Websummit Lisbona 2021: l’evento più importante in Europa dedicato a innovazione e startup

Numeri, trend e temi dell'appuntamento dedicato a startup, unicorni e investitori

Serata di apertura: il colpo d’occhio del forum strapieno è emozionante, dopo due anni di restrizioni Covid. Quest’anno è tornato il web summit di Lisbona, l’evento più importante in Europa dedicato a innovazione e startup, con un pubblico composto di imprenditori, fondi di Venture Capital… e qualche unicorno.

Un po’ di numeri: 42.000 biglietti venduti, visitatori da 128 paesi (50% donne), 1.500 startup, 70 unicorni, 870 investitori, 750 speaker che si alternano su vari palchi in parallelo. Ma soprattutto, al di là dei numeri, c’è tanta energia, voglia di incontrarsi; qui le aziende appena partite possono incrociare i fondatori di alcune compagnie mitiche del mondo dell’innovazione e il messaggio che passa è che tutto è possibile e gli unicorni non sono animali immaginari ma reali.

I partecipanti sono qui per scambiare idee e fare affari: startup in cerca di investitori e partner, aziende e investitori in cerca di startup. L’obiettivo è chiaro, tutti girano con un grande badge con nome e ruolo (startup, investitore ecc.) così capita di venir fermati tra gli stand perché la gente ha letto sul badge che gli puoi interessare. C’è poi un’app dell’evento, che permette di contattare tutti i partecipanti e chiedere un incontro.

In questo frullatore di speech, tra i tanti input, due temi emergono come dominanti: crypto e climate change.

Ci sono oltre 200 startup che lavorano nel mondo crypto: alcune ancora all’inizio, altre già enormi, come la francese Sorare, probabilmente la maggiore piattaforma al mondo di NFT con una valutazione di 4,2 miliardi di USD (nata nel 2018!), che era ospite qui con il suo fondatore.

Gli ultimi due anni hanno visto un’accelerazione dell’area blockchain, bitcoin, asset digitali, non fungible tokens e non è ancora chiaro quale sarà la forma finale, ma è palese che queste tecnologie saranno protagoniste. Un esempio per tutti: la gente ha sempre amato collezionare cose, ma per i contenuti online, dove passiamo tanta parte del nostro tempo, ciò non era possibile. Ora con i NFT è possibile. Questa tecnologia è qui per restare.

E poi le 200 startup dedicate ai temi della sostenibilità, dai programmi impact alle tecnologie per puntare alla carbon-neutrality. Il mantra è che le aziende devono diventare più sostenibili non perché è la cosa giusta da fare, ma perché è la cosa intelligente da fare. Mi ha colpito un fondo di impact investing, che aveva investito in una startup che produce carne vegetale, che ha dichiarato che per il successo dell’operazione “prima di tutto, la bistecca vegetale dev’essere più buona di quella animale, secondo deve essere più sana, terzo meno cara, quarto deve avere un impatto più sostenibile sull’ambiente”. In sintesi, sostenibilità si, ma con una tecnologia che la renda economicamente valida.

C’era poi una vasta area trasversale dedicata alla creatività online.

Si parte con gaming ed esports, un settore in costante crescita, che è uscito dal puro intrattenimento, per diventare di fatto il collante delle community di genZ, con i suoi campioni, influencer, merchandising e moda. Moltissime poi le applicazioni per AR/ VR, che si estende a più aree, dal fashion dove è usata per provare vestiti e make virtualmente, senza indossarli, ad applicazioni nell’area sanità, a spazi di lavoro collaborativi, fino al metaverse. Ma oltre alle grandi aziende, internet ha democratizzato la creatività, rendendola alla portata di tutti: se prima per vedere la propria canzone pubblicata serviva una casa discografica che ti dicesse di sì, adesso basta metterla online, perché ciascuno può diventare un creatore o un inflencer, perché il potere è passato nelle mani dell’algoritmo.

E poi mobilità elettrica, data science e AI, mondo del lavoro post Covid, education e nuove competenze, come ottenere fondi europei InvestEU, identità digitale, efficientamento e potenziamento della sanità, fitness e wellness, fintech e nuovi strumenti finanziari, community online e il movimento Black Lives Matter, nuove tecniche di produzione agricola, travel…

Si è parlato del futuro di internet, con Tim Berners-Lee, l’inventore del web, che ne propone una nuova versione per ridare alle persone il controllo sui loro dati, ma abbiamo sentito anche Frances Haugen, la whistleblower ex manager Facebook e, sullo sfondo, sempre più il metaverse.

Ammirevole quanto il Portogallo, un paese con 10 milioni di abitanti, sia riuscito a fare sistema per attrarre investimenti e innovazione: al summit sono intervenuti il ministro dell’Economia portoghese e il sindaco di Lisbona, per promuovere (in ottimo inglese!) quanto sia facile fare business in Portogallo, quanti investimenti sono stati e saranno attivati, per annunciare di aver raggiunto il 98% degli adulti vaccinati, per ricordare i benefici offerti a chi sceglie di trasferirsi qui, per invitare i giovani a creare aziende in Portogallo. Il Websummit 2021 si è poi concluso con l’intervento del presidente del Portogallo.

Se mai l’Italia decidesse di puntare su innovazione e di imprenditoria, il Portogallo è un paese dal quale imparare un paio di cose.

Facebook
LinkedIn
WhatsApp

Potrebbero interessarti anche questi articoli

Cerca