Il nostro iPhone per comandare la casa

Conto alla rovescia per il nuovo sistema operativo iOS 10, disponibile dalla fine di settembre. Per l’occasione Apple ha deciso di lanciare un’applicazione che sta già suscitando interesse. Il suo nome è “Casa” e, stando a quanto dichiarano gli sviluppatori e chi l’ha provata, permetterà di trasformare ogni iPhone e iPad in una sorta di telecomando in grado di regolare termostati, accendere e spegnere lampadine, videocamere e ogni elettrodomestico installato e connesso in un’abitazione.

Di domotica si parla da diversi anni e nei film di fantascienza spesso si vedono case del futuro dove basta un comando vocale per azionare frigoriferi, aprire persiane o accendere camini: l’app permetterebbe proprio questo con estrema facilità, dato che può essere utilizzata anche attraverso Siri.

Alla base c’è un elemento chiamato HomeKit: un insieme di specifiche e istruzioni che permettono ai produttori di dispositivi e agli sviluppatori di applicazioni di far parlare ogni dispositivo nella stessa lingua e dunque di interagire secondo il principio dell’internet of things.

La privacy è tutelata: nessuna informazione è presente sui server Apple, neppure quando si utilizza l’accesso remoto passando per iCloud.

Casa è inoltre il centro di controllo e di configurazione del sistema: si possono aggiungere una o più abitazioni, per esempio la casa principale e quella in montagna, e per ogni abitazione si possono aggiungere tutte le stanze che si desiderano controllare. Ogni casa, così come ogni stanza, può essere contraddistinta da un nome e da una foto per rendere più immediato il riconoscimento.

I dispositivi possono ovviamente essere raggruppati per creare scenari e azioni più complesse, come ad esempio «Spegni tutte le luci della casa», «Alza tutte le tapparelle» o più semplicemente «Sto uscendo», che spegne tutte le luci e abbassa le tapparelle ad un livello desiderato. Non ci sono limiti: più dispositivi si aggiungono maggiore è il numero di interazioni e di scene che si possono realizzare.

Nonostante le rassicurazioni, c’è un problema di sicurezza da non sottovalutare. In caso di hackeraggio, il sistema può essere vulnerabile? La nostra casa può essere realmente al sicuro nelle mani di un’applicazione?

Cosa ne pensate? Vi piacerebbe utilizzare “Casa”?

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