Welfare aziendale, obiettivo raggiunto

Le novità introdotte nell’ultimo rinnovo contrattuale vanno nella direzione giusta e l’introduzione della piattaforma Welfare dirigenti terziario segna un punto di svolta. Ne parliamo con Simone Pizzoglio, presidente di Cfmt, il Centro di formazione management del terziario

Come va l’attività di Cfmt?
«Il nostro lavoro prosegue bene: anche nel 2021 sono cresciuti i dirigenti e le imprese che si rivolgono a noi per le attività di formazione e informazione. Con le novità della proroga del contratto, la seconda parte del 2021 ha visto per il nostro Fondo nuovi progetti, che abbiamo accolto con entusiasmo e che ci hanno molto impegnato sul fronte organizzativo. Il primo trimestre del 2022 conferma la convivenza delle attività online e in presenza che hanno preso vita all’inizio dell’anno, grazie anche al lungimirante rinnovamento tecnologico della Learning house di Milano.
Rispetto allo stesso periodo registriamo un incremento del numero complessivo di manager coinvolti nelle nostre attività: siamo passati da 2.044 dirigenti nel primo trimestre del 2020 a 2.104 nello stesso periodo del 2021. Un punto importante per tutto il team di Cfmt resta la soddisfazione dei nostri “clienti”: la valutazione espressa dai manager partecipanti, su una scala 1-5, ha un valore medio di 4,5 e, cosa più importante, la percentuale di giudizi negativi è inferiore al 2,5%. Gli elementi meglio valutati sono: la qualità dei contenuti, l’utilità dei temi trattati, gli aspetti organizzativi, l’apporto del docente/relatore». 

Non solo formazione, ma anche politiche attive e una piattaforma di welfare. Uno sviluppo coerente con un mondo che cambia e con un benessere professionale e personale insito nel dna del centro di formazione?
«Certamente, per due motivi. Il primo è che Cfmt è la “casa” delle innovazioni legate al contratto, nata 27 anni fa da un’intuizione dei soci, Manageritalia e Confcommercio, di grandissima visione: integrare l’alta formazione nel contratto dei dirigenti. Ancora oggi siamo una realtà unica nel panorama dei ccnl. Il secondo è che la missione ultima di Cfmt è supportare e rinforzare l’employability dei nostri associati: in questo senso le politiche attive trovano una naturale collocazione nel nostro Fondo, integrando sostegni e strumenti per la prosecuzione del proprio percorso professionale, con opportunità di upskilling, reskilling e crescita personale.
Infine, per quanto riguarda il welfare, l’attenzione alla salute, al benessere e alla qualità della vita dei propri collaboratori è un fattore sempre più determinante e imprescindibile per le aziende. La collocazione nel Cfmt consente un rapporto più prossimo con le imprese, e in particolare con le risorse umane, in modo da agevolare la comunicazione diretta delle grandi opportunità del welfare».


L’azione di Cfmt nelle fasi di transizione professionale non è del tutto nuova, ma ora si potenzia e innova. Come? 
«Come detto, il supporto all’employability è “il” nostro dna. Da sempre Cfmt rivolge particolare attenzione ai momenti di transizione professionale del dirigente attraverso corsi, percorsi strutturati, assessment ed eventi formativi sul tema. Negli ultimi anni abbiamo messo al centro la persona e la rimodulazione dell’offerta si compone di numerosi learning path, uno dei quali è interamente dedicato ai manager in transizione ed è stato costruito sulla base delle esigenze dei manager stessi. A questo abbiamo aggiunto, nell’ambito del servizio politiche attive, una serie di supporti che le società di outplacement aderenti ad Aiso forniranno ai nostri manager, guidandoli fondamentalmente lungo due percorsi differenti: il primo per chi vuole rientrare in azienda e il secondo per chi vuole invece diventare imprenditore o consulente».

Il welfare aziendale, con la piattaforma Welfare dirigenti terziario accessibile dal sito Cfmt, può avere una maggiore diffusione con notevoli vantaggi per tutti? 
«Un piano welfare offre notevoli vantaggi sia per i dipendenti che per le aziende. L’attenzione alle esigenze delle persone migliora il clima aziendale e ha un impatto decisivo sulla motivazione e sulla produttività, aumenta il potere d’acquisto e favorisce il work-life balance. Il dirigente avrà la possibilità di accedere a servizi esclusivi, quali quelli di “estensione” contrattuale, che si aggiungono ai servizi offerti dai fondi di sistema di cui i dirigenti già godono, utilizzando il totale del proprio credito welfare che, non avendo rilevanza fiscale, è utilizzabile per intero. I benefici per i collaboratori si riflettono in maniera più che positiva sul miglioramento delle performance aziendali. Ma a questo va aggiunto un evidente risparmio in termini di contenimento dei costi fiscali. Se analizziamo gli effetti relativi agli aspetti fiscali, l’art. 51 del Testo unico delle imposte sui redditi (Tuir) definisce somme e valori che non concorrono alla formazione di reddito per il dipendente, rendendoli dunque deducibili dal datore di lavoro ai fini Ires».

Nella piattaforma c’è anche un’offerta formativa di Cfmt per dirigenti e familiari. Ce la racconta?
«Grazie alla piattaforma Welfare dirigenti terziario sarà possibile acquistare corsi di formazione aggiuntivi, rispetto a quelli professionali proposti da Cfmt per i dirigenti in servizio (ad esempio, master universitari) sia per il dirigente sia per i suoi familiari. In particolare, sarà possibile accedere a percorsi di coaching acquistabili direttamente dalla piattaforma welfare».

Come è partito il tutto e quali sono i primi risultati in termini di interesse di dirigenti e aziende?
«L’accordo relativo al ccnl dei dirigenti del terziario, siglato il 16 giugno 2021 da Confcommercio e Manageritalia, prevede l’ottimizzazione e il potenziamento del sistema di welfare contrattuale dedicato ai dirigenti e ai loro familiari. La piattaforma Welfare dirigenti terziario, attivata il 16 marzo scorso, ha subito riscontrato forte interesse e curiosità da parte dei nostri manager e aziende, soprattutto rispetto ai servizi offerti dai fondi contrattuali, primo tra questi la possibilità di devolvere, in tutto o in parte, al Fondo Mario Negri il proprio credito welfare fino a un massimo di 5.000 euro annui, non imponibili in fase di versamento e soggetti a una trattenuta del 2%. Si apre così la concreta possibilità di personalizzare il proprio welfare, scegliendo i servizi ai quali dedicare più risorse, anche in base all’età, al nucleo familiare, alle prospettive di lavoro e carriera. Il servizio politiche attive è già disponibile da gennaio di quest’anno e lavoriamo per migliorarlo costantemente. L’accordo con Aiso, ormai operativo, consentirà un ulteriore impulso al servizio stesso. Il servizio tuttavia è giovane e pertanto è ancora poco conosciuto da dirigenti e aziende. È necessario un importante passaggio informativo nella fase di primo contatto con il dirigente per fargli comprendere l’offerta a cui ha diritto e la sua utilità. Inoltre, il nostro ufficio comunicazione e marketing si è attivato per la realizzazione di materiale informativo sia per i dirigenti che per le aziende. Sicuramente nei mesi a venire il processo sarà più diffuso e conosciuto, per cui ci aspettiamo un’importante adesione».



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