Coronavirus: SOS infodemia

In seguito all’emergenza sanitaria, la sovrainformazione intorno al virus che arriva dalla Cina disorienta e non contribuisce a trovare soluzioni razionali

L’epidemia Coronavirus rappresenta un’emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale, lo ha dichiarato il 30 gennaio 2020 l’Organizzazione Mondiale della Sanità. E dalla stessa OMS arriva un monito: la sovrabbondanza informativa, in parte corretta e in parte no, rischia di rendere difficile reperire le reali fonti alle persone che hanno bisogno di informazioni. I team di comunicazione di rischio e social media OMS sono impegnati a tracciare e rispondere a voci e false informazioni che possono nuocere alla salute delle persone con cure e misure precauzionali false. A Ginevra, sei team regionali supportati anche dai partner stanno lavorando 24 ore al giorno per identificare queste errate informazioni e rispondere correttamente alla popolazione. È fondamentale garantire da parte di tutti una comunicazione tempestiva, puntuale e verificata.

La comunicazione deve essere professionale, soprattutto durante le emergenze

La comunicazione nelle emergenze va presidiata con professionalità, deve essere tempestiva, coordinata e sempre pronta a restituire l’informazione corretta al cittadino che la necessita, ma anche al cittadino che ha bisogno di rassicurazioni. La sovrabbondanza informativa, distribuita nei social network, sta rischiando di creare distrazioni dalle fonti, e ancora di più di generare delle vere e proprie psicosi. Coronavirus oggi traccia migliaia di conversazioni che divagano dall’acquisto compulsivo di mascherine e disinfettanti a casi di isolamento e invettive feroci nei confronti di persone che nella maggior parte dei casi non hanno nessun collegamento con le zone di Wuhan. Un isolamento fisico che si trasforma nel suo opposto a livello virtuale, dove tutti condividono rimedi, precauzioni e nuove abitudini che di molto si discostano da quelle condivise dalle fonti ufficiali. 

Le date

Il 31 dicembre 2019 la Commissione Sanitaria Municipale di Wuhan (Cina) ha segnalato all’OMS un cluster di casi di polmonite a eziologia ignota nella città di Wuhan, nella provincia cinese di Hubei. 

Il 9 gennaio 2020, il Centro per la Prevenzione e il Controllo delle malattie (CDC) cinese ha riferito che è stato identificato un nuovo coronavirus (2019-nCoV) come agente causale ed è stata resa pubblica la sequenza genomica.

Link utili

Per tutte le informazioni il Ministero della Salute ha realizzato un sito dedicato e creato un numero di pubblica utilità, 1500, attivo h24, con personale medico e infiermieristico appositamente formato, a cui hanno partecipato anche mediatori culturali addetti a dialogare con i cittadini cinesi che si rivolgeranno al servizio. 

L’Istituto Superiore di Sanità – Epicentro

Emergenza 24 

Fonte: Emergenza24.org – in aggiornamento costante

4.02.2020 – 00:00 – Il numero delle vittime è salito a +426 e +20626 i casi accertati. Siamo in attesa dei dati ufficiali del Ministero della Salute Cinese.

La situazione in Italia al 3 febbraio

L’Italia ha bloccato il 30 gennaio, con un’ordinanza del ministro della Salute, tutti i voli da e per la Cina per 90 giorni, oltre a quelli provenienti da Wuhan, già sospesi dalle autorità cinesi. Il Governo italiano ha dichiarato il 31 gennaio lo Stato di emergenza e stanziato i primi fondi e nominato Commissario straordinario per l’emergenza il Capo della protezione civile Angelo Borrelli. Lunedì 3 febbraio, a seguito della dichiarazione dello stato di emergenza, il Capo del Dipartimento della Protezione Civile Angelo Borrelli ha firmato l’ordinanza che disciplina i primi interventi urgenti relativi “al rischio sanitario connesso all’insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili”. Il provvedimento affida allo stesso Capo Dipartimento della Protezione Civile il coordinamento degli interventi necessari a fronteggiare l’emergenza sul territorio nazionale e la realizzazione degli interventi di soccorso e assistenza alla popolazione interessata, il potenziamento di controlli nelle aree aeroportuali e portuali in continuità con le misure urgenti già adottate dal Ministero della salute, nonché le attività per il rientro delle persone presenti nei paesi a rischio e il rimpatrio dei cittadini stranieri nei paesi di origine esposti al rischio. 

Lo stesso giorno, in mattinata, è atterrato all’aeroporto militare di Pratica di Mare l’aereo che ha riportato in Italia i connazionali da Wuhan, in Cina. Dopo il provvedimento di sospensione dei voli dalla Cina, la Farnesina ha deciso di costituire un’unità operativa speciale – sotto il coordinamento dell’Unità di Crisi – con i Ministeri della Salute, delle Infrastrutture e con l’ENAC per agevolare tutte le procedure relative agli italiani in Cina, ai cinesi temporaneamente presenti in Italia, alla gestione del traffico merci. In esito alla riunione del 1° febbraio 2020, in coordinamento con il comitato operativo della Protezione Civile, è stata riattivata la possibilità di effettuare voli cargo merci tra Italia e Cina.

Le raccomandazioni sanitarie

Le raccomandazioni per ridurre l’esposizione e la trasmissione di una serie di malattie respiratorie comprendono il mantenimento dell’igiene delle mani (lavare spesso le mani con acqua e sapone o con soluzioni alcoliche) e delle vie respiratorie (starnutire o tossire in un fazzoletto o con il gomito flesso, utilizzare una mascherina e gettare i fazzoletti utilizzati in un cestino chiuso immediatamente dopo l’uso e lavare le mani) ed evitare il contatto ravvicinato, quando possibile, con chiunque mostri sintomi di malattie respiratorie come tosse e starnuti. Normalmente le malattie respiratorie non si trasmettono con gli alimenti, che comunque devono essere manipolati rispettando le buone pratiche igieniche ed evitando il contatto fra alimenti crudi e cotti. 

Facebook
LinkedIn
WhatsApp

Potrebbero interessarti anche questi articoli

Cerca