AATT ai tempi del coronavirus: Toscana

Come avete affrontato nell’immediato l’emergenza coronavirus in Associazione con dipendenti e associati?
«Abbiamo deciso di chiudere gli uffici di Manageritalia Toscana al pubblico per ottemperare alle disposizioni ministeriali per il contenimento del coranavirus e per tutelare il nostro personale e i nostri associati, pur continuando a lavorare e a fornire i servizi essenziali».

Quindi, seppure a distanza, offrite i soliti servizi e rispondete al meglio alle inevitabili richieste di supporto dei manager che si trovano in situazioni sempre più difficili?
«Sì, siamo in grado di fornire i servizi e di rispondere alle richieste dei nostri associati grazie allo smart working che consente al nostro personale di continuare a lavorare anche a distanza. Gli associati possono continuare ad utilizzare i nostri servizi che saranno gestiti via mail e/o telefono».

Come vanno le cose a livello sanitario, ma soprattutto sociale nelle vostre città e in regione?
«La Toscana, da un punto di vista sanitario, sicuramente è stata meno colpita dall’epidemia di coranavirus rispetto ad alcune regioni del Nord Italia, ma ovviamente l’attenzione in questa fase deve essere massima per evitare il diffondersi del contagio. Da un punto di vista sociale, la Toscana, come il resto d’Italia, è “sospesa”, si vive in un mondo surreale fatto di internet e cellulare. Le immagine delle nostre più belle piazze e delle vie commerciali completamente vuote danno il segno di un Paese immobile, ma pronto a ripartire».

A livello economico, anche se è presto, come vede la situazione e che ritorni ha dai vostri associati?
«C’è è molta preoccupazione per gli effetti economici dell’epidemia da coronavirus. Sicuramente molti settori saranno duramente colpiti con conseguenze negative su fatturati e livelli occupazionali. Tutto il terziario – in particolare turismo, commercio, trasporti, logistica – risentirà pesantemente di questo periodo di inattività con una ripresa che sarà inevitabilmente lenta e graduale. L’impatto sull’economia regionale sarà particolarmente negativo perché i settori economici più colpiti dall’epidemia sono alcuni dei più importanti della Toscana in termini di contribuzione al Pil e di occupazione».

Guardando al futuro, come pensa di affrontare, come Associazione la fase dopo l’emergenza?
«Credo che, passata la fase critica dell’epidemia e risolti i principali problemi di natura sanitaria, dobbiamo, come Associazione, dare una risposta in termini di volontà di ripresa e di ripartenza. Penso che sarà utile inviare una comunicazione a tutti i nostri associati e invitarli a un impegno straordinario per il nostro Paese, riaffermando il ruolo e la presenza di Manageritalia. Dobbiamo poi pensare a organizzare una grande iniziativa pubblica in cui testimoniare la nostra volontà di dare un contributo alla crescita e allo sviluppo. Possiamo pensare di dedicare la nostra prossima assemblea territoriale nella parte pubblica al tema del ruolo dei manager per la ripresa del Paese, chiedendo alle istituzioni del nostro territorio – penso a Confcommercio, Regione Toscana, Comune di Firenze, università toscane… – di essere presenti e di ragionare insieme a noi sulle modalità per ripartire con forza e volontà per il bene della Toscana e dell’Italia e per il futuro delle nuove generazioni».

Leggi l’editoriale del presidente federale Guido Carella.

Leggi l’indagine di Astraricerche per Manageritalia su come manager e aziende stanno affrontando l’emergenza sanitaria.

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