DGLIne crea innovazione: un progetto di successo

Il Gruppo di lavoro CreaInnovazione di Manageritalia Roma ha messo in piedi un’iniziativa di cui vi vogliamo parlare. Nell’ultimo anno sono state coinvolte imprese e organizzazioni in un progetto chiamato Creatività per l’innovazione.


Il progetto aveva un obiettivo preciso: verificare i risultati scaturiti dall’adozione di metodi e processi creativi in azienda, con un nuovo modo di lavorare e lo sviluppo di nuove competenze.


Il bilancio di questa iniziativa è decisamente positivo e ha confermato che le tecniche di creatività in percorsi guidati da consulenti esperti generano un forte impatto sia nella gestione delle risorse umane sia nell’approccio manageriale all’innovazione di prodotti e servizi. Parliamo dunque di un modo concreto ed efficace per declinare il concetto di creatività e vogliamo raccontarvi attraverso una serie di interviste ai nostri referenti delle undici aziende che hanno aderito al progetto le storie di successo legate a questo percorso.


Ci confrontiamo oggi con Davide Giansoldati, amministratore delegato DGLine.




Perché avete intrapreso un percorso di innovazione?


Tutto è nato dal fatto che ci siamo resi conto che arrivavamo a una serie di intuizioni per caso. Abbiamo pensato di capire se ci fossero strumenti, metodi e chiavi di lettura più strutturate per arrivare all’obiettivo. Quando abbiamo appreso che esisteva un metodo creativo per arrivare all’innovazione, abbiamo iniziato a utilizzarlo in modo strutturato, con tanto scetticismo da una parte e tanta curiosità dall’altra, raggiungendo un livello di efficienza sempre più alto. Questo ha significato una profonda innovazione tecnologica, anche dal punto di vista di modalità di lavoro: abbiamo quindi utilizzato il processo creativo in chiave informatica per trovare soluzioni che ottimizzassero il processo.


Cosa vi ha portato a rivolgervi a un consulente di creatività per l’innovazione?


Abbiamo raccolto testimonianze positive del lavoro di Profexa e così abbiamo conosciuto Gianni Clocchiatti avviando con lui il primo di diversi percorsi di formazione.

In seguito, abbiamo creato al nostro interno delle competenze sui metodi e processi creativi per fornire innovazione ai nostri clienti, migliorando al contempo la nostra efficienza. Abbiamo quindi acquisito strumenti che utilizziamo al nostro interno per creare idee e con i clienti per lavorare sui loro processi.


Quale percorso creativo avete seguito?


Abbiamo completato con il consulente tre interventi formativi importanti, il primo di dodici giornate, il secondo di otto, il terzo di dieci giornate sull’innovazione tecnologica senza trascurare una visione a 360 gradi con tematiche di leadership, project management, comunicazione, team building, utili per sostenere il processo creativo, dotando quindi di basi solide lo strumento potentissimo della creatività per l’innovazione. È facile trovare idee fantastiche però difficilmente implementabili in tempi previ: l’aver lavorato anche su questi temi ha reso il team coeso e capace di sviluppare quei muscoli necessari per supportare i salti in avanti che la creatività porta a fare, rendendo così il processo di innovazione solido. Abbiamo lavorato molto su casi specifici al di fuori del nostro contesto con esercizi e sfide affini al nostro settore ma non collegati alle nostre attività quotidiane.


E i risultati sono arrivati?


Il risultato più importante ottenuto è stato quello di aver trasferito a tutti i dipendenti dell’azienda il metodo. A seconda delle mansioni c’è chi lo applica in maniera più continuativa e chi meno, abbiamo comunque creato un vocabolario nuovo condiviso. Sicuramente parliamo di un fattore qualitativo di rilievo: la creatività permette di contraddistinguersi tra tante soluzioni simili e in particolare si arriva alla soluzione stessa in termini di rapidità, risultato, presenza sul cliente, capacità di ascolto e traduzione dei desiderata astratti in soluzioni concrete. Portando queste tecniche creative nelle sessioni con i clienti riusciamo a creare con loro anche forti sinergie grazie alla costruzione di un team building spontaneo che porta a pensare insieme alle soluzioni. Abbiamo raggiunto un livello di competenza diffusa e di queste tecniche e vogliamo diffonderne sempre di più l’applicazione tra i nostri clienti.


Quale è stato l’apprendimento più importante?


Portando queste tecniche creative nelle sessioni con i clienti riusciamo a creare con loro anche forti sinergie grazie alla costruzione di un team building spontaneo che porta a pensare insieme alle soluzioni più innovative.


Qual è attualmente il grado di facilità/difficoltà nell’attuazione delle idee generate?


Tutto parte da una fase inziale importante in cui si sospende il giudizio, proprio perché nella fase generativa è molto facile, giudicando, stroncare sul nascere qualcosa che a prima vista può sembrare irrealizzabile ma che poi invece, se la si lascia decantare e lo si esplora meglio, può racchiudere una vera e propria innovazione.

Cosa rende meno folli le idee?

La capacità di razionalizzarle e di trovare soluzioni concrete alle idee generate. Il valore sta nella capacità di selezionare dalle idee generate quelle perseguibili nei vincoli di contorno e di operare per la loro realizzazione.


Avete portato all’interno dell’azienda le competenze acquisite?


Sì, il nostro approccio è stato di portare in azienda queste capacità, dotando quindi i nostri collaboratori delle competenze di creatività per l’innovazione. Riteniamo comunque che la creatività sia un “muscolo” da esercitare e allenare. Quindi è importante avere un confronto periodico con i formatori sulla creatività per potere sviluppare ulteriori capacità, alzando di volta in volta l’asticella da superare. Inoltre le tecniche creative sono in continua evoluzione e quindi entra in gioco l’esigenza di un aggiornamento continuo per essere sempre più efficaci ed efficienti.

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