Soft skills: tutti le vogliono, nessuno le insegna

Le competenze di carattere relazionale sono richieste dalle aziende oltre ad essere cruciali nella vita quotidiana. Eppure, la formazione o i criteri per valutarle in fase di selezione sono ancora scarsi

Tutti ne parlano, pochi sanno davvero di cosa si tratta e ancora meno le praticano. Parliamo delle soft skill, vale a dire le competenze di carattere relazionale. Abilità quali la capacità di ascoltare e di dare feedback agli interlocutori, l’adattabilità ai contesti e alle situazioni o, ancora, la disponibilità all’apprendimento.



“Le soft skill fanno la differenza tra una persona e l’altra e tra un’impresa e l’altra
– sottolinea Phil Taylor, consulente di direzione aziendale – si tratta di competenze emotive che in parte sono innate ma in buona misura possono essere apprese e migliorate”.


A parole le imprese affermano di investire molto in questo ambito. Per rendersene conto basta leggere le dichiarazioni dei responsabili HR delle multinazionali come delle Pmi o scorrere il programma di un convegno dedicato alle risorse umane. In concreto, però, le cose sono spesso differenti.


“In alcune società la valorizzazione delle soft skills è molto teorica e prevalgono altre logiche. In altre realtà, invece, sono davvero un elemento di orientamento e di analisi. Accade, così, che i manager siano valutati – e pagati – non solo sulla base dei risultati economici, ma anche in base alle competenze relazionali dimostrate. Mi riferisco, per esempio, alla gestione del team, alla percezione dei colleghi o dei responsabili diretti”.

Ovviamente l’analisi delle soft skills dovrebbe essere centrale anche nella fase di selezione. “Ci sono situazioni molto eterogenee. C’è chi non le calcola affatto, chi si basa sul proprio giudizio personale, più o meno supportato dall’esperienza, e chi utilizza dei test strutturati, degli strumenti di misurazione oggettivi”.


Last but not least: la
formazione scolastica. Allo stato attuale le soft skills non sono contemplate tra le materie di studio delle scuole superiori e di rado rientrano nei programmi universitari. Qualcosa si trova a livello master, dove compaiono corsi volti a migliorare la capacità di negoziazione o il public speaking. Un po’ poco per expertise che le aziende dichiarano essere così importanti.

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