Abbasso i tacchi, viva le sneaker

Lo sdoganamento di quelle che un tempo si chiamavano scarpe da ginnastica è ormai un dato di fatto

Abbasso i tacchi, viva le sneaker. Anche con la gonna e in ufficio. E magari, perché no, con l’abito da sposa, come ha fatto la tennista Serena Williams. Lo sdoganamento di quelle che un tempo si chiamavano scarpe da ginnastica è ormai un dato di fatto. Per averne la prova basta fare un giro su Instagram, dove celebrity e influencer più o meno note si fanno ritrarre, anche nelle occasioni più formali, rigorosamente in scarpe sportive.

Come è possibile che coloro che da sempre sono le più grandi fan delle calzature – vale a dire le donne – abbiano messo da parte le décolleté in favore delle sneaker? Molto dipende dalla diffusione dell’athleisure, lo stile rilassato che si è imposto negli ultimi anni a suon di leggin, t-shirt, felpe e – appunto – sneaker. Le aziende, dal canto loro, hanno colto il segnale e hanno via via ampliato il range di offerta con un’impronta più tipicamente femminile. Ecco, allora, le prime Jordan disegnate da una donna (Vashtie Kola), la collaborazione di Adidas con Stella McCartney, o, ancora, la collezione Fenty, nata dalla partnership tra Rihanna e Puma. 

Il trend si è esteso in fretta dai brand di sportwear alle maison di moda. Oggi Gucci, Valentino, Balenciaga e Chanel – giusto per citarne alcuni – propongono una vasta serie di modelli, spesso con il logo in evidenza, quasi sempre con prezzi che superano (parecchio) i 500 euro. Insomma, un business enorme. E un fenomeno dal quale difficilmente si tornerà indietro. Le donne sanno di poter affermare la loro femminilità anche stando comode in un paio di sneaker. Sarà difficile convincerle a tornare sui loro passi. E sui tacchi.

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