Lavorare in piedi in ufficio? Vantaggi e svantaggi

Nei paesi anglosassoni e del Nord Europa, gli standing desk stanno prendendo il posto delle vecchie scrivanie con sedia

L’ufficio moderno cambia layout e si attrezza come una palestra di riabilitazione:
sedie basculanti, palloni, tapis roulant su cui camminare mentre si lavora al computer, standing desk regolabili. Tutto pur di evitare la sedentarietà, mantenersi attivi e in forma, magari evitando anche sovrappeso e mal di schiena. Ma lavorare in piedi va bene per tutti?

In ufficio, la postazione si sceglie
in base a età e allenamento
Per consumare più calorie e ridurre il
rischio di sovrappeso, oppure per evitare la sedentarietà: sono diversi i motivi per cui, specie nei paesi anglosassoni e del Nord Europa, gli standing desk stanno prendendo il posto delle vecchie scrivanie con sedia. Meglio aspettare prima di mettere in soffitta sedie ergonomiche e scrivanie. In ufficio non c’è una posizione ideale per tutti. Età e livello di allenamento muscolare, specie dei muscoli lombari e addominali, vanno tenuti in considerazione prima di mettersi a lavorare seduti su un pallone o in piedi. Seppur di moda, queste posture potrebbero far venire o peggiorare il mal di schiena da ufficio.

Non solo muscoli: in piedi, anche
i legamenti soffrono
Lavorare in piedi, anche se lo standing
desk è regolato all’altezza giusta in modo da non sovraccaricare i muscoli di collo e spalle, purtroppo non evita che i legamenti soffrano. Il mal di schiena lombare, di cui soffre spesso chi lavora a lungo nella stessa posizione, può provocare la sollecitazione meccanica sui legamenti che tengono insieme bacino e colonna lombare. Il sovraccarico sui legamenti provocato dal lavorare a lungo in piedi può far perdere loro la giusta tensione ed elasticità e provocare un
eccessivo stiramento dei legamenti che si ripercuote sull’articolazione e sull’intera struttura.

Standing desk: allenati è meglio

Età e allenamento devono essere tenuti in gran conto quando si sceglie la postazione di lavoro. Anche l’età influisce sulla salute dei legamenti, che tendono a essere meno “tirati” ed elastici e, se non si è sufficientemente allenati, i muscoli ipotonici, cioè “molli”, favoriscono posture scorrette che “stirano” i legamenti e provocano dolore, spesso riferito alla muscolatura. L’allenamento muscolare, invece, permette di avere anche legamenti elastici e riduce quel dolore tipico del sovraccarico sui legamenti, spesso difficile da diagnosticare. Il dolore legamentario è spesso riferito come un dolore “muscolare” che aumenta inuna posizione costretta, come a teatro o al cinema, ma passa cambiando postura. In questi casi, si ottiene beneficio terapie infiltrative mirate che restituiscono giusta tensione ai legamenti.

In piedi o seduti, per la schiena poco cambia
Lavorare a lungo in piedi o seduti per la schiena poco cambia in termini di sovraccarico dei muscoli di colonna, spalle e collo. Mantenere per 7-8 ore la stessa posizione aumenta anche il rischio di iperlordosi lombare o cervicale, una deformazione della colonna che di frequente è causa di mal di schiena. La soluzione è alternare ogni 45-60 minuti la postura seduta su sedia ergonomica con quella in piedi, cogliendo l’occasione per fare due minuti di stretching della colonna e del collo per rilassare la muscolatura e riattivare la circolazione.

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