Consulta: blocco perequazione illegittimo

È stata pubblicata la sentenza n. 70/2015 della Corte Costituzionale che dichiara illegittima la norma che ha stabilito, per il biennio 2012-2013, il blocco della perequazione sui trattamenti pensionistici di importo superiore a tre volte il minimo Inps. 


Ricordiamo che l’eccezione di incostituzionalità scaturisce dal giudizio promosso a Palermo da Manageritalia e Federmanager.


Bisogna adesso capire i modi e i tempi con cui saranno compensate le migliaia di persone danneggiate dal provvedimento. Ritenendo che la sentenza rafforzi finalmente la certezza del diritto auspichiamo che, da oggi in poi, l’abitudine di utilizzare le pensioni per fare cassa venga definitivamente accantonata.



Aggiornamento del 5 maggio

Segnaliamo i link di alcuni articoli con dichiarazioni sulla sentenza del 30 aprile, divisi per argomenti:

L’Ue ammonisce a compensare gli eventuali cambiamenti di bilancio derivanti dall’applicazione della sentenza; il ministro del Lavoro Giuliano Poletti dichiara che il governo non farà una patrimoniale; il segretario della CGIL Susanna Camusso sostiene che non c’è un aggravio per le spese pubbliche ma che si è legiferato male; il presidente della Confcommercio Carlo Sangalli propone di reperire le risorse tagliando la spesa pubblica improduttiva; l’esperto di previdenza Giuliano Cazzola ritiene sarà necessaria una causa da parte dei pensionati.

Fonte: Ansa – leggi qui

Il governo studia come rispondere alla sentenza: tra le ipotesi quella di un decreto legge sospensivo del provvedimento e di un rimborso rateizzato nell’arco di 3 o 5 anni.

Fonte: Il Sole 24 Ore – leggi qui

Secondo le prime stime, l’impatto della sentenza sui conti pubblici ammonterebbe a circa 10 miliardi.

Fonte: Corriere della Sera – leggi qui

Il Presidente della Commissione Lavoro della Camera, Cesare Damiano, propone un tavolo di concertazione con i sindacati.

Fonte: Pensionioggi – leggi qui

L’analisi di Michele Carugi, dirigente in pensione, esperto di previdenza, blogger.

Fonte: Il Fatto Quotidiano – leggi qui




Aggiornamento del 7 maggio

La notizia di ieri sera secondo cui fonti della Corte Costituzionale avrebbero definito la sentenza “autoapplicativa” è stata smentita oggi con una nota ufficiale della stessa Consulta, in cui si legge: “le sentenze della Corte che dichiarano la illegittimità costituzionale di una norma di legge o di un atto avente forza di legge producono la cessazione di efficacia della norma stessa dal giorno successivo alla pubblicazione della decisione. Da quel momento gli interessati possono adottare le iniziative che reputano necessarie e gli organi politici, ove lo ritengano, possono adottare i provvedimenti del caso nelle forme costituzionali”.

Ne parla questo articolo in cui si menziona, inoltre, uno studio della Cgia di Mestre che stima in oltre 16,6 miliardi di euro l’importo complessivo da rimborsare ai pensionati e si riportano le dichiarazioni del sottosegretario all’Economia, Enrico Zanetti (Scelta Civica) che ipotizza di seguire per i rimborsi criteri di “progressività”.




Aggiornamento dell’11 maggio

Il governo intende rimborsare in maniera “progressiva” i pensionati colpiti dal blocco della perequazione degli anni 2012-2013, giudicato illegittimo dalla Corte Costituzionale. Lo rivela il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, annunciando che in questa settimana sarà varato un decreto sulla materia e avallando le indiscrezioni degli ultimi giorni sull’orientamento dell’esecutivo.

Ne parla questo articolo spiegando, tra l’altro, che il provvedimento potrebbe pesare sui conti pubblici per circa 19 miliardi di euro e che il rimborso dovrebbe essere totale per le pensioni fino a 1.500 euro circa per poi calare progressivamente per scaglioni. Nell’articolo si riportano anche le dichiarazioni di Elsa Fornero (ministro del Lavoro all’epoca della riforma previdenziale che impose il blocco della perequazione) che giudica le indicazioni di Padoan una “soluzione equa”.

La restituzione sarà quindi “selettiva e parziale”, per rispettare allo stesso tempo la sentenza della Corte e i vincoli del bilancio, poiché “Se si dovesse ripristinare totalmente l’indicizzazione sulle pensioni, l’Italia si troverebbe a violare simultaneamente il vincolo del 3%, l’aggiustamento strutturale e la regola del debito. Quest’ultimo, che sta iniziando a scendere, ricomincerebbe a salire, e la Commissione ci metterebbe immediatamente in procedura l’infrazione, sia per il deficit che per il debito. Con conseguenze per noi gravissime” spiega Padoan in questa intervista.

Segnaliamo, infine, questo articolo di Gian Antonio Stella sulle posizioni di alcuni politici che, a suo tempo, votarono a favore del blocco della perequazione mentre oggi attaccano la linea del governo sulla restituzione.




Aggiornamento del 13 maggio

Il testo del decreto legge sulla restituzione della quota di perequazione delle pensioni bloccata illegittimamente secondo la Corte Costituzionale dovrebbe essere discusso lunedì dal Consiglio dei Ministri. Uno slittamento di qualche giorno dettato dalla necessità di “mettere a punto” la norma – si legge in questa notizia Ansa – in cui sono riportate anche le dichiarazioni di Riccardo Troiano, il legale che ha assistito Manageritalia e Federmanager nel giudizio di incostituzionalità.


Aggiornamento del 18 maggio
Il governo ha approvato il provvedimento sul rimborso ai pensionati colpiti dal blocco della perequazione 2012-2013. Il rimborso sarà dato sotto forma di bonus una tantum a circa 3,7 milioni di titolari di trattamenti compresi tra 1.400 e 3.200 euro lordi mensili, con scaglioni proporzionali.

Lo ha affermato il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, in una conferenza stampa oggi al termine della riunione dell’esecutivo (guarda qui) in cui tra l’altro si annuncia che il testo del decreto verrà diffuso solo dopo la consegna alle Camere, che i montanti per il calcolo delle pensioni contributive non verranno rivalutati al negativo e che con la prossima Legge di Stabilità saranno introdotte nuove norme sulla flessibilità in uscita.

In questo articolo vengono illustrati alcuni dettagli del provvedimento.



Aggiornamento del 21 maggio

Il decreto è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Qui il link



Aggiornamento del 27 maggio

Il decreto legge sulle pensioni, convertito nel disegno di legge “recante disposizioni urgenti in materia di pensioni, di ammortizzatori sociali e di garanzie TFR” è stato presentato alla Camera. Qui il link per scaricarlo.


Aggiornamento dell’8 giugno

Una delegazione della Cida (di cui Manageritalia fa parte) ha illustrato la posizione delle organizzazioni della dirigenza in merito alla sentenza durante un’audizione presso la Commissione Lavoro della Camera. 


Aggiornamento del 25 giugno

L’Inps ha pubblicato la circolare applicativa (qui il testo) del decreto del 21 maggio: dal 1 agosto arrivano i rimborso ai pensionati interessati.

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