Natalità
Opportunità: nel 2019 la recessione dovrebbe essere considerata alle spalle. La crisi economica ha rallentato l’uscita dei giovani dalla famiglia di origine e l’avvio di una propria famiglia, ha inoltre congelato la scelta di ulteriori figli per coppie già formate. Se il paese torna a crescere e ritrova fiducia nel proprio futuro tali scelte potrebbero essere recuperare prima che diventino revisione definitiva al ribasso dei propri desideri.
Minacce: la denatalità passata sta riducendo il numero delle potenziali madri. In assenza di politiche adeguate non solo quindi la natalità non torna a salire ma è trascinata verso il basso da una struttura demografica con sempre più anziani e sempre meno persone nelle età attive e riproduttive. Il rischio è quello di squilibri che si allargano e rendono sempre meno solido il futuro del Paese.
Giovani (come cambia e come cambia il ruolo del manager)
Opportunità: il Paese ha grande bisogno di utilizzare al meglio le intelligenze e le energie delle nuove generazioni. Questo significa che i giovani possono avere un ruolo da protagonisti se l’Italia torna a crescere. Questo però significa adeguata formazione e valorizzazione del loro capitale umano all’interno delle aziende. La leva per la crescita competitiva sarà sempre più la capacità di gestire fragilità, potenzialità e specificità delle nuove generazioni e il rapporto tra diverse generazioni.
Minacce: se le nuove generazioni possono essere le protagoniste di un paese che torna a crescere, è ancor più alto, viceversa, il rischio che diventino le vittime principali di un’Italia avviata verso il declino. Il nostro paese prima e durante la crisi ha dimostrato di non saper mettere in relazione positiva ciò che le nuove generazioni possono essere e dare, da un lato, e ciò che questo secolo chiede per poter produrre crescita e generare valore. I segnali degli ultimi anni sono contraddittori e forte è il rischio di un paese che dopo la recessione si posiziona su un percorso di basso sviluppo.
Senior
Opportunità: la fascia tra i 55 e i 64 anni è quella in più forte crescita quantitativa e qualitativa ovunque nel mondo. Nel nostro paese è più accentuato l’incremento quantitativo ma migliora anche il livello di formazione delle nuove coorti di chi arriva a tali età, oltre che le capacità cognitive, le abilità, la voglia di essere attivi e la disponibilità a rimettersi in gioco. Entriamo in un mondo in cui tale fase della vita ha tutte le caratteristiche per poter essere vissuta pienamente e liberamente nell’attività di lavoro, sociale e negli hobbies, con il mix più adeguato per ciascuno.
Minacce: per vincere le sfide poste dagli squilibri demografici e dall’innovazione tecnologica è necessario mettere ogni generazione nella condizione di valorizzare tutte le fasi della vita, in coerenza con le opportunità del proprio tempo. Il rischio è che le nuove generazioni non si trovino nella condizione di accedere con la giusta formazione e i giusti tempi nel mercato del lavoro e le generazioni più anziane siano indotte ad uscirne precocemente per l’incertezza del quadro politico e la carenza di misure di age management.
Donne
Opportunità: l’Italia presenta uno dei valori più bassi in Europa del tasso di occupazione femminile. I paesi che maggiormente crescono sono oggi quelli che consentono alle donne di realizzare pienamente i propri progetti professionali e di vita. Questo avviene anche all’interno del territorio italiano, mostrando che dove famiglia e lavoro possono essere scelte al rialzo c’è maggior crescita e minori diseguaglianze.
Minacce: la condizione occupazionale femminile può solo migliorare, ma il rischio è che ciò avvenga molto lentamente e senza un effettivo salto di qualità nella presenza nella classe dirigente del paese e nei settori più dinamici, innovativi e meglio remunerati. Ancora più verosimile è che ciò avvenga solo nelle aree più avanzate e produttive del paese aumentando i divari di sviluppo e qualità della vita tra Nord e Sud.