroduce un esonero sulla quota dei contributi previdenziali dovuti dai lavoratori dipendenti pubblici e privati, esclusi i lavoratori domestici, pari al 2% se la retribuzione imponibile non eccede l’importo mensile lordo di 2.692 euro e al 3% se la retribuzione non eccede l’importo mensile lordo di 1.923 euro. Il prossimo obiettivo del Governo è quello di portare il taglio del cuneo fiscale al 5% entro l’anno.

Flat tax incrementale

Per le partite Iva che non rientrano nel regime forfettario (legge n.190/2014), la flat tax, già oggi al 15%, si applicherà ai compensi fino a 85mila euro, e non più soltanto fino a 65mila, sull’incremento di reddito del 2023 rispetto al triennio precedente, al posto delle aliquote Irpef per scaglioni di reddito. Pur considerando le spese che i professionisti e lavoratori autonomi sostengono per l’esercizio della loro professioni, rispetto ai lavoratori subordinati, l’ampliamento di questo regime speciale determina uno squilibrio di trattamento tra categorie di lavoratori e potrebbe indurre a comportamenti tattici, come già avvenuto nel regime forfettario (fenomeno dei “falsi minimi”, ossia di contribuenti che hanno potuto applicare l’imposta sostitutiva dichiarando meno di quanto effettivamente fatturato).

Sostegno alla natalità e alla genitorialità

La seconda direttrice della riforma fiscale che è stata anticipata nella manovra finanziaria è quella di una tassazione che tenga conto della composizione del nucleo familiare e del numero di figli a carico, una forma di sostegno alla natalità e alla genitorialità.

Sotto questo profilo nella legge di bilancio sono state anticipate misure come l’aumento dell’importo dell’assegno unico in caso di disabilità, famiglie numerose e per i primi mesi di vita come anche le misure in tema di congedo parentale (articolo 1, comma 359), con l’introduzione di un’indennità dell’80 per cento per un mese anziché del 30 per cento come è attualmente. L’agevolazione si applica entro il sesto anno di vita del bambino ed è riconosciuto in alternativa alla madre o al padre (o in alternativa per frazioni di periodo).

Bonus assunzione e imposta sostitutiva sui premi di produttività

La terza direttrice è quella del “più assumi meno paghi”, per cui si è proseguita l’applicazione, già in parte esistente, di un sistema di meccanismi premiali che agevolino la creazione di nuovi rapporti di lavoro.

Sono stati prorogati i bonus assunzione per il 2023, dall’esonero contributivo fino a 8.000 euro annui per chi assume giovani sotto i 36 anni d’età, donne svantaggiate o percettori del reddito di cittadinanza, fino agli incentivi per i giovani agricoltori; è stata confermata anche la Decontribuzione Sud, per tutti i datori di lavoro delle Regioni del Sud, con l’autorizzazione della Commissione Europea.

Infine, è stata ridotta l’imposta sostitutiva applicabile ai premi di produttività dei lavoratori dipendenti: la disposizione riduce dal 10 al 5 per cento l’aliquota dell’imposta sostitutiva sulle somme erogate sotto forma di premi di risultato o di partecipazione agli utili d’impresa ai lavoratori dipendenti del settore privato.

Lavoro agile

La legge di bilancio (articolo 1, comma 306), ha prorogato fino al 31 marzo 2023 il diritto di svolgere la prestazione lavorativa in modalità di lavoro agile solo per i lavoratori fragili (ovvero coloro che sono affetti dalle patologie e condizioni individuate dal decreto del Ministro della Salute di cui all’art. 17, comma 2, del DL 24 dicembre 2021, n. 221).

Fino al 31 gennaio 2023 le relative comunicazioni per tali soggetti fragili dovranno essere trasmesse mediante l’applicativo disponibile al sito servizi.lavoro.gov.it, denominato “Smart working semplificato”.

Mezzogiorno

A favore del Mezzogiorno, oltre alla proroga della Decontribuzione Sud, si è proceduto anche alla proroga al 31 dicembre 2023 del credito di imposta per investimenti (acquisto di beni strumentali nuovi, quali macchinari, impianti e attrezzature varie) destinati a strutture produttive nelle regioni del Sud. La copertura degli oneri per il 2023, pari a 1.467 milioni, è posta a carico delle risorse del Fondo sviluppo e coesione (FSC) relativamente al ciclo di programmazione 2021-2027 (articolo 1, commi 265-266).

Quota 103

In materia di pensioni, come è noto è stata introdotta Quota 103, denominata “pensione anticipata flessibile”, che sostituisce Quota 102 e anticipa una futura riforma previdenziale. Il diritto al trattamento anticipato si consegue al raggiungimento di un’età anagrafica di almeno 62 anni e di un’anzianità contributiva di almeno 41 anni. Sono interessati in particolare gli iscritti alle gestioni INPS AGO dipendenti, pubblici e privati, e forme esclusive e sostitutive e alle gestioni speciali INPS (artigiani e commercianti, agricoltura, gestione separata) per lavoratori autonomi e parasubordinati (articolo 1, commi 283-285). Il trattamento di pensione anticipata è riconosciuto per un valore lordo mensile massimo non superiore a cinque volte il trattamento minimo previsto a legislazione vigente, (nel 2023 saranno circa 2.818,7 euro mensili lordi)

È previsto per tutta la durata dell’anticipo, il divieto di cumulo con i redditi da lavoro fino alla pensione di vecchiaia, con deroga di 5.000 euro derivanti da lavoro autonomo occasionale.

Incentivo alla prosecuzione dell’attività lavorativa

Si statuisce inoltre una riedizione del cosiddetto Bonus Maroni, ovvero la facoltà, per il lavoratore dipendente, pubblico o privato, che abbia raggiunto, entro il 31 dicembre 2023, i requisiti per il trattamento pensionistico anticipato relativi a quota 103, di richiedere al datore di lavoro la corresponsione in proprio favore dell’importo corrispondente alla quota a suo carico di contribuzione alla gestione pensionistica, con conseguente esclusione del versamento della quota contributiva e del relativo accredito. Si demanda a un decreto del Ministro del lavoro la definizione delle modalità attuative della norma in questione (articolo 1, commi 286-287).

 Ape sociale

Sempre in ambito previdenziale il Governo Meloni ha prorogato la disciplina dell’APE sociale a tutto il 2023. Ricordiamo che l’APE sociale è una indennità, corrisposta fino al conseguimento dei requisiti pensionistici, a favore di soggetti che si trovino in particolari condizioni (avere almeno 63 anni, essere iscritto all’Assicurazione generale obbligatoria, alla gestione dei lavoratori autonomi o alla Gestione Separata, non aver raggiunto l’età prevista per la pensione di vecchiaia, non aver conseguito la pensione anticipata, essere disoccupato etc.) (articolo 1, commi 288-291).

Opzione donna

Il trattamento pensionistico anticipato denominato “Opzione donna” si applicherà dal 2023 a favore delle lavoratrici che abbiano maturato entro il 31 dicembre 2022 un’anzianità contributiva pari almeno a 35 anni, un’età anagrafica di almeno 60 anni (ridotta di un anno per ogni figlio e nel limite massimo di 2 anni) e siano in possesso di particolari requisiti. Solo nel caso di lavoratrici licenziate o dipendenti da imprese per le quali è attivo un tavolo di confronto per la gestione della crisi aziendale, il requisito anagrafico è ridotto a 58 anni (articolo 1, comma 292).

Perequazione dei trattamenti pensionistici

La legge di bilancio reca, per gli anni 2023-2024, una disciplina speciale in materia di indicizzazione dei trattamenti pensionistici (compresi quelli di natura assistenziale), sostituendo il sistema di perequazione a tre fasce che era tornato in vigore nel 2022. Il nuovo meccanismo prevede un adeguamento pieno del 100% all’inflazione per gli assegni fino a 4 volte il minimo, pari a 2.101,52 euro lordi mensili. La rivalutazione è pari all’85% per i trattamenti fino a 5 volte al minimo (2.626,90 euro lordi al mese), ma diminuisce ancora per le altre 4 fasce:

• 53% per le pensioni fino 6 volte il minimo (3.152,28 euro) con un ulteriore sacrificio di oltre 4 euro al mese;
• 47% per quelle fino a 8 volte il minimo, pari a 4.203,04 euro, con una perdita di altri 9 euro;
• 37% fino a 10 volte il minimo (5.253,80 euro mensili), con una contrazione aggiuntiva di oltre 11
• 32% oltre le 10 volte il minimo (articolo 1, comma 309-310)

Come è noto, Manageritalia e Cida si sono adoperate per contrastare questo ennesima penalizzazione della indicizzazione delle pensioni medio-alte e stanno valutando l’opportunità di intraprendere azioni legali.

Prestazioni occasionali

Il Governo Meloni con questa disposizione amplia la possibilità di acquisire prestazioni di lavoro occasionali e stagionali per turismo e agricoltura (i cosiddetti voucher), innalzando da cinque a dieci mila euro annui il tetto massimo dei compensi che possono essere corrisposti da ciascun utilizzatore e ammettendone il ricorso con un numero di lavoratori a tempo indeterminato fino a dieci. La disciplina sulle prestazioni occasionali si applicherà anche nell’ambito delle attività di discoteche, sale da ballo, night club e simili. Ci auguriamo che questa misura non incrementi il fenomeno del precariato (articolo 1, commi 342-354).

Sostegno agli investimenti produttivi delle Pmi

L’articolo 1, comma 414 incrementa di 30 milioni di euro per il 2023 e di 40 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2024 al 2026 le risorse stanziate dall’articolo 2 del decreto-legge n. 69 del 2013 per il riconoscimento di finanziamenti e contributi a tasso agevolato a favore delle micro, piccole e medie imprese che investono in macchinari, impianti, beni strumentali e attrezzature (cosiddetta “Nuova Sabatini”). Inoltre, viene prorogato di sei mesi il termine, di norma di dodici mesi, per l’ultimazione degli investimenti per le iniziative con contratto di finanziamento stipulato dal 1° gennaio 2022 al 30 giugno 2023 (articolo 1, commi 414-415).

Fondo per accrescere il livello e l’offerta professionale nel turismo

La legge di bilancio istituisce un Fondo destinato a favorire il miglioramento della competitività dei lavoratori del comparto del turismo, facilitando altresì l’inserimento di “alti professionisti” del settore nel mercato del lavoro. In particolare le risorse del Fondo saranno destinate alla riqualificazione del personale già occupato nel settore e alla formazione di nuove figure professionali anche attraverso percorsi formativi e scuole di eccellenza, nonché corsi di alta formazione e specializzazione, volti a formare figure professionali dotate di una preparazione di livello internazionale nel settore turistico e dei servizi del turismo, della ristorazione e della conoscenza dei prodotti alimentari e vitivinicoli della tradizione e della cultura italiane. Tale Fondo, denominato “Fondo per accrescere il livello professionale nel turismo”, è istituito nello stato di previsione del Ministero del turismo, con una dotazione di 5 milioni di euro per l’anno 2023 e 8 milioni per ciascuno degli anni 2024 e 2025 (articolo 1, commi 603 e 604). Ricordiamo che Manageritalia ha da tempo proposto una “Centro di eccellenza per il turismo”, il cui obiettivo è la formazione di un management pubblico e privato in grado di progettare, gestire e governare iniziative di sviluppo territoriale a partire dalle peculiarità territoriali, valorizzando l’associazionismo e l’interazione tra le migliori esperienze.

Fondo per il turismo sostenibile

Infine, viene soddisfatta una richiesta che la “Community del Turismo” di Manageritalia ha posto da tempo, quella della destagionalizzazione. Il nuovo “Fondo per il turismo sostenibile”, avrà una dotazione pari a 5 milioni di euro per il 2023 e, per gli anni 2024 e 2025, di 10 milioni di euro ciascuno. Tale fondo ha lo scopo di attenuare il sovraffollamento turistico, a creare itinerari turistici innovativi e a destagionalizzare alcune mete. Ulteriore finalità perseguita dalla disposizione diviene l’individuazione di percorsi turistici intermodali che facciano leva anche sull’utilizzo di mezzi di trasporto elettrici. Infine, il Fondo si propone di fornire supporto alle strutture ricettive e alle imprese turistiche nelle attività utili al conseguimento di certificazioni di sostenibilità (articolo 1, comma 611-612).

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