Coronavirus e inquinamento domestico: che fare?

Purificare l’aria della nostra casa che per molti è diventata anche il luogo di lavoro è oggi un must perché virus e agenti patogeni sono molto più vicini a noi di quanto si possa immaginare… Ce ne parla Marcello Svaldi, AD Gioel

Un primo segnale della pericolosità dell’inquinamento indoor si ha quando si entra in una stanza con un odore fastidioso. Il fenomeno è poco conosciuto, eppure mediamente le nostre case e i nostri luoghi di lavoro sono 5 volte più inquinati rispetto all’ambiente esterno e, aspetto particolarmente preoccupante, possono ospitare virus (tra cui il famigerato Covid-19), germi e altri agenti patogeni.

Le conseguenze per la salute sono molteplici, si va dal senso di pesantezza che si prova in un ambiente poco arieggiato all’indebolimento delle difese immunitarie che provoca infezioni virali.

Soluzioni

La purificazione dell’aria nelle nostre abitazioni è diventata una vera priorità. Oggi ci sono in commercio diversi sistemi di purificazione dell’aria. Possono essere con filtri o ad acqua. I primi sono solitamente più silenziosi; i secondi più efficaci e non hanno costi di mantenimento. Tra questi: 

1) Depuratori “consumer”. C’è sul mercato una vastissima possibilità di scelta tra prodotti consumer. Sono solitamente piccoli elettrodomestici, con potenze limitate, con un sistema di filtro meccanico (hepa o a carboni attivi nella maggior parte dei casi), con ingombri ridotti, ma con prestazioni nella maggior parte dei casi non risolutive.
2) Depuratori di fascia alta. Si possono poi trovare sistemi con combinazioni di filtri e con potenze di aspirazione dell’aria maggiori. Risulteranno un po’ più rumorosi, ma la necessità di creare un vero e proprio flusso di aria nell’ambiente, richiede un surplus di potenza e quindi di rumore. Il sistema di filtraggio prevede diversi livelli di filtri sostituibili e di natura diversa, in modo che la loro combinazione migliori l’efficacia filtrante. La loro efficacia è da valutare nel tempo. Infatti, l’usura dei filtri può dare vita anche ad emissioni di residui da evitare.

Tecnologie alternative

Tra le varie tecnologie alternative si sente parlare molto dell’ozono: un gas con forte potere ossidante e per questo risulta efficace in chiave antibatterica o antivirale. È però nel contempo fortemente instabile e con alto livello di tossicità in mancanza di areazione dopo l’applicazione. È pertanto un vero e proprio trattamento da affidare a personale esperto, in condizioni non ordinarie e con la necessità di adottare procedure di rigorosa tutela delle persone che abitano gli spazi sanificati. Da non trascurare anche il persistente odore che spesso il trattamento lascia nell’ambiente.  

Un’altra tecnologia di cui si è parlato, soprattutto in tema di sanificazione di tessuti, sono i raggi ultravioletti (UV). Questa tecnologia la si può trovare applicata in molti modi diversi all’interno di articolati sistemi di filtraggio dell’aria. Anche in questo caso, come segnalato anche dal dott. Ettore Guerriero del CNR di Roma, attenzione ad eventuali emissioni collaterali (formaldeide per esempio), che in taluni casi possono essere generate dall’utilizzo di tale tecnologia.

C’è infine un’ultima categoria di purificatori, basati sul mix di acqua e tecnologia. L’acqua rappresenta una barriera molto efficace per gli inquinanti aerodispersi, ma non è di facile utilizzo. Sul mercato ci sono da molti anni sistemi di depurazione dell’aria, che usano in vari modi l’acqua come barriera filtrante. Talvolta questi prodotti presentano ulteriori filtri in uscita, altri ne fanno a meno. Le tecnologie moderne, basate su complessi sistemi di centrifuga, effetto venturi, separatori molecolari, ecc, consentono oggi di avere un ottimo livello di filtraggio dell’aria e di abbattimento dell’inquinamento indoor, con livelli di rumorosità accettabili.

Il vapore è molto efficace per la sanificazione delle superfici ed è poco considerato dall’ISS, che ne fa pochi accenni nelle linee guida diffuse nelle scorse settimane. Il vapore rappresenta, invece, una tecnologia sana, efficace, potente ed ecologica. In Italia vi sono numerosi produttori di prodotti a vapore, talvolta in possesso di certificazioni davvero sorprendenti (anche relativamente ai virus come il Covid-19). Visto il comprensibile allarme lanciato anche dal centro antiveleni dell’ospedale Niguarda sull’abuso di sanificanti chimici, con gravi livelli di intossicazione soprattutto tra i bambini, il vapore può rappresentare una sana, valida ed efficace alternativa.

Garanzie

La scelta di un buon purificatore dell’aria dovrebbe basarsi sulle certificazioni più che sulle schede tecniche. In particolare, occorre prestare attenzione a:  

1) ente certificatore: attenzione agli istituti privati, molto più attendibili invece le università (soprattutto italiane) e i centri di ricerca accreditati (CNR in primis).

2) cosa è certificato. Spendere qualche minuto nella lettura della certificazione è certamente tempo ben investito. Quali contaminanti vengono abbattuti? In che misura? In che tempi? A quali condizioni, ad esempio, solo con filtro nuovo o anche dopo alcune settimane di utilizzo?

La cura dell’ambiente di casa, di lavoro e della nostra amata terra oggi è sostenibile grazie a pratiche naturali e a tecnologie realmente green. Occorre un cambiamento culturale, che oggi la ricerca ha reso davvero possibile.

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