La storia della nostra Organizzazione è scandita da tappe fondamentali che, nel corso di 80 anni, hanno contribuito a costruire un modello di rappresentanza, tutela e innovazione determinante per supportare il manager nelle sfide professionali e per far crescere, insieme a loro, il Paese. In ogni numero della rivista ne ripercorriamo una o più, raccontando come ciascuna abbia segnato il nostro cammino e contribuito a plasmare il presente e il futuro. Il nostro viaggio nella storia di Manageritalia prosegue con un altro momento significativo: la nascita di Cfmt, punto di riferimento per la crescita professionale e culturale del management del terziario.
Dopo anni di dialogo, Manageritalia e Confcommercio, con il rinnovo del contratto del 1992, hanno creato le premesse per la nascita del Centro di formazione management del terziario (Cfmt). Questa innovazione ha rappresentato una svolta storica: per la prima volta, la formazione è stata riconosciuta come parte integrante del contratto collettivo, non solo come opportunità, ma come obbligo condiviso tra dirigenti e aziende. Cfmt è stato concepito come strumento bilaterale per garantire: formazione permanente e di qualità, supporto alla transizione professionale, valorizzazione delle competenze manageriali e integrazione nel sistema di welfare contrattuale.
Cfmt inizia ufficialmente la propria attività nel 1994, rendendo concreto il diritto e il dovere della formazione continua per i dirigenti e le loro aziende. A seguire, le altre parti datoriali hanno colto questa lungimirante opportunità e Cfmt è così entrato anche nei contratti dei dirigenti di Confetra, Federalberghi, Aica, Federagenti e Assologistica. Oggi conta una community di quasi 32.000 dirigenti e 10.000 aziende associate. Promotore di una cultura dell’apprendimento continuo, in contrapposizione a una formazione saltuaria, Cfmt propone un’offerta formativa di alto livello, innovativa e personalizzata, pensata sia per il singolo dirigente sia per le aziende associate. Come vera e propria knowledge community, individua le migliori competenze presenti sul mercato, seguendo una logica di specializzazione, e si propone come intermediario di conoscenze, skill e abilità manageriali, grazie a partnership con le migliori società di consulenza, enti di formazione, università e business school.
Due voci, una visione: il ruolo centrale di Cfmt tra formazione e contratto
«Cfmt si pone oggi l’obiettivo di ispirare le nuove frontiere della formazione, supportando la comprensione della contemporaneità e dei futuri possibili, guidato dai suoi valori ispirativi: essere punto di riferimento per la crescita di competenze e di competitività di dirigenti e aziende. Intende favorire lo scambio di conoscenze ed esperienze; proporre, partendo dagli “Osservatori”, stimoli che possano poi diventare patrimonio personale, grazie a percorsi formativi utili e concreti. La formazione deve offrire esperienze di apprendimento uniche e di valore, che rendano protagonista la persona. Cfmt vuole saper ascoltare e coinvolgere i territori, lavorare perché docenti, relatori, partecipanti ne diventino ambasciatori e ci consentano di raggiungere e coinvolgere chi non ci conosce ancora».

«Cfmt è centrale nella contrattazione nazionale tra Manageritalia e le sue controparti e, negli anni, il suo ruolo come pilastro strategico dell’azione sindacale è cresciuto. Alla formazione e alla cultura manageriale, si sono aggiunte le politiche attive e il welfare contrattuale, aspetti la cui importanza è cresciuta e continuerà a crescere nel nostro ccnl. Longevità al lavoro, caregiving, impatto del digitale e dell’IA sul lavoro dei manager sono argomenti al centro delle sfide future. Il contratto, attraverso il ruolo attribuito a Cfmt, traduce queste istanze in elementi di valore concreto per i nostri dirigenti, favorendone benessere e attrattività sul mercato del lavoro, supportando inclusione, sviluppo e innovazione nel sistema delle relazioni industriali».

La storia
1992 – Nel rinnovo del contratto del 1992, Manageritalia e Confcommercio creano le premesse per la nascita di Cfmt – Centro di formazione management del terziario.
09/1994 – Nasce ufficialmente Cfmt: sin dall’inizio, lo sguardo è rivolto al futuro, non per prevederlo, ma per anticiparlo e interpretarlo con lungimiranza.
12/2000 – Con l’Osservatorio permanente sul terziario, propone la prima ricerca sulla customer satisfaction nei servizi in Italia e l’indagine previsionale “Terziario Futuro 2001-2003”, analizzando scenari economico-sociali e organizzativi con un approccio scientifico. Oggi conta 5 osservatori e numerose ricerche collegate: Omit (Innovazione manageriale del terziario; Fmt Next Think Tank; Online Job Vacancy; Competitività delle imprese dei servizi; Welfare.
Inizio 2020 – Allo scoppio della pandemia di Covid-19, Cfmt lancia CFMTea Time, uno spazio di riflessione e dialogo in un salotto virtuale con esperti provenienti da differenti ambiti. Poco dopo, insieme a Confcommercio e Manageritalia, dà vita al progetto “Imprese e manager”, per offrire gratuitamente alle aziende del terziario competenze qualificate in grado di accompagnarle nella difficile fase di ripartenza. Il progetto promuove innovazione e nuovi modelli di business con il supporto di profes sionisti esperti.
2021 – La cura del singolo e il benessere dei manager sono elementi chiave nella mission di Cfmt. Per sostenere l’occupabilità dei dirigenti, viene attivato il servizio Politiche attive, pensato per valorizzare e sostenere il riposizionamento dei dirigenti in uscita dall’azienda. Contemporaneamente, nasce il welfare per i dirigenti del terziario: un valore reale che corrisponde ai bisogni dei dirigenti e delle loro famiglie, migliorando la loro qualità della vita.
2023 – Cfmt si apre al contesto globale dando vita a percorsi d’eccellenza per i top manager. Con il rinnovo dell’Executive Master, per dirigenti con oltre 5 anni di servizio dopo la propria nomina, inizia la collaborazione con IÉSEG School of Management (Parigi) e LUM School of Management. Inoltre, con UCL School of Management, viene attivato il percorso “Executive education programme: succeed as a board member”: masterclass di due giorni a Londra con l’obiettivo di fornire un’occasione di confronto in un contesto internazionale e multiculturale.
L’opinione di Umberto Ruggerone, presidente Assologistica
Manageritalia compie quest’anno 80 anni, una storia di successo come sindacato dei manager nel mondo del lavoro e con i manager nella crescita del Paese. Qual è la sua opinione?
«Innanzitutto, auguri! I compleanni, specie quando i numeri sono così significativi, vanno festeggiati. E per le rappresentanze festeggiare vuol dire sia guardare la strada percorsa – tanta – sia i prossimi orizzonti. Ottant’anni di Manageritalia raccontano il Paese, significa essere stati parte e sovente protagonisti della storia di una Italia che ha saputo ricostruirsi, riscattarsi e affermarsi. Significa aver attraversato i momenti salienti della vita nazionale – trascorsi, recenti e attuali – rappresentando quel ruolo di decisore e gestore che ogni manager riveste, spesso in situazioni in cui decidere e gestire è tutt’altro che semplice. Diceva il compianto Sergio Marchionne che “nel momento della decisione nessuno è più solo del manager”. Sapere di essere parte di un’associazione non risolve la solitudine ma aiuta a condividerla».
Quale ruolo hanno Manageritalia e i manager nel futuro del Paese e su cosa devono essere determinanti?
«La sfida della modernità sta nell’affrontare la complessità; una sfida che va accettata senza più sovrastrutture ideologiche, ma, ancor più di prima, tenendo ben fermi i propri principi. In un mondo in gran parte disorientato, conoscere la rotta e la nautica sarà indispensabile. Il ruolo dei manager, e di chi li rappresenta, sarà sempre più centrale, non solo nella vita e nelle scelte aziendali e di filiera, ma anche nel servizio verso la società, come portatori di valori, esperienze e competenze».
