Attacchi di panico: 10 consigli da mettere in pratica subito

La paura arriva all’improvviso, quando il panico entra nella nostra vita non siamo mai pronti. È normale che sia così. Entra nelle  nostre  giornate  stravolgendole e cambiandole  per  sempre,  o  così  crediamo,  perché,  in  realtà,  con  l’aiuto  di  un esperto si può guarire in pochi mesi. La forza di cui abbiamo bisogno è dentro di noi. Di solito, gli attacchi di panico iniziano con qualche sintomo fisico. Il cuore si mette a battere forte, si ha la sensazione di non riuscire a respirare a sufficienza, di stare per soffocare. Più i sintomi fisici si intensificano  più  l’angoscia  e  la  paura crescono,  diventando  autentico  terrore: si teme di morire, di impazzire o di non tornare mai più alla normalità. Sono attimi  che  durano  millenni e  si  vive nella paura che ritornino. Soffre di questa patologia il 3,5% della popolazione  mondiale,  secondo  i  sondaggi più recenti ne sono colpiti in maniera sistematica quasi 10 milioni di italiani. Le donne sono maggiormente a rischio, ma anche gli uomini non ne sono esenti e, purtroppo, anche gli adolescenti. In un 30-40% delle persone sparisce spontaneamente. In un altro 30% si ha la remissione con la terapia specifica, ma ci  possono  essere  ricadute.  Per  un  altro 30%  circa  occorre  una  terapia  più  prolungata. C’è un profondo legame tra lo sviluppo degli attacchi di panico e la difficoltà delle persone che ne soffrono a esprimere la propria aggressività. È come se tutta la rabbia non espressa sovraccaricasse la persona, ed esplodesse a volte in maniera incontrollata. Nella mia esperienza clinica ho notato che gli attacchi di panico di solito migliorano quando si smette di dirigere la propria aggressività verso se stessi invece che verso il mondo esterno per ottenere ciò che si desidera, quando si decide di convivere con la pau-a del fallimento invece di evitare di vivere  pur  di  non  provarla. In questo senso l’aiuto di un esperto per qualche mese è essenziale, ma cosa fare da subito?

  1. Imparare  a conoscerli,  divenire consapevoli delle varie fasi (insorgenza, apice, decrescita)  e del fatto che non sono mortali né infiniti. Imparare a osservarli  come  si  osserva  un  temporale fastidioso, sapendo che finirà.
  2. Comprendere che  gli  attacchi  di panico sono solo un sintomo, e dunque non costituiscono il vero problema, che è da ricercare in ciò che li causa, cioè la propria insoddisfazione  esistenziale. Agire su di essa costruendo degli obiettivi  raggiungibili.  Chiedere,  se  serve l’aiuto di un professionista.
  3. Quando si percepisce che stanno per insorgere degli attacchi di panico è utile fare qualcosa di concreto: muoversi, camminare, oppure raccontare a un amico ciò che si sta vivendo, mettere in atto delle tecniche  di  rilassamento e non farsi troppe paranoie mentali.
  4. Dedicarsi  ad  attività  artisticoespressive: teatro, canto, pittura, movimento, scrittura. Qualsiasi cosa permetta di dare voce ai propri vissuti interiori.
  5. Trovare  il  coraggio  di  mandare a quel paese chi lo merita.
  6. Definire  amici solo le  persone  di cui ci si può realmente fidare.
  7. Condividere con  gli  amici  le  proprie problematiche, e chiedere loro aiuto in caso di bisogno.
  8. Imparare  a  convivere con  la  propria  paura e  a fare figuracce,  se  sono funzionali al raggiungimento di qualcosa che davvero si desidera.
  9. Parlare con persone che hanno avuto attacchi di panico e che li hanno risolti.
  10. Diventare consapevoli che gli attacchi di panico guariscono.
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