Universitalia Hackathon – Fertilize your idea

Il progetto, sviluppato da Manageritalia Lazio, Abruzzo, Molise, Sardegna e Umbria, attuato in collaborazione con l’Università degli Studi Guglielmo Marconi e il quality delivery Cosaporto, ha permesso all’azienda di raccogliere nuove idee e ai giovani universitari e tutti i partecipanti di sperimentare un percorso di facilitazione oggi molto valido e in voga.

Universitalia Hackathon è la manifestazione della forte volontà di Manageritalia Lazio, Abruzzo, Molise, Sardegna e Umbria di promuovere la cultura dell’innovazione e delle competenze manageriali. Il progetto si rivolge a giovani talenti universitari che desiderano cimentarsi in una sfida imprenditoriale insieme a manager, professionisti e professori.

Le attività proposte da Universitalia Hackathon sono di due tipi. La prima consiste in un hackathon rivolto a quei giovani che vogliono iniziare un’attività imprenditoriale e consiste in un percorso chiamato 2DaysForStartingUp che permette ai partecipanti di affinare, perfezionare e modificare la propria idea, così da renderla una “business idea”. La metodologia, appositamente elaborata da Manageritalia Lazio, Abruzzo, Molise, Sardegna e Umbria, prevede lezioni frontali e lavoro in autonomia da parte dei team di studenti che, seguiti e supportati dai mentor d’aula, possono utilizzare specifici per l’innovazione. La seconda tipologia di hackathon prende il via da una challenge lanciata da un’azienda: ragazzi, manager e professori universitari, organizzati in tavoli, sono chiamati a elaborare proposte efficaci per rispondere alla sfida lanciata in una maratona di due giorni.

Questa seconda tipologia di hackathon, il 26 e il 27 maggio scorso, è stata applicata in seguito alla sfida lanciata da Cosaporto, per cui Manageritalia Lazio ha coinvolto studenti, manager e professori in una challenge ricca e stimolante: tanti i tools a disposizione; interessanti le presentazioni dei partecipanti; efficaci le testimonianze dei manager sulle esperienze internazionali, la conoscenza dei mercati esteri, la concettualizzazione e rappresentazione della futura strategia della startup; formative le conoscenze teoriche su argomenti di strategia, organizzazione, finanza e marketing dei docenti; fresche e innovative le idee degli studenti. Nel pomeriggio della seconda giornata, i pitch sono stati presentati all’intero board dell’azienda. In seguito la giuria (composta da un rappresentante dell’Università degli Studi Guglielmo Marconi, uno di Manageritalia Lazio Abruzzo, Molise, Sardegna e Umbria e il board di Cosaporto) ha premiato ogni partecipante del team vincitore con una gift box offerta da Cosaporto; tutti i ragazzi intervenuti hanno poi ricevuto un attestato di partecipazione firmato da Manageritalia Lazio Abruzzo, Molise, Sardegna e Umbria e dall’Università degli Studi Guglielmo Marconi.

«Un’attività come questa – dichiara Roberto Saliola presidente di Manageritalia Lazio, Abruzzo, Molise, Sardegna e Umbria – mette al centro le competenze e il ruolo di un’organizzazione come la nostra che ha il duplice obiettivo di supportare i manager nelle sfide professionali e portare il loro contribuito anche fuori dalle loro aziende sul territorio a favore di giovani, istituzioni, organizzazioni non profit. Quest’esperienza si inserisce in un filone attivo da tempo con il quale mettiamo le competenze dei manager a disposizione di questi soggetti proprio nell’ottica di contribuire ad un concreto sviluppo. Questo filone che punta sulla capacità creativa e sulle innovazioni può essere molto utile a tutti gli attori e al nostro territorio».

«L’università Marconi – dichiara Tommaso Saso, docente di organizzazione aziendale e direttore marketing dell’Unimarconi – è drammaticamente consapevole degli effetti importanti che la veloce accelerazione delle tecnologie abilitanti, in particolare dell’AI, avranno sul mondo del lavoro: la nostra responsabilità verso gli studenti ci spinge a proporre soluzioni formative adeguate. Tra queste c’è sicuramente lo sviluppo delle competenze trasversali che, nel caso dell’hackathon, si traducono in un esercizio che coniuga le competenze tecniche acquisite con la creatività, l’innovazione e il pensiero laterale. Il tutto favorendo il contatto con manager e professori che aiuteranno gli studenti ad esplorare nuove idee a creare un network utile all’avvio di stage, tirocini e offerte di lavoro».

«Con il progetto Hackathon Universitalia – racconta Donatello Aspromonte, coordinatore Hackathon Universitalia e docente di Startup Strategy – abbiamo voluto creare un format che coinvolgesse l’università, l’accademia e il mondo manageriale. Per due giorni manager con esperienze internazionali hanno lavorato al fianco di docenti, ricercatori universitari e studenti su una challenge lanciata dalla startup Cosaporto; l’esperienza sul campo dei manager, unita all’apporto conoscitivo dei docenti e alla “freschezza tecnologica” dei giovani studenti ha generato degli output molto molto interessanti. Nei prossimi mesi, orientativamente nel mese di settembre, lanceremo la seconda edizione, aperta anche ad altre figure professionali».

Gaetano Torino, manager di lunga carriera internazionale nel settore turistico alberghiero, ha commentato: «È stata un’esperienza estremamente gratificante, una centrifuga di competenze manageriali, cultura universitaria, passione e grinta dei giovani studenti. Un mélange piacevolmente indescrivibile e un modello assolutamente da replicare; la diversità di cultura e di background manageriale, unita alla grande creatività dei giovani avrà risultati inimmaginabili!»

Alessandro D’Angelo, COO & Co-founder Cosaporto afferma che «si è trattato di un’occasione per ragionare insieme sulla crescita di Cosaporto ed avere input di vario genere da parte di diversi stakeholder. La metodologia hackathon è stata particolarmente adatta alla raccolta di stimoli perché unisce competenze e background diversi, con un approccio “full immersion”, tipico del mondo startup, che costringe i partecipanti a costruire un progetto ed un business plan basato su problemi complessi, dovendo gestire risorse limitate».

Infine, Micaela Colabella, studentessa Unimarconi ritiene che l’esperienza sia stata molto positiva: «ha permesso il confronto, la condivisione di idee, la ricerca di soluzioni coerenti con le richieste del progetto; l’esperienza sul campo, supportata da figure professionali qualificate, ha inoltre aiutato a dissipare dubbi e incertezze e nel contempo ha alimentato maggiore sicurezza, intraprendenza, spirito di collaborazione: lavorare in team è servito realmente a mettere insieme le competenze di ciascuno e a mettersi in gioco per raggiungere un unico obiettivo. Insomma: ha soddisfatto la curiosità e le aspettative di molti». In merito agli stimoli che questa esperienza le ha fornito per il futuro dichiara: «attività come questa sono fortemente stimolanti; partecipare ad eventi in collaborazione tra scuole/università e aziende assume una duplice importanza: valorizza l’università e il percorso di studi intrapreso e avvicina al mondo del lavoro. Ha uno scopo fortemente orientativo. In particolare, sapere quali possano essere i punti di forza o quelli deboli del fare impresa o per lo sviluppo di una startup, serve a chi in futuro voglia trasformare un bisogno in un’idea e dell’idea un progetto risolutivo del bisogno».

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