Bollettino Bankitalia: previsioni economiche per il 2020

Una fotografia sulle prospettive di crescita del nostro paese

Nel primo bollettino economico del 2020 della Banca d’Italia si parte dall’illustrazione della situazione a livello mondiale e dell’area Euro per poi concentrarsi sulla situazione in Italia. Le ultime informazioni disponibili suggeriscono che in Italia l’attività economica, lievemente cresciuta nel terzo trimestre dello scorso anno, sarebbe rimasta pressoché stazionaria nel quarto, continuando a risentire soprattutto della debolezza del settore manifatturiero.

Nelle indagini dell’Istat e della Banca d’Italia le imprese esprimono valutazioni appena più favorevoli sugli ordini e sulla domanda estera, ma continuano a considerare l’incertezza e le tensioni commerciali come fattori che ostacolano la propria attività. Per il 2020 le aziende programmano un’espansione degli investimenti, anche se più contenuta dell’anno precedente.

Per quanto riguarda l’occupazione, nel terzo trimestre 2019 il numero di occupati è lievemente aumentato, soprattutto nel settore dei servizi; i dati disponibili segnalano un’espansione anche negli ultimi mesi dell’anno. Il tasso di disoccupazione si è ridotto, il costo del lavoro ha rallentato. La crescita delle retribuzioni è positiva (0,7% sull’anno precedente) seppure in diminuzione, rispecchiando il permanere di rilevanti settori dell’economia in attesa di rinnovo contrattuale.

L’occupazione ha rallentato sia tra i lavoratori autonomi sia tra i dipendenti. Secondo i dati Inps sui rapporti di lavoro dipendente privato, la crescita rispetto al 2018 delle posizioni a tempo indeterminato, pur restando positiva, è diminuita, riflettendo soprattutto le trasformazioni di contratti temporanei già in essere. Anche la creazione di posizioni a termine si è indebolita. L’occupazione dovrebbe crescere poco più di mezzo punto percentuale all’anno nel periodo 2020-22. Le valutazioni della Banca d’Italia indicano che le maggiori fuoriuscite dal mercato del lavoro connesse con le nuove forme di pensionamento anticipato (Quota 100) verrebbero solo parzialmente compensate da assunzioni: l’impatto di queste misure sull’occupazione complessiva sarebbe nell’ordine di -0,4 punti percentuali.

L’inflazione risale ma resta molto moderata (0,5% in dicembre). Alla dinamica dei prezzi contribuiscono soprattutto i servizi. Il costo del credito è diminuito in modo significativo per le famiglie. Per queste ultime la crescita dei prestiti resta solida, in quanto il tasso di interesse sui mutui è sceso in misura marcata, mentre è negativa per le imprese.

Nel bollettino si presentano inoltre le proiezioni macroeconomiche per l’economia italiana nel triennio 2020-22, che prevedono quest’anno un incremento del Pil dello 0,5%, dello 0,9% nel 2021 e dell’1,1% nel 2022. L’inflazione aumenterebbe in modo graduale, dallo 0,7% nell’anno in corso all’1,1% nel 2021 e all’1,3% nel 2022, per effetto soprattutto di una ripresa delle retribuzioni e dei margini di profitto che beneficerebbero della migliore fase ciclica.

Per informazioni più approfondite e consultazione dei dati statistici leggi il documento integrale del bollettino economico.

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