Wedding marketing: Italia a nozze

Numeri, tendenze e prospettive occupazionali di un settore in forte crescita

Secondo un’indagine di Eurostat del 2017, in Europa si celebrano sempre meno matrimoni e l’Italia rappresenta il paese in cui questo trend è più in crescita. Se da un lato quindi i matrimoni diminuiscono, i divorzi invece aumentano e aumentano di contro anche le seconde e le terze nozze che danno speranza agli operatori del settore di organizzare ancora matrimoni. Altra speranza degli operatori del wedding sono le unioni civili, entrate in vigore il 5 luglio 2016 con la legge Cirinnà. In un anno e mezzo, infatti, sono state costituite in Italia 6.712 unioni civili, di cui il 70% formate da uomini e il 30% da donne.

Investimento nella cerimonia: un vero e proprio evento

Nonostante le nuove dinamiche sociali, nel 2017 i matrimoni celebrati in Italia sono stati 191mila, per un tasso di nuzialità pari al 3,2%, ancora una volta il più basso di tutta Europa e in continua discesa rispetto al trend nazionale degli ultimi 60 anni.

Ciò che rende però il matrimonio ancora un business da oltre 300 miliardi di dollari, di cui 7 miliardi facenti capo all’Italia, sono tutte quelle voci di costo che fino a un decennio fa non erano parte della previsione di spesa. Un budget plan aumentato del + 35% “grazie” a tutte quelle voci di spesa che definirei fortemente legate all’estetica, ad esempio i dettagli degli allestimenti (dai fiori, al tableau de mariage alla wedding stationery fino ad arrivare allo sweet corner) o l’intrattenimento con ospiti e performance. Se il budget plan del 2009 quindi era composto da voci “irrinunciabili”, oggi arriva a oltre 40mila euro. 

Scenario

Secondo un’elaborazione della Camera di Commercio di Milano Monza Brianza e Lodi su dati Registro di imprese Istat, realizzata per Il Sole 24ore, tra il 2016 e il 2017 le imprese attive nel settore sono aumentate del +3,4%, per un totale di 56.692 attività. La crescita più considerevole è stata registrata nelle aziende di party e wedding planning che oggi ammontano a circa 1.631 imprese, per una crescita del +9,4%.

Matrimonio.com (noto portale dedicato all’organizzazione del matrimonio) ne conta nel suo database più del doppio: ben 3.615 wedding planner in tutta Italia, con una forte concentrazione su Roma, con ben 389 professionisti. Facebook ci informa, invece, che i profili iscritti in Italia con titolo professionale “Wedding Planner” sono ben 10.979: numeri quasi decuplicati. In ultimo Google ci rivela che la search intent che si cela dietro la keyword “wedding planner” non è quella di una sposa alla ricerca di supporto per le nozze, bensì di utenti che vogliono intraprendere questo percorso professionale. Di contro però la figura della wedding planner è, purtroppo, percepita dalle spose italiane ancora come una voce di costo della quale poter fare a meno. Il valore prezioso di questa figura non è arrivato alle spose e questa dinamica, purtroppo, è dovuta alla scarsa comunicazione che a volte viene fatta dagli appartenenti alla categoria. La Teoria del Gold Flamingo coniata ad hoc per il settore (contenuta nel mio libro Wedding Marketing Professionale) invita proprio a differenziarsi proponendosi sul mercato con un approccio finalmente imprenditoriale, propedeutico al wedding marketing.

Potrà sembrare stridente ma oggi l’Italia non è ancora il paese ideale per un wedding planner ma per il wedding marketing sì. Per wedding marketing si intende quell’insieme di processi e attività essenziali per il successo di ogni professionista e azienda operante nel mercato dei matrimoni. È conoscenza del marketing management unito a creatività e a uno spiccato senso estetico.  

Il wedding marketing specialist

Il wedding marketing specialist conosce innanzitutto il marketing, i suoi canali e processi, da chi viene applicato, su cosa si concentra e perché. Inoltre, studia il mercato dei matrimoni costantemente, analizzando i player e il target in tutte le sue sfaccettature, fino a saper delineare al meglio il bridal journey e ogni bridal touch point. Questo mercato ha bisogno di una forte formazione per poter cogliere tutte le sue opportunità di business. Le aziende che operano in esso sono molte e di conseguenza c’è spazio per diversi professionisti che, oltre a possedere forti competenze, amano il mondo dei matrimoni.

Competenze manageriali da mettere in campo 

Un forte cambio di mindset in questo ambito è necessario. Chi si cimenta nel settore oggi è attratto senz’altro dall’indotto ma spesso manca di capacità tecniche e imprenditoriali: buona e solida organizzazione aziendale, imprescindibile competenza nel marketing management e nella gestione dei team di lavoro, estrema serietà, professionalità ed empatia. Sono queste le competenze minime richieste per poter gestire un progetto di marketing e il suo budget e portare risultati al cliente. 

Il wedding marketing specialist ha le spalle forti di chi il marketing lo mastica da ben oltre una decina di anni. Saper usare i social network con dimestichezza o aver un discreto numero di follower non possono bastare per mettersi a disposizione dei professionisti e chiedere loro di fidarsi. Studio e pratica: questa è la ricetta per chi vuole cominciare.

Trend del settore e prospettive occupazionali

Sicuramente si stanno aprendo nuove nicchie nel mercato, tra queste particolarmente interessante è il destination wedding. Il nostro paese ha un forte appeal per gli stranieri al punto che oggi l’Italia è tra i 10 Best Places for Destination Weddings. L’indotto di questo mercato è molto interessante: oltre 500 milioni di euro il fatturato, per quasi 9.000 eventi, 60mila operatori coinvolti e oltre un milione e mezzo di presenze calcolate in collegamento con il turismo delle nozze. Molti professionisti (soprattutto wedding planner) spostano la loro attenzione verso questo genere di mercato per due motivi principali: gli stranieri hanno un budget medio più alto rispetto agli italiani (quasi 60k euro rispetto ai 30k scarsi stimati per un matrimonio italiano) e si tratta generalmente di eventi con un numero più ristretto di invitati (massimo 70/80 ospiti a fronte dei 150 in media per un matrimonio italiano) e quindi più facile da gestire.

Altra nicchia da considerare sono i matrimoni unconventional. Tra questi rientrano ad esempio i wedding weekend (matrimonio non più come unico giorno ma come evento su più giorni), l’elopement wedding (la “fuga d’amore” ovvero un matrimonio intimo che coinvolge solo i due sposi), l’engagement session (il servizio fotografico in una destinazione particolare per celebrare il fidanzamento ufficiale), il rinnovo delle promesse matrimoniali (una nuova occasione per festeggiare e al tempo stesso per rinnovare le promesse d’amore) e in ultimo il social wedding.

Facebook
LinkedIn
WhatsApp

Potrebbero interessarti anche questi articoli

Cerca