Come avete affrontato nell’immediato l’emergenza coronavirus in Associazione con dipendenti e associati?
«Non ci siamo mai fermati, pur tutelando in primis la salute di tutti, collaboratori, associati e comunità. Grazie al supporto della Federazione, i nostri collaboratori stanno lavorando in smart working e gli associati contattano la segreteria tramite e-mail».
Quindi, seppure a distanza, offrite i soliti servizi e rispondete al meglio alle inevitabili richieste di supporto dei manager che si trovano in situazioni sempre più difficili?
«Sì. Compatibilmente con le richieste di assistenza cerchiamo di fornire risposte tempestive. C’è poi l’ampia offerta di supporto a distanza e online usufruibile tramite AskMit, che da poco dà assistenza anche sul Fasdac, e la formazione a distanza e online di Cfmt».
Come vanno le cose a livello sanitario, ma soprattutto sociale nelle vostre città e in regione?
«In regione, secondo le notizie ufficiali, non si è ancora registrato il picco di possibili contagi. Ci auspichiamo che i numeri si possano contenere grazie alle misure adottate dal Governo».
A livello economico, anche se è presto, come vede la situazione e che ritorni ha dai vostri associati?
«È ancora prematuro fare valutazioni sul livello di impatto economico regionale, che sarà sicuramente negativo per l’economia del territorio. Non abbiamo evidenza di particolari notizie dai nostri associati, se non che tutti sono al lavoro per l’attivazione in azienda, dove applicabile, dello smart working».
Guardando al futuro, come pensa di affrontare, come Associazione la fase dopo l’emergenza?
«Cercando di tornare alla normalità il più presto possibile, cogliendo però le indubbie opportunità di cambiamento che questo difficile momento ci sta facendo intravvedere, e non parlo solo di smart working, ma di tanti altri fronti sia umani che di business. Poi, certo, noi dovremmo lavorare insieme con i manager nostri associati per supportarli in un momento comunque difficile visti gli sforzi da affrontare e l’innovazione da mettere in campo per ridare slancio alle aziende. Infine dovremmo elaborare insieme, come è emerso in una recentissima indagine a livello nazionale, idee, progetti, proposte e azioni per portare il nostro contributo alla ripresa economica e sociale. Ma, siamo pronti e lo faremo».
Leggi l’editoriale del presidente federale Guido Carella.