Instagram e influencer: stop alle marchette

Che molti influencer si prestino già da tempo a promuovere brand e prodotti sui loro account social per precise campagne pubblicitarie non è un mistero. Nel linguaggio giornalistico queste azioni vengono ironicamente definite “marchette”. Instagram in particolare sembra essere negli ultimi anni il canale privilegiato per questa attività. Negli Stati Uniti gli influencer sono stati obbligati a identificare chiaramente quando promuovono prodotti su Instagram dietro compenso: per la prima volta è intervenuta sulla questione l’autorità a tutela dei consumatori sulla questione che da tempo sostenevano che Instagram fosse diventato un fenomeno di pubblicità occulta. 

Nuove regole, dunque, che impongono nel caso degli endorsement di dichiarare “con chiarezza ” se i prodotti sono stati donati, se è stato effettuato un pagamento o se esiste un rapporto commerciale o familiare. Hashtag #sp” (abbreviazione sponsorizzata), “Thanks ” o “#partner” in un post Instagram non è sufficiente a dimostrare che si tratta di un post a pagamento, questo perché gli utenti di Instagram sugli smartphone in genere vedono solo le prime tre righe di testo, a meno che non lo espandano. 

Il nuovo regolamento ha sottolineato che dovranno essere scritti per esteso le parole ”Pagato”, “Sponsorizzato” e “Promozione” e che la semplice frase “mi hanno dato questo prodotto da provare” non sarà sufficiente.
Tra le figure internazionali con più seguaci la BBC segnala la Fashion blogger Chiara Ferragni (8,9 milioni di follower), la fashion blogger Aimee Song (4,5 milioni di seguaci), la style blogger Julie Sarinana (4,5 milioni di follower, il fotografo Brian DiFeo (3 milioni di follower), il fotografo Liz Eswein (1.3 milioni di follower).

 

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