Éclairs: ultima moda nella pasticceria

Un prodotto di successo grazie alle sue caratteristiche: sperimentazione, dimensioni, versatilità di consumo

Nella pasticceria, come nell’abbigliamento, vi sono delle mode. C’è stato il tempo dei cupacake e del cake design, poi è stata la volta dei macaron. Ora è il momento degli éclairs. Si tratta di bigné di pasta choux, dalla forma allungata, che vengono riempiti di crema e glassati sulla superficie. Si possono trovare in molteplici varianti di gusto: da quelli più classici (a partire dal cioccolato) a quelli più innovativi (per esempio cioccolato e cachi oppure fichi e aceto balsamico). Ma vi sono anche le versioni salate, come quelle create da L’Éclair de génie. Nella pasticceria di Christophe Adam, che a Milano conta 3 punti vendita e un corner all’interno de La Rinascente, è possibile assaggiare éclairs al gorgonzola, al pesce spada o, ancora, nell’italianissimo mix bufala, crudo e basilico.

Da cosa deriva, in concreto, il successo di questo prodotto?

In primo luogo vi è il tema della sperimentazione organolettica. La pasta choux si presta a innumerevoli accostamenti (di sapore, ingredienti, texture) e favorisce la moltiplicazione delle proposte. Ciò permette di mantenere desta l’attenzione (e la curiosità) dei consumatori, che vengono attratti dalle nuove versioni.

In seconda battuta vi è l’aspetto delle dimensioni. Gli éclairs hanno la giusta “size”: non così piccoli da lasciare insoddisfatti, non sono così grandi da alimentare il senso di colpa. Insomma, una taglia perfetta.

Infine vi è il valore aggiunto della versatilità di consumo. A fronte delle loro caratteristiche, si prestano a essere mangiati in molteplici occasioni: possono essere un dessert di fine pasto, possono accompagnare un caffè, possono fungere da snack oppure da merenda di metà pomeriggio. E magari, nella “veste” salata, accompagnare l’aperitivo.

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