Cos’è esattamente la prevenzione sanitaria e quali sono le sue principali tipologie?
«La prevenzione sanitaria è l’insieme di azioni volte a evitare l’insorgenza di malattie e a diagnosticarle precocemente per limitarne le conseguenze. Si suddivide in: prevenzione primaria, che mira a evitare l’insorgenza della malattia (es. vaccinazioni, stili di vita sani); prevenzione secondaria, ovvero la diagnosi precoce tramite screening e controlli regolari; prevenzione terziaria, che si concentra sulla gestione efficace delle malattie già presenti per evitare complicanze».
Perché è importante investire in prevenzione, sia a livello individuale che di sistema sanitario?
«Per l’individuo, la prevenzione significa salute, qualità della vita e continuità della performance personale e professionale. Per il sistema sanitario, è un investimento strategico: ogni euro speso in prevenzione può farne risparmiare molti di più in cure complesse, ricoveri e perdita di produttività».
Quali sono gli screening più importanti da fare regolarmente e a che età è consigliabile iniziarli?
«Dipende dal sesso, dall’età e dai fattori di rischio individuali, ma, in linea generale: mammografia ed ecografia mammaria (donne 45-74 anni); mammografia, Rmn mammaria ed ecografia mammaria da 35 anni in caso di familiarità per tumore secondo nuove linee guida; Pap test/HPV test (donne 25-64 anni); screening colon-retto (uomini e donne 50 74 anni), già dai 40 anni in caso di familiarità secondo nuove linee guida; controllo del profilo cardiovascolare e metabolico associato a ecocolordoppler tronchi sovra aortici e visita cardiologica completa (pressione, glicemia, colesterolo) già dai 40 anni, prima in presenza di familiarità secondo nuove linee guida; visita urologica con Psa con ecografia prostatica per gli uomini dai 50 anni; dai 35 con familiarità per tumore associata a Rmn prostatica secondo nuove linee guida; check-up completi personalizzati per i manager, dato il loro stile di vita ad alto stress e spesso sedentario».
Come può la prevenzione contribuire a ridurre i costi sanitari a lungo termine?
«Individuare una malattia allo stadio iniziale o, meglio ancora, prevenirla del tutto, permette trattamenti più semplici, meno invasivi e meno costosi. Per molte patologie croniche, come diabete o ipertensione, la prevenzione evita complicanze gravi e invalidanti».
Quali sono gli ostacoli principali che impediscono alle persone di aderire ai programmi sanitari?
«Spesso si tratta di sottovalutazione del rischio, mancanza di tempo, paura della diagnosi o scarsa informazione. In particolare, tra i manager, c’è la tendenza a mettere il lavoro al primo posto, trascurando i segnali del corpo».
Che ruolo giocano l’educazione sanitaria e la comunicazione?
«Un ruolo centrale. L’educazione sanitaria crea consapevolezza, mentre la comunicazione efficace – chiara, non allarmistica, basata sui dati – aiuta a superare le barriere psicologiche e culturali. Anche le aziende hanno una responsabilità, promuovendo la cultura della prevenzione tra i propri manager e collaboratori».
Ci sono dati o studi recenti che dimostrano l’efficacia del giocare d’anticipo nel ridurre l’incidenza di malattie gravi?
«Sì, moltissimi. L’Organizzazione mondiale della sanità stima che oltre l’80% delle malattie cardiovascolari e il 30-50% dei tumori potrebbero essere prevenuti attraverso stili di vita sani e diagnosi precoce. Gli screening oncologici, ad esempio, hanno dimostrato una riduzione significativa della mortalità per tumore al seno, al collo dell’utero e al colon».
Manageritalia, con il Fasdac, il fondo contrattuale di assistenza sanitaria integrativa, punta da tempo sulla prevenzione, ma sono ancora in molti a trascurare questa opportunità. Che cosa si può fare?
«È fondamentale rafforzare il messaggio che la prevenzione non è un costo, ma un’opportunità concreta, soprattutto quando è già inclusa in un’assistenza integrativa come il Fasdac. Un esempio concreto arriva dal Centro diagnostico Ostiense, dove lavoro, che ha introdotto un percorso integrato di check-up: un’unica mattinata in cui vengono effettuate tutte le visite e gli esami necessari, con restituzione finale dei risultati. I primi riscontri da parte dei manager che hanno già sperimentato il nuovo iter sono estremamente positivi, sia in termini di soddisfazione personale che di consapevolezza acquisita sul proprio stato di salute».
Qual è il ruolo del medico di base nella promozione di un percorso di salute tra i pazienti?
«È auspicabile che il medico di base incoraggi i cittadini a usufruire di percorsi di prevenzione efficaci. In quanto professionista che conosce la storia clinica e le condizioni attuali del paziente, rappresenta infatti il referente ideale per orientare ciascuno nel proprio percorso di salute».
Quali strategie innovative stanno emergendo?
Stanno emergendo soluzioni molto interessanti, tra cui: tele medicina e wearable device per il monitoraggio continuo dei parametri vitali; intelligenza artificiale per l’analisi predittiva dei fattori di rischio; piattaforme digitali per la gestione dei percorsi di prevenzione personalizzati; check-up smart, ovvero pacchetti veloci, integrati e ritagliati su esigenze lavorative e personali».
Professor Setacci, quali raccomandazioni sente di dare ai nostri iscritti?
«L’esperienza maturata nei percorsi di check-up dimostra quanto la prevenzione possa essere estremamente importante per chi desidera prendersi cura della propria salute. Affidarsi a professionisti qualificati e a un approccio multidisciplinare consente di ottenere un quadro preciso e tempestivo dello stato di salute e di intervenire in modo mirato quando necessario».

servizio check-up del Centro
diagnostico Ostiense di Roma.
FASDAC – GIOCHIAMO D’ANTICIPO CON LA PREVENZIONE
A chi è rivolto
Il programma di prevenzione Fasdac è riservato ai dirigenti in servizio, prosecutori volontari e pensionati iscritti al Fondo. Le prestazioni sono interamente a carico del Fasdac.
Come usufruirne
L’iniziativa ha cadenza biennale e si rinnova automaticamente ogni due anni. Nel 2025-2026, ciascun assistito può accedere liberamente a uno o più moduli di prevenzione tra quelli disponibili presso le strutture convenzionate in forma diretta. Le prestazioni vengono erogate senza anticipo di spesa: è sufficiente prenotare direttamente presso la struttura convenzionata che applica il programma di prevenzione.
Cosa offre
Il programma di prevenzione comprende undici moduli sanitari differenziati per età, sesso e fattori di rischio. Tre le categorie principali, ognuna con i suoi moduli:
– Prevenzione generale: moduli di base e odontoiatrico;
– Screening di prevenzione oncologica per: utero e seno, colon retto e prostata, cute e pancreas (novità 2025);
– Prevenzione specialistica: cardiovascolare, malattie respiratorie e angiologica (novità 2025).In caso di anomalie, è previsto l’accesso gratuito agli accertamenti di secondo livello, sempre presso le strutture convenzionate.
I numeri della prevenzione 2025
– 20.228 moduli erogati al 30/9/2025, pari al 42% del totale del biennio precedente.
– 5.745 gli assistiti che hanno usufruito della prevenzione con almeno un modulo nel 2025, pari al 6,7% dei potenziali fruitori totali.
– 3,5 moduli medi per assistito: un dato che conferma una buona consapevolezza e adesione alla cultura preventiva.Perché farlo
La prevenzione è la forma più intelligente di tutela della salute. Con Fasdac, “giocare d’anticipo” è semplice, accessibile e fa la differenza.
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