Cyberbullismo: è tempo di agire

La startup BillyGuard offre servizi gratuiti a chi è caduto nella rete dei bulli con un database in grado di tracciare, bloccare e segnalare l’attività digitale degli aggressori. Il progetto si avvale di competenze tecniche e manageriali ed è concepito per proteggere bambini e adolescenti

Affrontare il bullismo sul web è una battaglia continua e non di rado frustrante. È noto che il cyberbullismo ha un impatto importante sulla salute mentale delle vittime e sulla qualità della vita in generale. Alcuni studi suggeriscono che i cyberbulli tendono ad essere sempre più aggressivi perché raramente ci sono conseguenze nel mondo reale delle loro azioni. Le vittime spesso sperimentano una minore autostima, ansia sociale, depressione e molti hanno pensieri suicidi.

È decisamente preoccupante constatare che dal 2010 negli Stati Uniti i suicidi hanno superato gli omicidi. Il numero di decessi per suicidio è in costante aumento dal 2007, tanto che ora viene considerata la seconda causa di morte tra le persone di età compresa tra 10 e 24 anni. Se ciò non significa che tutti i suicidi siano il risultato di bullismo è anche vero che poiché il 70% dei giovani sperimenta il cyberbullismo prima dei 18 anni (fonte: Ditchthelabel.org) potrebbe esserci un collegamento.

Intanto tra il 2008 e il 2015 il numero di adolescenti che hanno tentato il suicidio o hanno avuto pensieri suicidi è raddoppiato, come è emerso nel corso del Pediatric Academic Societies Meeting del 2017 e molti casi sono legati al cyberbullismo.

Dal nostro osservatorio abbiamo registrato che negli ultimi mesi si è verificata un’impennata delle richieste di supporto. La spiegazione plausibile? La maggior parte delle persone in tutto il mondo durante i mesi di lockdown sono state costrette a utilizzare in modo massiccio la tecnologia per il lavoro e la vita privata, dunque sebbene non siano state fatte ricerche specifiche, il nesso appare evidente: con l’aumento della digitalizzazione nella società post-Covid il fenomeno sembra destinato a crescere.

BILLYGUARD: UNA PIATTAFORMA CONTRO I BULLI
Il supporto psicologico a fronte di atti di cyberbullismo è l’intervento più comune, ma non è sufficiente. Per offrire assistenza e risposte efficaci a tutti coloro che spesso non hanno gli strumenti concreti per proteggersi e allo stesso tempo “colpire” in modo corretto i cyber bulli, ho fondato nell’ottobre 2019 a Sydney, in Australia, BillyGuard, una piattaforma in grado di operare a livello globale. Lo strumento più efficace che utilizziamo è il nostro database di persone identificate. Se viene registrata una segnalazione sulla nostra piattaforma, il nostro team CyberTech interviene per acquisire l’intera “impronta digitale” dei responsabili, utilizzando tool altamente performanti, non solo dunque registrando un’email, un numero di telefono o un ID di login. In questo modo siamo in grado di impedire ai bulli di creare nuovi account di posta elettronica e in pochi minuti di essere banditi da tutte le piattaforme digitali, impedendo loro di continuare a fare i prepotenti. 

IL WEB È ANCORA UN FAR WEST 
Le iniziative a livello governativo per contrastare il cyberbullismo non mancano, ma la questione è che gli interventi molto spesso non sono sufficientemente combattivi e dunque efficaci, inoltre la capacità di farli rispettare è piuttosto debole, a causa della natura del mondo cibernetico, che io paragono al Far West del passato: è senza legge, spietato e fuori controllo. Le persone in sostanza possono fare ancora ciò che vogliono su internet e l’aspetto drammatico è che raramente ci sono conseguenze serie. Ciò è dovuto principalmente a problematiche giurisdizionali. 

BillyGuard lo ha riconosciuto subito, quindi abbiamo istituito un sistema che attraversa tutte le giurisdizioni e ha un impatto a livello internazionale. Creando il “database dei bulli” e identificandoli in base alle loro impronte digitali, non c’è nascondiglio per loro. Il nostro servizio procede nello stesso modo in cui un istituto di credito esegue verifiche sulle persone che richiedono un credito, che avviene sulla base di un punteggio per stabilire se ci sono i requisiti. Il nostro database verrà scansionato e utilizzato come controllo di integrità. Chi è contrassegnato sul database come “bullo” potrebbe non essere in grado di aprire account di social media o essere autorizzato ad accedere ad alcuni sistemi informatici.

INTERNET, SOCIAL MEDIA E DEVICE: LE BEST PRACTICE A DIFESA DEI PIÙ PICCOLI
I social media sono potenzialmente pericolosi se non ben gestiti. I genitori cosa possono fare? La prima cosa è essere un buon esempio, insegnando ai bambini il rispetto di sé, come coltivare e modellare buone relazioni, sviluppare l’empatia e controllare gli impulsi. 

La sicurezza online deve diventare una buona pratica. Ai nostri figli dobbiamo insegnare cose molto pratiche, come bloccare o eliminare delle persone sui social. Si dovrebbero selezionare delle impostazioni di privacy online restrittive. È importante inoltre porre delle limitazioni all’uso quotidiano di computer e cellulari: questi device dovrebbero essere collocati e utilizzati solo in aree comuni della casa, non lasciati nella camera da letto senza sorveglianza.

È compito di ogni genitore e di chi si prende cura di minori monitorare i loro social, gli smartphone e in generale la loro vita digitale, in termini di azioni e tempo. I bambini o gli adolescenti dovrebbe sapere inoltre che le comunicazioni online saranno monitorate in modo costante e senza preavviso, con la possibilità di discutere di eventuali dubbi.

L’aspetto più importante è essere disponibili. Non dobbiamo smettere di ricordare ai nostri figli che siamo sempre pronti ad ascoltarli e ad aiutarli. Dovremmo anche far sapere loro che se non siamo momentaneamente disponibili hanno la possibilità di rivolgersi a un altro adulto responsabile.

A volte, nonostante tutto quello che possiamo fare, si verificherà un episodio di bullismo. Non si deve aver paura di cercare in modo tempestivo un aiuto professionale. Si può chiedere assistenza a molte organizzazioni a seconda del paese in cui ci si trova. Per un elenco di organizzazioni di supporto spesso basta fare una ricerca su Google.

In linea generale, poi, quando siamo nel cyber spazio, dobbiamo sempre fare attenzione a ciò che diciamo. Le persone non sono in grado di determinare il tono di un messagio oun’email. Perché la maggior parte di ciò che comunichiamo non sono le parole stesse: ciò che avrebbe potuto essere inteso come un commento umoristico, o qualcosa appena fuori dal comune, è tolto dal contesto e ricevuto come ostile.

È anche importante ricordare che in genere qualunque cosa si faccia uscire nel mondo cibernetico resterà lì per sempre. Dobbiamo essere allo stesso tempo consapevoli che i titani del web non hanno un atteggiamento passivo nei confronti del cyberbullismo: Facebook e Twitter cercano continuamente di fare di più in questo settore, spendendo molto tempo e denaro alla ricerca di modi per rendere la vita digitale più sicura per i loro utenti.

LA PERSONALITÀ  DEL BULLO
Il bullismo è un comportamento appreso. Mentre alcuni bulli hanno una personalità naturalmente aggressiva o iperattiva, non tutte le persone con questa indole diventano bulli. Allo stesso modo, non tutte le persone con una personalità placida sono empatiche e gentili. Quando si tratta di un bullo è importante ricordare che esiste un’alta probabilità che possa essere stato vittima lui stesso di abusi ed episodi di bullismo. Avrà probabilmente anche una bassa autostima e una mancanza di sostegno da parte di genitori o colleghi. 

Non tutte le persone vittime di bullismo o con ambienti domestici non ottimali continueranno a maltrattare gli altri. La loro aggressività potrà aumentare e saranno più inclini a passare dal ruolo di vittima a quello di carnefice, ma l’equazione non è scontata. I bulli tendono comunque ad avere alcuni tratti comuni: hanno abilità sociali immature, mancanza di empatia o compassione, scarso autocontrollo e tendono anche a guardare programmi TV e videogiochi più aggressivi.

Poiché i tratti vengono appresi, modificando un ambiente è possibile inibire la propensione di qualcuno al bullismo? Senz’altro. Ad esempio, è molto utile incoraggiare una persona a impegnarsi in attività di gruppo o sport di squadra per migliorare le proprie abilità sociali. Si potrebbe anche eliminare la TV e i giochi violenti in casa. Le persone imparano anche ciò che vivono. Se una persona riceve elogi e incoraggiamenti, sarà molto più probabile che si senta bene con se stessa e con gli altri.

IL BULLISMO A SCUOLA 
Il bullismo è diventato un grosso problema nelle scuole e queste stanno già facendo qualcosa per affrontarlo. Le scuole dovrebbero avere politiche e piani di azione/risposta, tuttavia, con i progressi della tecnologia negli ultimi tempi, il bullismo non è più limitato al cortile o all’orario scolastico. Le scuole stanno facendo tutto il possibile durante l’orario scolastico e vanno lodate, ma il problema è quello che succede fuori dalle aule. Inoltre, tendono a concentrarsi sul bullismo fisico e verbale, perché è evidente e i partecipanti sono facilmente identificabili, ma con altre forme di bullismo – in particolare cyberbullismo o il sexting – i trasgressori sono subdoli e spesso passano inosservati davanti alle autorità. Con i progressi della tecnologia, il bullismo è dunque un problema 24×7 e la casa di famiglia non è più un paradiso, tanto che le vittime spesso sentono che non c’è modo di sfuggire.

COSA HA DATO IL VIA AL PROGETTO 
Il figlio di un mio caro amico si è suicidato dopo essere stato vittima di bullismo online. Per me questa è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Ho esaminato attentamente le problematiche legate all’esplosione tecnologica degli ultimi decenni. Uno dei problemi generali della tecnologia attuale è che quando qualcosa va storto, vogliamo lamentarci o fermare qualcosa, nessuno sembra preoccuparsene seriamente. Con chi ci possiamo lamentare? Chi è il responsabile? Cosa succede se segnaliamo certi comportamenti? È quasi impossibile impedire ai bulli o ad altre persone di fare qualsiasi cosa attraverso la tecnologia, però dei freni possiamo senz’altro metterli. BillyGuard è stata impostata per iniziare a risolvere questi problemi e per assicurarsi che quando qualcuno fa qualcosa di sbagliato ci siano delle conseguenze. Chiunque può semplicemente andare su billyguard.com e registrarsi come utente. Una volta registrato, puoi presentare un reclamo con noi. 

Quando il nostro team, formato da 30 manager e professionisti in 11 paesi, riceve un reclamo, questo viene registrato per la verifica. È qui che garantiamo che il reclamo soddisfi i criteri di bullismo riconosciuti a livello globale. Lo consegniamo quindi alla nostra unità CyberTech che utilizzerà i nostri strumenti proprietari per confermare l’identità dell’autore: è un passaggio molto importante perché in questa fase non identifichiamo la persona solo tramite un nome utente, email o numero di telefono, ma ne acquisiamo l’impronta digitaleI dettagli di identificazione vengono caricati nel database di BillyGuard dei bulli, identificati e un avviso di cessazione e desistere viene reso noto al bullo.

BillyGuard gestisce un sistema a 2 colpi. Se una persona si impegna a cessare e a desistere, viene annotata nel database e viene sollevata una bandiera nel database.Tuttavia, se si ricevono più reclami (secondo avvertimento) verrà avvisato il fornitore di servizi della tecnologia, così come altre parti interessate che sono legalmente responsabili della fornitura del servizio. A questo punto tutto viene intensificato e il file viene passato al nostro team legale. Il servizio verrà utilizzato da tutti i fornitori di tecnologia che lo scelgono. SOno incluse le piattaforme di social media, i fornitori di servizi telefonici e chiunque abbia un’offerta di servizi in cui le persone che utilizzano telefoni o computer accedono ai loro sistemi. Stiamo già discutendo con alcune delle più grandi piattaforme di social media al mondo.

NESSUNA GOGNA PER I BULLI: NON È QUESTA LA STRADA  
Penso che sarebbe controproducente indicare pubblicamente il nome di un bullo e metterlo “alla gogna”. Ciò aumenterebbe la probabilità che continui a peggiorare anziché migliorare. In BillyGuard crediamo in un approccio “carota” piuttosto che “bastone”. Il nostro database è confidenziale e crittografato. Nessuna persona o organizzazione ha accesso ai dati in modo identificabile. Qualsiasi ricerca nel nostro database restituisce semplicemente un risultato registrato o non registrato. Il nostro obiettivo è cambiare i comportamenti delle persone in modo positivo. Tutto ciò che facciamo è progettato per cambiare i comportamenti e rendere il mondo digitale e fisico un posto più sicuro.

Pensi di essere vittima di cyberbullismo? Vai sul sito di BillyGuard.com e fai clic sul pulsante di registrazione.

Facebook
LinkedIn
WhatsApp

Potrebbero interessarti anche questi articoli

Cerca