Cida: Governo, subito confronto per dare stabilità al Paese

Il presidente Mario Mantovani: In attesa di conoscere in dettaglio il programma che verrà presentato alle Camere, valutiamo positivamente la presenza di alcuni elementi che sembrano dare stabilità alla neonata formazione governativa.

«La conclusione, in tempi brevi, della crisi di Governo, consente al nuovo Esecutivo di agire tempestivamente sui dossier aperti, in particolare su quelli economici, iniziando dalla legge di bilancio e dallo stop all’aumento dell’Iva». Lo ha detto Mario Mantovani, presidente Cida, commentando la costituzione del Governo M5s-Pd.

«In attesa di conoscere in dettaglio il programma che verrà presentato alle Camere, valutiamo positivamente la presenza di alcuni elementi che sembrano dare stabilità alla neonata formazione governativa, a cominciare da un diverso atteggiamento verso le Istituzioni Europee, manifestatosi in occasione dell’elezione di Ursula von der Leyen alla Commissione Ue e della designazione, alla prima riunione del nuovo Consiglio dei Ministri, di Paolo Gentiloni come Commissario Ue per l’Italia.

Stabilità vuol dire anche non cestinare le iniziative positive intraprese dai precedenti Governi, soprattutto grazie alla ripresa del dialogo con le Parti Sociali, intensificatosi negli ultimi mesi. Un confronto che ha rimesso in circolo idee, proposte e competenze. Pensiamo ai vari Tavoli che si sono aperti su temi importanti (manovra, fisco, Sud, lavoro ecc.) e che hanno prodotto dei risultati concreti, mostrando anche una convergenza di posizioni su alcuni provvedimenti-cardine del primo Governo presieduto da Conte. Le perplessità sul salario minimo, su quota-100 e sulle ambiguità della flat tax, sono state chiaramente indicate da Cida e da altre Parti Sociali.

Così come – ha proseguito il presidente di Cida – abbiamo insistito sulla necessità di una capillare manutenzione della rete infrastrutturale fisica, dai trasporti all’ambiente, per restituire efficienza e sostenibilità al Paese. Questa operazione, inoltre, deve andare di pari passo con una sostanziale rivisitazione del nostro sistema di welfare. L’obiettivo è rendere più moderno il Paese, eliminando sacche di inefficienza. In questo ambito le risorse disponibili dovrebbero essere destinate soprattutto alla sanità e all’istruzione, scolastica e universitaria, e anche alla formazione continua, necessaria a mantenere aggiornate le competenze. Auspichiamo che il nuovo Esecutivo non si accanisca ancora una volta sulla previdenza, e ragioni in termini di equità e di andamento demografico.

Questo Governo nasce per senso di responsabilità, una caratteristica insita nel ‘Dna’ dei manager, chiamati a scelte quotidiane che determinano la responsabilità delle decisioni. Siamo convinti che nelle Istituzioni, nei ministeri, negli ospedali, nelle scuole, nelle società partecipate, nelle aziende, vi siano dirigenti – donne e uomini – in grado di rispettare il principio di responsabilità, di svolgere un lavoro di elevata professionalità e di grande competenza. Il nuovo Governo deve rivolgersi a queste donne e a questi uomini per condividere un progetto, una ‘visione’ che non si limiti a tappare buchi di bilancio o occupare posti di potere, ma riposizioni l’Italia nello scenario europeo ed internazionale e restituisca fiducia e ottimismo alla società civile», ha concluso Mantovani.

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