I musei francesi sono sempre più internazionali e la nuova politica di espansione, dopo gli importanti prestiti degli ultimi anni in occasione di mostre all’estero, è l’apertura di sedi in altri paesi.
Dopo dieci anni di attesa e alcuni ritardi dovuti alla crisi e al calo dei prezzi del greggio, il Louvre aprirà finalmente a novembre una sua sede ad Abu Dhabi. La struttura, disegnata da Jean Nouvel, sorgerà sull’isola Saadiyat, poco distante dal cuore finanziario.
Nelle ultime settimane è stato siglato l’accordo con il gruppo cinese West Bund Group che prevede la nascita a Shanghai di una sede del Centre Pompidou all’interno di un edificio di 25.000 metri quadrati progetto dall’architetto inglese David Chipperfiel. L’accordo è stato definito come “il più importante progetto di scambio a lungo termine in campo culturale tra i due paesi”, poiché intende aprire ancora di più la Francia all’arte cinese contemporanea. Nel 2010 lo stesso museo aprirà dopo l’altra sede europea a Malaga, a Bruxelles.
La strategia sembra chiara: dopo una crisi del turismo negli ultimi due anni per via della minaccia terroristica, la reazione del governo francese è stata “di contrattacco”, puntando proprio sull’attrattiva turistica, con pesanti innesti di capitali da parte dello stato, dall’enogastronomia alla cultura. I risultati? Nel secondo trimestre il numero di visitatori internazionali in Francia registra un + 10,2%. Arte e cultura possono essere un traino allo sviluppo? Bien sûr!